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Addio a Leiji Matsumoto, il suo messaggio rimarrà.

Leiji Matsumoto, il grande fumettista e animatore giapponese, è morto per insufficienza cardiaca acuta.

I suoi manga più famosi rimangono Galaxy Epress 999, Starzinger, La corazzata Yamato, Danguard, Queen Emeraldas, La regina dei mille anni e Capitan Harlock, serie suddivisa in ben quattro “stagioni” in cui affronta temi come la fame nel mondo, la pirateria come mezzo per salvare l’uomo dai suoi stessi sprechi, per arrivare a toccare in seguito la saga dei Nibelunghi. Queste serie spesso si intrecciano tra di loro, mescolando personaggi e avvenimenti ricorrenti.

Akira Matsumoto, in arte Leiji, sviluppa precocemente l’interesse per il disegno, e vince a soli 15 anni un concorso, grazie al quale pubblica il suo primo lavoro, nel 1954, Le avventure di un’ape (mitsubachi no bōken), sulle pagine del magazine Manga Shonen riscuotendo da subito gran successo.

Inizia a lavorare su degli shōjo manga, pubblicati su riviste femminili, con i quali attira l’attenzione del grande pubblico. Passa in seguito a serie per ragazzi, specializzandosi in quelle di fantascienzache lo hanno reso celebre, caratterizzate dal suo tratto più attento alle suggestioni che al realismo. La sua prima opera di questo genere è del 1968, Sexaroid .

Sceglie per sé come pseudonimo il nome Reiji, il significato dei cui kanji é “Samurai di mezzanotte”; il fumetto Gun Frontier, ambientato nella frontiera dell’ovest americano, seppur di genere non fantascientifico lascia un’eco di se nelle saghe di Leiji Matsumoto, primi fra tutti Capitan Harlock nonché in Galaxy Express 999, dove non mancano dei pianeti governati dalla legge della pistola.

Leiji Matsumoto è anche l’autore di Interstella 5555, un anime musical con la colonna sonora dei Daft Punk, con estratti del film proposti in senso autonomo come videoclip a se stanti.

 

In un mondo dove gli uomini ricchi hanno corpi meccanici e cacciano gli umani per ibernarli ed esporli come trofei, il giovane Masai inizia il suo viaggio verso Andromeda con il desiderio, oltre a quello di ottenere una pistola da Cavaliere dello Spazio, di ottenere gratuitamente un corpo meccanico per affrancarsi da un’esistenza che lo vede destinato alla povertà e alla morte.

Al suo fianco la bella ma sempre cupa Maisha, sempre vestita di nero, elegante e misteriosa, affascinante e criptica, sempre in lotta con la Morte, che muore e risorge come una splendida Fenice.

La serie si distingue tra tutte quelle realizzate da Matsumoto per il pessimismo che pervade tutta la narrazione

 

 

Capitan Harlock comincia la sua lotta per salvare l’uomo da se stesso, dalla sua ipocrisia e da mille sprechi senza senso, ai suoi ordini un piccolo gruppo di eroi disperati e una bambina usata come mezzo per stanarlo dalla sua superiore visione del mondo al di fuori degli schemi burocratici che uccidono l’intelletto umano.

 

La principessa Aurora porta il suo messaggio di amore a tutte le creature del cosmo, siano essi uomini, mostri spaziali o semplici animali, a proteggerla tre eroi eccezionali, ognuno coi propri poteri e le sue caratteristiche peculiari, sempre pronti a una nuova battuta e a un nuovo combattimento, speriamo che con l’aiuto del loro creatore raggiungano il Grande Pianeta e ristabiliscano l’ordine cosmico.

La Yamato è stata la più grande nave da battaglia mai costruita. Corazzata della Marina Imperiale Giapponese nella seconda Guerra Mondiale, fu nel tentativo di difendere Okinawa dallo sbarco americano del 7 aprile 1945. 

In Star Blazers, Matsumoto la trasforma in corazzata spaziale che nelle traduzioni occidentali diventa la famosa “Argo”, guidata dal Capitano Avatar. La serie sarà di ispirazione per altre celebri opere quali, ad esempio, Mobile Suit Gundam o Neo Genesis Evangelion.

foto Japan Wiki Affari Italiani Wired Italia wikipedia                ©Spuntarelli Francesco