Skip to main content

Vittoria storica di Mitsotakis

Scritto da Fulvio Muliere il . Pubblicato in .

a cura  di Fulvio Muliere

Dopo anni di crisi profonda e sacrifici, la Grecia rilancia la sua speranza con un governo solido e un programma ambizioso che punta a crescita, stabilità e un ruolo strategico nel Mediterraneo e in Europa

La Grecia ha attraversato un decennio di sfide senza precedenti, segnato da una crisi economica devastante, un’emorragia demografica e un profondo smarrimento politico e sociale. Tra il 2015 e il 2018, il Paese ha vissuto momenti di forte incertezza, caratterizzati da un drammatico calo del Pil, un’esplosione della disoccupazione e una pressione insostenibile sulle istituzioni pubbliche. In questo contesto, la scena politica si è profondamente polarizzata, con l’ascesa di forze radicali e la frammentazione del Parlamento, riflesso di una società divisa e provata.

La recente vittoria elettorale di Kyriakos Mitsotakis e del suo partito Nuova Democrazia segna un punto di svolta decisivo. Non si tratta solo di un risultato elettorale: è l’espressione di un Paese che vuole voltare pagina, affidandosi a una leadership capace di coniugare pragmatismo economico, stabilità politica e una visione strategica per il futuro. Questo nuovo corso si fonda su riforme strutturali, investimenti mirati e un rafforzamento della posizione della Grecia nel contesto geopolitico del Mediterraneo e dell’Unione Europea.

Il trionfo di Mitsotakis riflette non solo il desiderio di crescita economica e miglioramento delle condizioni di vita, ma anche un rinnovato senso di fiducia nelle istituzioni e nelle capacità del Paese di affrontare le sfide globali, mantenendo al contempo le proprie radici culturali e la propria identità. In questo quadro, la Grecia si prepara a giocare un ruolo sempre più centrale nella definizione degli equilibri regionali e continentali, dimostrando resilienza e determinazione dopo anni di difficoltà.

Il 2023 ha rappresentato un momento di svolta decisiva per la Grecia, un Paese che negli ultimi anni ha attraversato fasi complesse e drammatiche dal punto di vista economico, sociale e politico. Dopo aver affrontato un decennio tormentato dalla crisi economica, caratterizzata da una profonda recessione, austerità rigorosa, disoccupazione elevata e un tessuto sociale profondamente segnato, la nazione ellenica ha finalmente trovato un nuovo slancio grazie alla leadership di Kyriakos Mitsotakis e al suo partito, Nuova Democrazia, che ha ottenuto una vittoria elettorale schiacciante nel giugno del 2023. Questo risultato elettorale, più che una semplice affermazione politica, è diventato un chiaro segnale della direzione che la Grecia intende intraprendere, non solo a livello nazionale ma anche nel contesto europeo e mediterraneo, segnando un netto superamento delle difficoltà del passato e una proiezione verso un futuro di stabilità, crescita e rafforzamento geopolitico.

Il panorama politico delineato dalle elezioni del 25 giugno ha confermato il ruolo centrale di Nuova Democrazia come forza trainante della scena greca. L’esito delle urne ha visto otto partiti rappresentati nel Parlamento ellenico, ma con Nuova Democrazia saldamente al comando, ottenendo una maggioranza assoluta di 158 seggi su 300. Questo risultato non è solo un trionfo numerico, ma un forte messaggio di continuità e di fiducia da parte del popolo greco verso il percorso intrapreso quattro anni prima, con una chiara volontà di superare gli anni più bui che la Grecia ha vissuto tra il 2015 e il 2018. Quegli anni, infatti, sono stati caratterizzati da una crisi senza precedenti: mezzo milione di emigrati all’estero, una perdita pari a un terzo del Pil nazionale, chiusure di duecentomila negozi, un sistema sanitario in affanno, con ospedali carenti di materiali essenziali e personale medico sottopagato e sovraccaricato. La società greca ha pagato un prezzo altissimo, e questa nuova vittoria appare come un riscatto collettivo.

