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Brevi cenni storici su “L’ORDINE dei CAVALIERI della CONCORDIA” 

Scritto da Redazione il . Pubblicato in .

Brevi note sugli Ordini Cavallereschi ed Associazioni, 
con cenni storici su “L’Ordine della Concordia” 

Fra una quantità di Ordini, o pseudo Ordini, più o meno legittimi – spesso, in realtà, mere Associazioni di appassionati – l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia, detto anche Ordine della Concordia, non fu storicamente un Ordine di grande rinomanza, quale ad es. l’Ordine di Calatrava o il Sovrano Militare Ordine di Malta, ma un Ordine Cavalleresco dapprima esclusivamente “militare e nobiliare”, successivamente modificatosi ed oggi dedito alla promozione e sviluppo di alcuni Paesi che più necessitano di aiuti dall’esterno.

La sua storia si può così sinteticamente riassumere:
l’Ordine della Concordia fu fondato dal Re Ferdinando III di Castiglia y Leon (canonizzato da papa Clemente X) che investì cavalieri 154 nobili spagnoli per la difesa dei territori iberici. L’Ordine partecipò alla colonizzazione del Sud America, ivi fondando due città con il nome di Concordia in Messico ed Argentina, ove creò presidi militari e di assistenza, asili, rifugi e cappelle.
Presumibilmente – durante il regno di Carlo V, tra il 1529 e il 1535 – si impegnò ad affrontare la minaccia islamica, dapprima difendendo Vienna dall’assedio turco, poi sconfiggendo gli Ottomani in Nord Africa e conquistando Tunisi seppur per breve tempo. Quindi, l’Ordine approdò nei territori dell’Impero degli Asburgo seguendo Ferdinando I d’Austria, ma non si conoscono vicende del suo operato durante il secolo seguente e la Guerra dei Trent’anni.
L’Ordine, per opera del Margravio di Brandeburgo Cristiano Ernesto di Zollern (nome poi divenuto Hoenzollern e Casata Imperiale Tedesca durante il primo conflitto mondiale) nel 1660 era attivo nei territori poi divenuti Regno di Prussia. Nel 1718 l’Ordine, condotto dal Principe Guglielmo Luigi di Schwarzburg-Rudolstadt, ebbe un periodo di graduale decadimento fino a spegnersi momentaneamente nel 1757 per poi riprendere vigore, con chiara matrice naturalista francese e rivoluzionaria, il 5 febbraio 1813 a Francoforte sul Meno con Karl Theodor von Dalberg,  nominato da Napoleone Bonaparte Primate della Confederazione del Reno e Granduca di Francoforte.
A seguito del declino Napoleonico, l’Ordine non consolidò una sua diffusione in Germania durante il XIX secolo e scarse sono le notizie circa la sua stessa attività. 
Riapparso in Italia ad opera dei Lascaris Conti di Ventimiglia, fidati bonapartisti, l’Ordine della Concordia ha vissuto un periodo di rigogliosa attività, soprattutto fino al 1943. Alla sua nomina il Gran Maestro Marchese Arturo della Scala, dei Principi Scaligeri di Verona, mantenne questo momento di gloria, pur se i vincoli stretti dello Statuto ha sempre condizionato la diffusione dell’Ordine, destinato ad avere un numero limitato di cavalieri.
Il Marchese e G.M. della Scala nominò nel 1978, suo nipote il principe Mario Augusto Petricca Giordani prima cavaliere e poi Gran Maestro Vicario. Durante il novecento quindi l’Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia (od Ordine della Concordia) era in piena attività, il G.M. della Scala aveva, in quegli anni, aggiunto la denominazione di “Scaligero”, attualmente scomparsa.

Ad oggi l’Ordine è attivo e l’attuale Gran Maestro Principe Mario Augusto Petricca Giordani guida l’Ordine a capo di un Gran Consiglio composto da 14 cavalieri (denominati Terziari).
L’Ordine della Concordia è Legittimo ed ha il conferimento di “Internazionale”, come riportato nella notifica alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dopo sentenza del Pretore di Roma numero 36544/52 Reg. Gen. – n.4315/53 reg. Insert. Sent. – depositata in Cancelleria in data 15-04-1953 e resa esecutiva il 30-04-1953. Ne consegue che proprio in forza dell’articolo 7 e primo capoverso dell’articolo 8 della Legge n.178 del 03 marzo 1951, l’Ordine della Concordia può ancora rilasciare, anche ai cittadini italiani residenti nel territorio della Repubblica, onorificenze o distinzioni cavalleresche che hanno comunque valore privato. 
E’ inoltre importante rilevare come l’Ordine della Concordia non richieda costi di ingresso, né quote di iscrizione o di rette annuali ai propri componenti, muovendosi solo spinto dallo spirito della forza di volontà dei suoi amici e sodali.

 

 

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