18.06.24: analisi storica militare su “Le Camicie Nere in Africa” – un saggio di Niccolò Lucarelli (Ediz. Mursia)
Niccolò Lucarelli è l’autore di un recente volume
sulle vicende belliche delle “Camicie Nere” in Africa
A poco più di cento anni dall’inizio di quello che può essere rivisitato come l’Impegno Coloniale (*1) dell’ allora c.d. “Italia Fascista” in Africa, l’A.N.R.P. – Assoc.ne Naz.le Reduci Prigionia presenta l’ultimo volume di Niccolò Lucarelli – giovane e stimato storico militare – con il titolo “Le Camicie Nere in Africa 1923-1943” e pubblicato dalla Casa Editrice Mursia, non come una data o un “Evento” da celebrare, bensì come una data ed una “parte di Storia” su cui riflettere.
L’incontro avrà luogo presso la sede dell’ANRP (come illustrato nella successiva locandina) e con l’autore interverranno il Prof. Gianluigi Rossi – Emerito in Storia e Istituzioni dei Paesi Afro-Asiatici presso La Sapienza, Alessandro Benini – Esperto in storia, economia, geopolitica e Giornalista presso varie Testate (tra cui la Consul-Press), nonché Monica Calzolari – Archivista ed esperta nella conservazione e diffusione di memorie e testimonianze, quale coordinatrice dei dibattito.
D’altra parte, la nostra Redazione è fermamente convinta che ogni “evento storico” oggetto di analisi o di rivisitazioni (*1) non può, né deve essere “de-contestualizzato” o sradicato dalla propria originaria cornice di collocamento, riguardante “luoghi, spazio e tempo”.
NICCOLO’ LUCARELLI ripercorre le vicende della Milizia Fascista in Africa, dalle prime operazioni in Cirenaica nel 1923, passando per l’Etiopia e terminando in Tunisia nel maggio del 1943, attraverso le testimonianze dei protagonisti, i bollettini militari, i diari storici dei vari comandi e gli articoli di stampa. I fatti d’armi sono inquadrati dal punto di vista del contesto politico, senza tralasciare quello psicologico e morale; per quest’ultima ragione viene lasciato spazio sia alle voci di quelle Camicie Nere fino all’ultimo convinte della necessità della guerra, sia di quelle che proprio in Africa maturarono i primi dubbi sull’approvazione incondizionata o “non-giustificazioni” riguardanti sia l’impresa coloniale, sia l’intero Fascismo.
Questo volume è anche una riflessione che prende le mosse dalla nascita della Milizia stessa, per capirne gli scopi e il carattere e, tramite essa, ricostruire in controluce il percorso politico del Fascismo, la cui evoluzione in senso “staraciano” non sempre trovò d’accordo le Camicie Nere che videro svanire la portata sociale della “Rivoluzione Fascista”.
Come spiega l’autore «in Africa, come del resto altrove, il ruolo della Milizia è in chiaro-oscuro: una forza armata discretamente efficiente ma mai decisiva, anche perché mai impiegata “determinatamente” e non riuscendo quindi a completare quella saldatura con l’Esercito tanto auspicata da Mussolini».
Il volume intende quindi essere una trattazione esaustiva dell’impiego della Milizia in Africa dal punto di vista militare, senza però tacerne le pagine più buie, inquadrando le vicende nel contesto politico della “guerra fascista”. Perché accanto alle Camicie Nere che commisero crimini sui quali è giustamente arrivata la condanna della storia, ce ne furono altre per le quali l’adesione al Fascismo fu una scelta portata avanti con onestà morale e intellettuale, lontana dalla violenza e dalla tirannia.
Come ha notato anche Franco Cardini, per molti di quei Militi la camicia nera fu una sorta di bandiera; per altri, invece, quella stessa camicia fu una sorta di lasciapassare per commettere nefandi crimini.
E proprio per quanto riguarda Franco Cardini, mi permetto esprimere personalmente – nonché a nome di tutta la Redazione della Consul Press e di tutti quei nostri interlocutori con cui noi siamo in contatto – la massima condivisione con le sue posizioni sia in ambito culturale/ideale/ideologico, sia in ambito storico e, attualmente, in ambito “geo-politico” nel Contesto Europeo, riguardante il conflitto Russia-Ucraina, così come nel Contesto Medio-orientale, il conflitto Israeliano-Palestinese.
Infatti, anche le pagine più buie della storia nazionale, pur se esaminate da diverse prospettive (e/o condividendo o condannando determinate ideologie) dovrebbero essere conosciute con il necessario spirito critico, e conservarne la memoria per una migliore conoscenza di quanto accaduto e per rafforzare la coscienza civile di Nazioni, Popoli e Stati, a volte tra loro alleati, a volte tra loro in posizioni di guerra che – doverosamente e possibilmente e con “Il Senno del Poi” – potrebbero essere diversamente interpretate.
A mio personale giudizio, bisognerebbe oramai emarginare ed azzerare la “Cultura dell’Odio” (ancorata alle così-dette “Guerra Civili”….ed in questo ‘Nostro Mondo’ gli esempi non mancano) ed anche in questa ‘Nostra Italia’ – dopo circa ben 4 Ventenni trascorsi dal 1945 ad oggi – sarebbe opportuno considerare reciprocamente da entrambe le Parti gli “Interlocutori dell’Altro Fronte” come AVVERSARI CON CUI DUELLARE e non come NEMICI DA ABBATTERE FISICAMENTE !
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NICCOLO’ LUCARELLI, per la sua attività sia di storico-militare, sia di conferenziere e relatore in vari Convegni organizzati dall’Accademia Angelica Costantiniana presso il Complesso di San Salvatore in Lauro e in altre Sedi Istituzionali, più volte è apparso sulla “CONSUL PRESS“, anche per la sua attività come curatore di esposizioni artistiche-culturali, nonché per la recensione di suoi libri e per altri specifici interventi. Tra questi si desidera segnalare una sua circostanziata analisi sul disastroso e scellerato abbandono da parte degli U.S.A. del Popolo dell’Afghanistan.
Per quanto riguarda il Libro “Le Camicie Nere in Africa”, va precisato che lo stesso è apparso nelle Librerie in varie Città d’Italia circa un anno fa (precisamente il 21 luglio 2023) ed è già stato presentato in vari dibattiti con la presenza dell’autore; inoltre sempre il medesimo testo, a cui in precedenza ha dedicato alcuni interventi anche la Consul Press, è stato già al centro di una “Tavola Rotonda” a Roma presso la Libreria “Hora-Felix”, Trattasi autenticamente di un Caffé Letterario, alias Laboratorio Culturale ove Visitatori, Ospiti e Frequentatori – circondati da Libri da leggere o da sfogliare e contornati da una particolare atmosfera di saperi e sapori – possono intelligentemente e liberamente discutere di ideali, idee ed ideologie, nonché di diversificati temi, tesi e scenari a 360°.
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L’A.N.R.P. -Associazione Nazionale Reduci Prigionia riconosciuta come Ente Morale, con D.P.R. del 30.05.1949 e, successivamente con D.M. del 10.09.1962, per le attività a favore dei reduci e dei loro familiari, come Ente Nazionale con Finalità Assistenziali.
L’ANRP presso la Sede centrale a Roma, in via Labicana 15 a, dispone di una biblioteca specializzata, di un ampio archivio fotografico e di una videoteca sulle testimonianze; la sua attività, tramite dipartimenti ed organi tecnici, si concretizza in:
a) studi, documentazione e ricerca; b) promozione sociale, patronato ed assistenza; c) incontri, convegni e seminari, nonché corsi d’aggiornamento per docenti; d) attività editoriale, arte per il dialogo, attività internazionale.
L’Associazione nel corso degli anni ha pubblicato sino ad oggi un centinaio di titoli, attualmente gestisce un proprio sito web e pubblica un periodico mensile ed uno trimestrale. L’Associazione è accreditata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca quale Ente di Formazione per Docenti.
E – a mio giudizio – una nobile e tipica “Missione dei Docenti di entrambe le Parti” dovrebbe essere quella di preservare senz’altro le “Memorie” (molte volte comunemente non condivise o condivisibili) ma contrastare, comunque, la sopracitata “Cultura dll’Odio”.
_______________GIULIANO MARCHETTI