Mitsotakis ha interpretato questa vittoria come il simbolo di un nuovo capitolo per la Grecia, un capitolo in cui la nazione si è liberata da un ciclo di divisioni, di retoriche tossiche e di false promesse, che per anni hanno rallentato il cammino del Paese verso il progresso. In un discorso che ha mescolato toni di grande responsabilità personale e di impegno politico, il premier ha sottolineato come il mandato ricevuto non solo confermi la fiducia nel suo governo, ma imponga un’accelerazione nelle riforme e nei cambiamenti necessari. Mitsotakis ha parlato di crescita dinamica, di aumento dei salari, riduzione delle disuguaglianze, potenziamento della sanità pubblica gratuita, modernizzazione digitale dello Stato e di un ruolo della Grecia sempre più forte in Europa. Questo programma ambizioso ha l’obiettivo di trasformare radicalmente il Paese, rendendolo più equo, efficiente e competitivo a livello internazionale.

Dietro queste dichiarazioni si cela una storia personale di impegno e dedizione, con Mitsotakis che ha ricordato come la sua carriera politica, iniziata vent’anni prima, l’abbia portato a questa responsabilità. Un percorso fatto di lavoro duro, di continui tentativi di miglioramento e di momenti di riflessione, sostenuto dalla famiglia che ha rappresentato un punto fermo e un’àncora di umanità e concretezza. Questo lato umano del leader greco ha contribuito a costruire una figura credibile e determinata, capace di incarnare le speranze di un Paese che vuole rialzarsi.

La prima vittoria di Mitsotakis nel 2019 aveva già segnato un cambio di passo rispetto agli anni di crisi e di governo di Syriza, la coalizione di sinistra radicale guidata da Alexis Tsipras, che aveva dominato la scena politica dal 2015, cercando di affrontare la crisi economica con promesse di rinegoziazione del debito e di rottura con le politiche di austerità imposte dai creditori internazionali. Tuttavia, il governo di Tsipras si era trovato ben presto in una posizione di estrema difficoltà, culminata nel celebre referendum del luglio 2015, in cui il popolo greco bocciò le condizioni di ristrutturazione del debito proposte dall’Eurozona, ma che non riuscì a modificare la realtà politica e finanziaria che si impose a Atene. La conseguenza fu l’approvazione del terzo programma di aiuti, il più grande salvataggio della storia, che comportò dure condizioni di austerità, riforme impopolari e un ulteriore impoverimento della popolazione.

Il dramma di quegli anni si tradusse in dati drammatici: un tasso di disoccupazione che nel 2017 toccava ancora il 21%, la fuga di centinaia di migliaia di giovani e lavoratori qualificati verso l’estero, la chiusura di migliaia di imprese, un Pil dimezzato, stipendi ridotti e un sistema sanitario al collasso, in cui infermieri e medici erano costretti a lavorare in condizioni di estrema difficoltà. La fine ufficiale del programma di salvataggio nel 2018, con l’uscita dal commissariamento europeo, pur rappresentando un momento simbolico, non segnò una completa guarigione, ma lasciò la Grecia in una condizione di “libertà vigilata”, con controlli regolari da parte dei creditori internazionali e con la necessità di proseguire sulle riforme per consolidare il ritorno alla normalità.

Il governo di Mitsotakis, sin dal 2019, ha assunto quindi il compito di guidare la Grecia fuori da questa fase di crisi strutturale, puntando su una combinazione di rigore fiscale e politiche di crescita, con investimenti mirati, modernizzazione, attrazione di capitali esteri e una particolare attenzione al rilancio di settori strategici come il turismo, che rappresenta un pilastro fondamentale dell’economia nazionale. La conferma elettorale del 2023 ha consolidato questa direzione, rafforzando il consenso attorno a una visione di sviluppo sostenibile e inclusivo, che deve far convivere crescita economica e giustizia sociale.

Il contesto internazionale ha giocato un ruolo cruciale in questo processo di rilancio. Il miglioramento generale della situazione economica globale, insieme all’arrivo dei fondi europei del Next Generation EU, ha offerto alla Grecia risorse indispensabili per investire in infrastrutture, digitalizzazione e transizione energetica. Questi interventi non solo hanno stimolato la crescita interna, ma hanno reso l’economia greca più competitiva e resiliente, capace di affrontare le sfide del futuro con strumenti moderni e innovativi.

