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Con gli Etruschi a Villa Giulia

Magica serata con gli antenati

Una proposta eccezionale per l’interesse verso l’archeologia è stata attuata dal Museo di Villa Giulia sabato 2 giugno a Roma, intelligentemente legata alle feste per la Repubblica Italiana: si è trattato della riscoperta del profondo crogiolo nel quale si è formata l’identità italiana, sottaciuta e messa al cantone da tutte quelle discipline di giudizio ottocentesche che hanno relegato le popolazioni della Penisola in secondo o ultimo piano.

Un grazie a Winckelmann, davvero, ma tempi e soprattutto sistemi, meccanismi, e la scienza chimica e mineralogica specialmente, in costante avanzata, hanno mostrato la fragilità e l’errata concezione delle opinioni ottocentesche per quanto si tratta della storia e dell’arte italiane: non esiste solo la Grecia ed i suoi bellissimi e stereotipati corpi, dal volto astratto, ma esiste un pensiero artistico millenario che fa risaltare il dinamismo, il calore, la vita fervida delle statue, dipinti, oggetti dal Paleolitico della nostra Patria.

I veri genitori italiani , cosiddetti Villanoviani o Protoetruschi, – quest’ultimo termine poco usato – hanno formato l’identità centromediterranea dal buio della creazione, tramite finezza e ricchezza di commercio e di abilità relative, la forza guerriera, la femminilità espansa senza la rappresentazione statica, ma nella sua viva e creativa quotidianità. Finalmente una Uni, Giunone, donna e madre, senza ginecei, e finalmente un Apollo veramente Dio-Sole.

Ancora una volta, l’Archeologia è la scienza del futuro, s’incarna con il normale cammino umano, e le fasi più aspre del filo del ragionamento a comprenderla sono fluidificate dall’eccezionale abilità conoscitiva e descrittiva che impiegano gli Archeologi  di Villa Giulia, presi nel loro complesso e negli argomenti loro congeniali. Togliere ai bambini quelle assurdità di libri di storia, dove si dice che gli Etruschi vengono dalla Libia, che la bellezza è orientale o greca: l’Italia è sempre stata di prim’ordine, da quando gli uomini si sono svegliati su questa terra.

Marilù Giannone