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Ad Affile, al Mausoleo di Rodolfo Graziani,
in scena un nuovo “flop” della Resistenza

Fallisce la penosa chiassata dei nostalgici rossi
contro il Mausoleo di Rodolfo Graziani

Graziani, la storia non si cancella  

Tutto questo per dire cosa? Che Graziani fu un eroe di guerra? No. Che fu un criminale di guerra? Nemmeno. Nella sua carriera militare ebbe sconfitte e vittorie. Ma salvò il suo paese natìo, Filettino, dalle rappresaglie tedesche e fu sempre un punto di riferimento per i suoi concittadini e per la sua città. Per questo nel 2012 gli fu edificato il tanto criticato monumento ad Affile, dove ora riposano le sue spoglie mortali. Quella che la sinistra, l’Anpi, il Pd non capiscono è che una figura storica come quella di Rodolfo Graziani si può discutere, si può criticare, si può esaltare, si può fare tutto. Ma una cosa non si può fare: cancellarlo, come vorrebbero gli eredi dei comunisti liberticidi. L’Italia per fortuna non è né l’Unione Sovietica, né la Cina, né Cuba: qui i cittadini possono onorare un loro compatriota se lo reputano meritevole.

Figuraccia dei figli dei partigiani

Dopo anni di processi, condanne, udienze varie, la Cassazione ha stabilito che non fu reato costruire il monumento a Graziani, ma la sinistra non accetta in questo caso il verdetto della magistratura, in genere a lei così cara. Hanno imbrattato con atto spregevole e infame il mausoleo al generale Graziani e ieri hanno tentato l’ultima disperata manifestazione di massa popolare contro l’odiato fascismo. Solo che dal 1945 il fascismo non c’è più: ci sono solo loro, tristi e melanconici, che non accettano lo scorrere del tempo e rimpiangono i bei tempi andati degli eroici partigiani. Beh, fatevene una ragione: quei tempi non ci sono più, c’è solo la storia che nonostante tutti vostri sforzi non potrete mai cancellare. (*1)

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(*1) – Note a Margine //  E’ quasi  una costante quella dell’A.N.P.I. e dei tanti nipotini ed orfani della “Resistenza”, nonché di  talune Signore (tra cui Laura Boldrini, Lilly Gruber e Michela Murgia, odierne Vestali dell’anti-Fascismo) o di taluni Messeri (….Luca Zingaretti, Giuseppe Conte e Roberto Saviano, neo cattedratici e Vati delle Istituzioni) dedicarsi a maldestri tentativi della “Cancel Culture” o di forzose rimozioni storiche verso avvenimenti, episodi, idee e miti che costituiscono anche una parte fondamentale del patrimonio di determinate Comunità Identitarie, Territoriali ed Umane.
Ma probabilmente in questa Repubblica DemoKratiica e Parlamentare, Coloro che – per vocazione o per affinità elettive – sono considerati appartenere alla cosi detta “Parte Sbagliata” non debbono, né possono, vantare alcun diritto di replica.   
Tipico esempio è la “ridenominazione” di giardini e parchi, di strade e palazzi, nonché di Istituti Scolastici …. infatti in questi giorni di maggio a Roma, nel quartiere “Casilino/TorPignattara”, talune “Istituzioni” hanno consentito che una scuola intitolata a Francesco Baracca – Eroe dell’Aeronautica Militare Italiana – venisse ridedicata ad una cittadina dell’Alabama, con una cerimonia in collegamento trans-oceanico effettuata il 14 maggio! 
Così come nell’ottobre del 2021, a seguito di pesanti proteste dell’ A.N.P.I. & Co. e con la pavida connivenza della Santa Sede (nonché dello Stato C.d.V,)  è stata annullata la beatificazione di Padre Gianfranco M. Chiti che, prima di indossare il saio di Cappuccino, come Ufficiale dell’Esercito Italiano dopo l’8 Settembre aveva aderito alla R.S.I. (……> clicca qui !)
Personalmente – purtroppo come Cattolico osservante, ma (grazie a Dio) saldamente Ghibellino – di fronte a tali episodi a volte, sono indotto a pensare che anche il nostro Buon Dio (unitamente agli Dei dell’Olimpo) si conceda qualche attimo di distrazione  ….evitando di lanciare, nella sua infinità misericordia, qualche “missile” (chiedo scusa e preciso: qualche “saetta”) contro certe categorie castigande …………. Giuliano Marchetti     

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