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Nel “Caso Vittorio Sgarbi” la Figlia Evelina richiede la ricusazione del Giudice

Scritto da Redazione il . Pubblicato in .

DICHIARAZIONE DI EVELINA SGARBI

“LA GIUDICE PAOLA SCORZA PREOCCUPATA DEI MEDIA E NON DELLA SALUTE DI MIO PADRE.
TONI PATERNALISTICI E INQUISITORI DE
L TUTTO IMPROPRI IN UNA AULA DI TRIBUNALE, HO DATO MANDATO ALL’AVV. IACOBBI DI RICUSARLA

“Non mi interessano i commenti delle persone che puntano contro di me l’indice accusatore per aver messo in piazza la verità su mio padre Vittorio Sgarbi. Se questo ha contribuito ad accendere i fari su una situazione drammatica e anche solo indirettamente a far migliorare le condizioni di salute di mio padre, sono fiera di averlo fatto e lo rifarei altre cento, mille volte.

Sono rimasta invece allibita dall’atteggiamento della giudice che ieri durante l’udienza era tutta preoccupata dall’aspetto mediatico e non ha posto nessuna attenzione ne’ ha fatto cenno alla salute di mio padre. 
Anzi, dopo aver accettato il libro in dono si è preoccupata di chiederne immediatamente l’autografo, addirittura accettando battute inerenti la firma falsa, in un clima troppo ispirato al “volemose bene”, quasi che il mio essere giovane significasse poter essere trattata come una cittadina di serie B.

Il mio legale Iacobbi ha sollevato formalmente un fatto serio, quello della firma posta sul modello privacy del Gemelli – modulo con cui qualcuno mi ha impedito di avere notizie sulla salute di mio padre – che secondo i tecnici da noi consultati non sembra essere quella autografa di Vittorio Sgarbi, e credo meritasse attenzione e magari approfondimenti anziché una pacca sulla spalla.
Ho percepito un clima di ostilità con atteggiamenti paternalistici del tutto fuori luogo da parte di un giudice in una aula di Tribunale che dovrebbe innanzitutto rispettare la Costituzione che dice chiaramente all’articolo 21 che tutti i cittadini hanno diritto ad esprimersi liberamente. Ebbene io rigetto e contesto la frase-ammonimento della giudice nei miei confronti secondo la quale se io continuassi a parlare coi giornalisti o tornassi in tv, la giudice Paola Scorza ne avrebbe tenuto conto nel giudizio.
Ma stiamo scherzando? La salute di mio padre dipende dal fatto se io parlo o non parlo coi giornalisti? Se vado o non vado in tv? E’ questa la terzieta’ del giudice? Per tutte queste ragioni che mi hanno profondamente colpita, stupita e turbata, ma anche per rilievi tecnici e sostanziali molto importanti che mi ha sottolineato il mio legale, tra cui spiccano l’inosservanza del principio del contraddittorio tra le parti e l’inosservanza dell’obbligo di condotta imparziale durante l’udienza di ieri – ho deciso di dare mandato al mio avvocato per ricusare immediatamente la giudice.
Sono interessata a salvare mio padre, che ho visto molto depresso, molto spento, con uno sguardo che non è più il suo. Non mi interessa il bon ton ne’ la retorica da strapazzo attorno al personaggio Sgarbi.

Roma, 29 Ottobre 2025


Questo comunicato è pervenuto alla Redazione di Consul-Press da parte di Monica Macchione – Direttore de “Il Graffio.net”, tramite Cristian Arni in testo word così pubblicato. 

 

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