Grecia ha assunto un ruolo di primo piano nel Mediterraneo orientale, una regione caratterizzata da interessi contrastanti, rivalità storiche e un complesso gioco di alleanze. La posizione strategica di Atene, crocevia di rotte commerciali e di risorse energetiche, ha reso indispensabile un approccio politico solido e lungimirante. Mitsotakis ha scelto di rafforzare le capacità militari del Paese, consolidare le alleanze con potenze occidentali come Stati Uniti, Francia e Israele, mantenendo però un atteggiamento pragmatico nei confronti della Turchia, con la quale i rapporti restano segnati da tensioni legate a questioni di confini marittimi e sfruttamento delle risorse naturali. Allo stesso tempo, la Grecia ha promosso accordi bilaterali con Egitto e Cipro, con l’obiettivo di costruire un fronte comune di sicurezza e sviluppo nella regione.

Questa strategia estera equilibrata ha contribuito a consolidare l’immagine di un governo affidabile e stabile, elemento fondamentale per attrarre investimenti e rafforzare la posizione internazionale del Paese. All’interno dell’Unione Europea e della NATO, la Grecia si è affermata come un attore chiave, capace di mediare interessi e partecipare attivamente alle politiche di sicurezza, energia e cooperazione, dimostrando una capacità di adattamento e leadership che è stata premiata anche dall’elettorato.

Il successo di Nuova Democrazia e di Mitsotakis è anche il riflesso di un mutamento culturale e generazionale all’interno della società greca, che appare sempre più orientata verso una visione europea e globalizzata, pur mantenendo un forte legame con le proprie radici storiche e culturali. Le riforme istituzionali, la modernizzazione della pubblica amministrazione e la promozione della partecipazione civica sono diventate priorità per costruire una democrazia più solida, trasparente e inclusiva, capace di rispondere alle aspettative di una popolazione che desidera un governo efficiente e responsabile.

Il cammino davanti alla Grecia resta comunque complesso e irto di sfide. Sul piano economico, sebbene vi siano segnali di recupero, permangono vulnerabilità legate a fattori esterni come l’aumento dei prezzi dell’energia, l’inflazione globale e possibili turbolenze finanziarie. Il governo ha quindi il compito di consolidare i progressi ottenuti, evitando che la crescita rimanga fragile e che le disuguaglianze sociali si approfondiscano. È necessario proseguire con politiche fiscali orientate a favorire investimenti produttivi, innovazione tecnologica e sostenibilità, puntando su settori strategici come le energie rinnovabili e il turismo sostenibile, ma anche su una più ampia inclusione sociale e occupazionale, per garantire un futuro stabile a tutte le fasce della popolazione.

Nel contesto mediterraneo, caratterizzato da tensioni e rivalità, la Grecia deve mantenere un ruolo attivo e intelligente, bilanciando la necessità di sicurezza con l’apertura verso la cooperazione multilaterale. Il rafforzamento delle relazioni con l’Unione Europea e con i partner occidentali, insieme alla capacità di dialogo con attori regionali chiave, sarà determinante per garantire stabilità e prosperità a lungo termine.

la vittoria di Kyriakos Mitsotakis e di Nuova Democrazia nel 2023 non rappresenta soltanto una conferma della leadership personale del premier, ma simboleggia un momento cruciale per la Grecia, chiamata a confrontarsi con le trasformazioni di un mondo in rapida evoluzione. L’equilibrio tra sviluppo economico, stabilità politica e ruolo geopolitico diventerà la bussola che guiderà il Paese verso un percorso di crescita sostenibile e di maggiore integrazione europea, permettendo alla Grecia di superare finalmente le difficoltà del passato e di guardare al futuro con rinnovata fiducia e determinazione.

Il 2023 verrà ricordato come l’anno in cui la Grecia ha scelto di tracciare una nuova traiettoria sotto la guida di Mitsotakis, una traiettoria caratterizzata da speranza, pragmatismo e ambizione. La determinazione dimostrata dalle forze politiche e sociali greche, unita al sostegno internazionale e all’impegno per le riforme, costituisce un insieme di fattori positivi che potrebbero realmente segnare il rilancio di un Paese che ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza e adattamento, nonostante le crisi profonde che lo hanno attraversato. La nuova Grecia che emerge da questo scenario si propone come un attore rilevante nel Mediterraneo e in Europa, capace di contribuire attivamente alla costruzione di un futuro più stabile, prospero e inclusivo per sé stessa e per l’intera regione.

 

 

Condividi su: