MATTARELLA: LA BOLDRINI DEL FUTURO …  

Si avvicina lo sgradevole momento del discorso di fine anno del figlio di Bernardo Mattarella, a reti unificate per poter provocare contrazioni gastro-intestinali ad un maggior numero di persone. Certo, che questo avvenga in coincidenza con la tradizionale cena di Capodanno, è orribile.
Se il Nostro avesse più sagacia e senso dell’opportunità istituzionale e politica potrebbe e dovrebbe limitarsi a dire: “Italiani buon anno” senza che ciò nulla potrebbe togliere al senso beffardo dell’augurio. Se poi il Nostro volesse recuperare il senso delle sue funzioni che sono quelle di rappresentare l’unità nazionale, difendere gli interessi nazionali e soprattutto dire la verità, dovrebbe tenere un discorso ben diverso da quelli suoi, solitamente soporiferi e tristi, liberandosi da ogni strumentalizzazione di derivazione partitica e di difesa di interessi oligarchici interni e stranieri.

Come sarebbe bello se nel momento topico e significativo dell’arrivo del nuovo anno il Capo dello Stato dicesse finalmente la verità e si curasse dei reali interessi dei cittadini ai quali si rivolge e che sono costretti ad ascoltarlo non potendo sfuggire alla pervasività del sistema a “reti unificate”.
Come sarebbe bello se il Capo dello Stato, questo Capo dello Stato soprattutto, avesse un momento di umiltà e di solidarietà con la sua gente.
Purtroppo, non lo farà, non lo può fare. Ma noi sogniamo che un giorno si possa verificare il fatto che il Capo dello Stato, questo Capo dello Stato che illegittimamente ricopre il suo posto per “illegittimità derivata”, secondo un’espressione della giustizia amministrativa, del Parlamento che lui come giudice costituzionale concorse a definire illegittimamente eletto e composto, dica finalmente la verità e liberi la sua pesante coscienza e poi si dimetta e compensi la sua solitudine magari andando a far compagnia al fratello Antonino sulle pendici dell’Etna.

Questo Mattarella Sergio, che sempre più si manifesta come la Boldrini del futuro, dica poche ma chiare parole per confessare il suo tradimento della volontà politica del Popolo italiano.
Confessi le sue incostituzionali interferenze nella formazione dell’attuale governo. Confessi di avere agito in pregiudizio dei diritti sociali ed economici della gente contribuendo allo sfascio dello Stato sociale. Confessi che la pretesa e irrecuperabile cessione della sovranità nazionale è una grandissima minchiata politica e che chi la sostiene fa contrabbando culturale e giuridico.
Dica che fa schifo anche a lui questa Unione europea fatta di banche, banchieri, mercati, multinazionali e spread.
Confessi che sa bene che l’euro non è moneta unica ma lo strumento per affamare i Popoli d’Europa. E che ha provocato fin’ora più di 4 milioni di poveri. Dichiari chi è veramente il pluriricercato Giorgio Soros e ordini a Paolo Gentiloni di chiarire perché lo ricevette e quale fu l’oggetto del colloquio a Palazzo Chigi.
Dichiari che anche lui si è reso corresponsabile delle invasioni incontrollate di genti che spesso non avevano alcun titolo per metter piede sul territorio nazionale. Con tutte le conseguenze in termini di criminalità nelle forme più violente e infami, e fregandosene dell’ordine pubblico interno. Annunci a rete unificate che si dividerà tra il 31 dicembre e il 1° gennaio a trascorrere il Capodanno con le famiglie di Pamela Mastropietro e Desirè Mariottini. E chieda perdono a loro e a tutto il Popolo italiano.
Guidi lui le delegazioni italiane nei diversi incontri con le Istituzioni europee e rivendichi sbattendo i pugni la sovranità monetaria dell’Italia e la proprietà della sua riserva aurea (la quarta al mondo).

Come Presidente del CSM ricordi e ammonisca i giudici che devono applicare la legge e non le loro diverse ideologie politiche o agire comunque per spirito di Partito.
Come Presidente del Consiglio Supremo di Difesa richieda il ritiro di tutti i nostri militari impegnati all’estero a combatter guerre per interessi stranieri, e ricordi all’ineffabile Enzo Vecciarelli che le Forze Armate esistono innanzi tutto per difendere i confini e non per fare il lavoro degli scafisti.
Ammonisca i sindacati ricordando che il loro compito è la difesa dei lavoratori. Non altro.
Risponda per come è giusto, anche se tardivamente, agli insulti che suoi omologhi stranieri o comunque personalità politiche straniere, hanno rivolto all’Italia e al suo attuale, legittimo governo sostenuto da più del 60% della volontà popolare.
Rivolga la sua attenzione con ogni determinazione ai problemi del nostro confine nord-orientale. Si inchini al ricordo dei Martiri delle Foibe e rivolga parole di gratitudine ai 350 mila Esuli per la loro dolorosissima scelta di italianità. Lui che è il Capo della Repubblica italiana.
Saluti dall’alto del suo Colle le nostre italianissime Istria, Quarnero e Dalmazia: da Capodistria a Pola, da Abazia a Fiume, da Fiume a Spalato, da Sebenico a Perasto, da Buccari a Traù, da Ragusa di Dalmazia a Cattaro.

Così si dovrebbe comportare un Capo dello Stato che avesse il senso della memoria storica e della dignità nazionale.
E la finisca con l’antifascismo ma si rilegga la Costituzione italiana che riafferma – ironia della sorte o di una scelta lontana del 1947 dell’Assemblea costituente – proprio la politica economica e sociale del Fascismo. E fuori da ogni ipocrisia e opportunismo, riconosca i meriti di quel Ventennio al netto di infamie che pur furono compiute (mi riferisco alle leggi di discriminazione razziale).
Dovrebbe dire e fare tante altre cose ancora ma io mi contenterei di queste e se lui le dicesse e le facesse non io ma una moltitudine di cittadini si recherebbe al Quirinale e lo porterebbe al trionfo. Ma il mio è un sogno. Lui non lo farà. Lui non è un Capo di Stato. Noi lo porteremo altrove.

AUGUSTO  SINAGRA