
GIUSTIZIA & SOCIETA’: Quale Futuro ?
a Roma, un duplice evento culturale presso Hora Felix
Scritto da Giuliano Marchetti il . Pubblicato in Giustizia e Pianeta Magistratura, Libri, Media e Rassegna Stampa.
“Non Amo Questo Tempo” e “Liberi pensieri e riflessioni sparse di un avvocato. Dalla Giustizia alla politica” sono due recenti volumi, freschi di stampa, a firma rispettivamente di Francesco Ricci, professore fiorentino di letteratura italiana e latina ma residente a Siena, e di Massimo Rossi, avvocato penalista senese.
I due volumi sono stati presentati anche a Roma, presso il Caffè Letterario “Hora-Felix”, direttamente dagli stessi Autori, tra loro amici ed entrambi ‘Toscanacci’.
Insieme al professore Francesco Ricci, Massimo Rossi ha dialogato con il pubblico su temi centrali del volume: la giustizia, il rapporto tra politica e sistema giudiziario, la situazione carceraria italiana. La presentazione ha riscosso un ottimo apprezzamento tra i presenti. Il libro raccoglie riflessioni e proposte su diritti, doveri e libertà, offrendo spunti di riforma per un sistema penitenziario più umano e orientato al reinserimento sociale, nonché sulla necessità di un equilibrio tra tutela della collettività e rispetto dei diritti dei detenuti, sottolineando l’urgenza di un cambiamento strutturale.
Un testo utile anche ai non addetti ai lavori per comprendere le sfide della giustizia contemporanea: “L’Esperienza Romana con Francesco Ricci (*1) e la presentazione dei nostri libri – racconta Massimo Rossi al Corriere di Siena – è stata molto entusiasmante e allo stesso tempo coinvolgente. Ci sono stati molti interventi da parte del pubblico e si tratta di due libri che, in sostanza, affrontano argomenti che si intrecciano tra loro, in particolare il tema della giustizia, che deve essere sia tutela delle vittime sia recupero dei rei. È stata quindi una bella esperienza, in un luogo molto suggestivo, circondati da tanti volumi, che sono la fonte della conoscenza, della memoria e rappresentano la nostra espressione più alta di esistenza.
Probabilmente il libro è proprio questa forma di comunicazione con il futuro, con il domani. Personalmente sono molto orgoglioso di aver scritto questo libro, perché mi dà modo di esprimere idee e concetti che non riguardano solo la giustizia e la società, ma anche molti altri aspetti.“
Dall’articolo pubblicato il 16 giugno sul “Corriere di Siena” a firma di Andrea Sugarelli (vds. foto a destra) evidenziamo qui di seguito uno stralcio dell’intervista rilasciata dall’Avv. Massimo Rossi
1/ D – Come nasce il suo libro?
R – Il libro nasce da una raccolta di vari articoli che ho scritto per una rivista blog su Consul-Press, dove si possono esaminare tutti i miei scritti. È nato dalla volontà di mettere insieme, anche su argomenti diversi, le mie espressioni, le mie idee, le mie riflessioni su come alcune aree del sapere tocchino i miei nervi più scoperti. Ovviamente il tema centrale è quello della giustizia e della società (<Clik su collegamento), come suggerisce anche il titolo.
2/ D – Nel suo volume analizza il delicato rapporto tra giustizia e politica: quali sono, secondo lei, le principali sfide che questo rapporto deve affrontare oggi in Italia?
R – Nel mio libro affronto il rapporto tra giustizia e politica e richiamo un principio fondamentale: quello della separazione dei poteri. Senza una reale attuazione della separazione dei poteri non esiste democrazia, né autentico scambio democratico di idee e concetti, e questo finisce per nuocere alla società stessa. È quindi essenziale riportare tutto entro un quadro costituzionale fondato sulla tripartizione dei poteri. Il potere legislativo deve occuparsi di fare le leggi, il potere esecutivo di definire l’indirizzo politico nelle diverse materie suddivise tra i vari dicasteri, mentre il potere giudiziario, cioè l’ordinamento giudiziario, deve riuscire a colmare l’attuale distanza tra società civile e giustizia, garantendo un’effettiva giustizia. Questo non si ottiene solo con la rapidità dei processi, ma anche con una reale conoscenza dei fatti.
Tali tematiche, come esposte sul “Corriere di Siena“, ben riproducono quanto dibattuto venerdì 13 giugno presso il Caffè Letterario Hora Felix – Cenacolo decisamente evocativo come il mitico Regno di Camelot per confrontarsi in Cavalleresche Tavole Rotonde .
Ma, esaminando con attenzione sia il “Pianeta Carcerario“, sia il “Pianeta Magistratura“, va constatato come – a mio personale giudizio – attualmente la intera “Galassia della Giustizia“ sia degenerata in un enorme CAOS, causa una mala gestio di Caste, Clan e Correnti contrapposte, come ben evidenziato dall’analisi del “Sistema Palamara”.
Sulla specifica necessità di ridurre permanentemente e strutturalmente il sovraffollamento degli Istituti di Detenzione – problema già più volte affrontato da Massimo Rossi, sia nei suoi numerosi articoli pubblicati sulla Consul Press, sia partecipando a qualificati Convegni – è intervenuto anche l’Avv. Romolo Reboa, più volte ‘Gradito Ospite’ su questa Testata, per ipotizzare una innovativa soluzione (nella foto – da sinistra a destra – Massimo Rossi, Romolo Reboa, Francesco Ricci).
Trattasi delle c.d. “Carceri Diffuse”, luoghi ove destinare “Detenuti” di accertata non pericolosità, da adibire a lavori socialmente utili e custoditi in limitate “aree protette”, all’interno di piccoli Borghi o micro Comuni in via spopolamento, accelerando e facilitando in tal modo anche un recupero ed un reinserimento dei “Penitenti” nella società, oltre a salvaguardare l’esistenza e sopravvivenza degli stessi Borghi, anche in ambito economico.
NOTE A MARGINE
(*1) – Per quanto riguarda il Libro “NON AMO QUESTO TEMPO” a firma di Francesco Ricci (ben collegabile – in base ad una determinata ottica – al Libro di Massimo Rossi, per le molteplici interconnessioni tra “Giustizia & Società”, così come tra “Società & Letteratura”) ritengo sia più opportuno dedicare a tale opera un secondo o separato “Capitolo”.
Un successivo capitolo, probabilmente a firma di Alessandro Benini – nostro Direttore Responsabile in Pectore, ma temporaneamente in vacanza, avendo il medesimo a lungo interloquito con Francesco Ricci approfonditamente su Cesare Pavese, Pier Paolo Pasolini e Cristina Campo, nonché su altri importanti personaggi della nostra letteratura (e non solo), nel corso della Tavola Rotonda svoltasi il 13 Giugno presso l’Hora-Felix …e confidiamo che altre ne seguano, specie su quegli Autori appartenenti anche alla c.d. “Razza degli Accusati” od alle c.d. ” Intelligenze Scomode”.
