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Kevin Spacey Roma

Kevin Spacey sorprende Roma con un monologo

Kevin Spacey riappare di sorpresa a Roma, leggendo un monologo in un museo a un piccolo pubblico due settimane dopo che le accuse contro di lui in un caso di violenza sessuale sono state ritirate. L’attore, con la sua apparizione nella Capitale, spezza quel silenzio durato due anni. E lo ha fatto senza alcun preavviso, venerdì scorso, al Museo Nazionale Romano. Dinnanzi ad un pubblico modesto, ha iniziato a  leggere una serie di poesie su un pugile abbattuto e solitario, che inevitabilmente ha ricordato la sua situazione personale, dopo le accuse di presunte aggressioni sessuali che hanno avuto. Si è completamente immedesimato nella figura del pugile. Tutte queste accuse sul suo conto stanno, a poco a poco, uccidendo la sua carriera.

Solamente alcune settimane fa, il 18 luglio, la Procura di Nantucket, del Massachusetts, ha respinto le accuse di una presunta violenza sessuale che l’attore avrebbe commesso nei confronti di un giovane di 18 anni nel 2016. 

La visita a Roma di Kevin Spacey  ha letteralmente colto tutti di sorpresa. Il museo si era limitato ad annunciare alcuni giorni prima, sul proprio sito web, che un artista vincitore di due Oscar avrebbe letto in pubblico alcune opere del poeta e scrittore italiano Gabriele Tinti, ma si era concessa il beneficio del dubbio, non fornendo di fatto il nome dell’interprete. Gabriele Tinti, poeta, scrittore e critico d’arte ha contattato l’attore un paio di mesi fa per fare la proposta, che consisteva nel leggere la serie di poesie ispirate alla scultura greca del Boxer che riposa. L’idea era quella di riportare, in un certo senso, in vita la statua, raccontandone la storia.

 

 

Il testo si sposa perfettamente con quella che è ad oggi la sua situazione , ovvero di solitudine e fragilità. “Il pugile a riposo” narra il peso di una vita drammatica,  scritto diversi anni fa e, quindi, non è assolutamente ispirato alla storia dell’attore. Spacey non si è presentato in atteggiamento ironico e scherzoso, come ormai ci ha abituato, ma è apparso sulla scena molto serio e concentrato. Vestito di tutto punto, in giacca e cravatta, si è messo accanto all’imponente scultura in bronzo, che mostra un pugile ferito, consumato e abbattuto dopo il combattimento, con la faccia insanguinata e rivolta verso un altro lato e cominciò a recitare ad alta voce. “Sono esausto, a pezzi, quanto tempo resisterà il mio corpo? Quanti colpi puoi sopportare. Ho scosso il paese, ho scosso le sabbie, ho distrutto i miei avversari. Ho acceso l’oscurità, ho raccolto insulti, applausi forzati. Non tutti sapevano come farlo… Devi succhiare il cuore di un eroe mentre sta ancora battendo. Mi guardo e vedo un uomo, solo un uomo.” Quelli riportati sono solamente alcuni versi che ha recitato.

L’attore si è prestato a recitare il monologo per due volte. La prima al museo con pochi spettatori, mentre la seconda davanti ad un pubblico di circa 150 spettatori, radunati nel cortile del museo. 

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