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Stefano Mignucci, Regista del prime time Affari tuoi

L’incontro perfetto con Amadeus e tanto altro ancora.

Ho intervistato Stefano Mignucci, noto al giorno d’oggi per la trasmissione televisiva “Affari tuoi”, ma ampiamente apprezzato e conosciuto già come Regista in molti altri programmi, nonché per un film – “Banditi”, su cui mi soffermerò in seguito.

Parlare con Stefano Mignucci è come guardare Amadeus in televisione, è come lui chiaro e diretto, tanto che l’attrazione tra i due è stata magnetica fin dalla prima edizione insieme: Amadeus è una persona semplice nelle sue richieste alla regia e per Stefano Mignucci questo è il massimo delle aspirazioni come regista televisivo.

-In passato “Affari tuoi” lo avevo impostato anche con Flavio Insinna alla conduzione – spiega Stefano Mignucci – che come attore aveva molto personalizzato il programma con le sue caratterizzazioni, talvolta dimenticando la base di audience, per portare il programma ad essere identificato con lui come presentatore -.

Non a caso ben ci si ricorda di come Flavio Insinna, ancora giovane, nelle serie di Don Matteo con il grande Terence Hill cui aveva partecipato come spalla comica del mai tramontato Nino Frassica aveva poco a poco affinato le sue capacità recitazionali mostrandole sempre di più a una parte di pubblico in crescita che le aveva apprezzate.
-Nella trasmissione -dice Stefano Mignucci- questo era risultato da subito in un boom di ascolti ma poi col tempo aveva stancato la base dell’audience -.

Continua poi Stefano Mignucci parlando della sintonia con Amadeus: -Con lui le cose sono state invece più semplici – spiega il regista – in quanto lui sa parlare alle persone che spiegano le loro motivazioni, i loro sogni, le loro aspirazioni: il guadagnare i soldi diventa attraverso le parole del conduttore, attraverso le sue domande, una sfida contro il destino di chi spera di pagare un mutuo o spera di pagare le spese universitarie dei figli -.
Amadeus, in sostanza, entra nelle storie delle persone, lasciando solo quel che si vuole comunicare dei concorrenti caso per caso: Stefano Mignucci è molto soddisfatto nell’aiutarlo a comunicare questa semplicità e le storie non sempre facili dei concorrenti.

In seguito durante l’intervista ho chiesto a Stefano Magnucci come era stato lavorare con Jerry Scotti in Mediaset e lui, con vivo piacere, ha ricordato un aneddoto che Jerry gli ripeteva sempre: -Non mi inquadrare troppo – ripeteva sempre Jerri Scotti – Questa faccia mi deve durare per 30 anni di televisione, non usuriamola-.

Paragonando poi i due presentatori Mignucci dice che mentre Scotti tende a formattizzare la sua interpretazione come conduttore in quanto abituato ad una rete “commerciale”, Amadeus tende invece a “sporcare” se stesso come presentatore per meglio esaltare i concorrenti che presenta.

Alla domanda invece su come erano andate le riprese del format “La botola” e “Attenti a quei due” con il grande e semplice Fabrizio Frizzi, Stefano Mignucci ha ricordato la grandissima personalità e il grandissimo cuore del conduttore con cui aveva lavorato in queste trasmissioni.

 

Stefano Mignucci e il cinema

L’impatto con il cinema dei lungometraggi è stato per Stefano Mignucci ben differente.
Nel film “Banditi”, con il grande Ben Gazzarra, era stato molto faticoso per lui realizzare la pellicola e, probabilmente, attualmente come regista collaborerebbe in nuovi film soltanto con una troupe “leggera” e senza troppi scontri con la produzione …..affermando al riguardo che, al giorno d’oggi, è difficile trovare produzioni cinematografiche dove viene lasciato spazio reale al regista per poter decidere qualcosa di effettivo in una pellicola.

Concludo quest’intervista con Stefano Mignucci chiedendogli a bruciapelo: – Scomparirà il cinema con tutte queste piattaforme e questi contenuti?- Stefano Mignucci candidamente, come il suo presentatore Amadeus, risponde -Manterrà una sua parte di appassionati, manterrà una sua parte di pubblico come chi ascolta ancora adesso i vinili-.

©Francesca Marti