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Al Sole del Mongibello il “Made in Sicilia”

Narriamo le eccellenze dell’azienda agricola “ARCOBIO” primazia
della tavola e degli elementi tra “Tradizione & Innovazione”

Raffaele Panico

Il Mongibello è il vulcano terrestre più attivo ed è il più alto della placca euroasiatica, tanto esclusivo, da essere inserito, dal giugno 2013, nell’elenco dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. In Sicilia sono ad oggi sette i luoghi di interesse culturale e naturale da tutelare e da scoprire. È da millenni un immaginario compagno tra il mito e il lavoro e fino ad oggi, il vulcano buono, è anche un logo del patrimonio italiano nel Mondo.

Dove il focus della storia non è solo arte e cultura, ma è insito dell’antica nostra sapienza ed esperienza, coniugate con le risorse innovative al servizio della fruizione estetica. È uno stile di vita quotidiano ed è dunque anche raccolto attorno la tavola imbandita. La tavola diventa l’aurea intrapresa, il luogo degli elementi frutto di saperi e sapori, di alimenti e bevande, sostanze e principi salutari attivi per la condizione fisica ed il benessere. È un piano dove attorno al quadrante aureo di una antica tavola appare il phi greco. Un rapporto aureo nei sensi di un coniugato intreccio tra piante selezionate da millenni di storia fino alle tecnologie moderne della filiera produttiva. “Tradizione & Innovazione” in proporzione e nel segno dell’avvicendamento di generazioni, dialogo tra l’uomo e l’ambiente, tra storia e paesaggio. Dietro ad ogni aspetto della natura e della fitologia appaiono le architetture e oggi l’informatica, appare questo lavoro ben eseguito e sapiente come firma del Made in Sicilia. Una cifra definita per generare gradimento fin nel piccolo mondo quotidiano, un risultato particolarmente gradito ed apprezzato.

L’antica intrapresa degli Avi, attraverso generazioni di uomini e donne, arriva oggi come una freccia informatica scagliata tra i cicli delle rotazioni annuali e delle stagioni.

Dal 1961 l’azienda ARCOBIO cresce in un semplice ma scenografico profluvium di stagioni, fiori d’arance e melodico ronzio d’api, odori che andavano a scaldarsi al Sole più alto all’orizzonte con la quinta nota inavvertibile di un brontolio del Mongibello. Sì, l’Etna, così gentilmente è nominato dalla sicilianità come sorta di gigante buono ed innevato tra il mare e il cielo. L’azienda ARCOBIO è sita in località Paternò, in provincia di Catania, appartiene alla famiglia Arcoria fin dagli anni Trenta. Azienda agricola adagiata nella piana di Catania, dominata dal Mongibello, offre sapidità e intensi profumi a tutti i prodotti. La maggior parte dell’estensione è dedicata alla coltivazione di agrumi, con diverse varietà, si producono arance da fine novembre a tutto aprile. Una parte dei terreni è dedicata alla produzione di albicocche, oltre la coltivazione dell’ulivo, con la produzione di olio extra vergine di oliva e di un’ampia gamma di condimenti a base di olii aromatizzati, olive delle varietà Nocellara Etnea e Moresca. La produzione è interamente certificata “Biologica” fin dal 1992 dalla “BioAgriCert” di Bologna, “anno in cui abbiamo iniziato a commercializzare i nostri prodotti con il marchio ARCOBIO sia in Italia che all’estero” è Angela Arcoria a precisare il marchio e qualità.

L’azienda, era condotta fin pochi mesi fa dal fondatore Pietro Arcoria, ed oggi dalla figlia, l’ingegnere Angela Arcoria.

La raccolta delle olive avviene a mano intorno alla metà di ottobre e molite entro poche ore dalla raccolta. L’olio è un extravergine dal colore verde-oro, dal sapore leggermente piccante, adatto tanto su piatti di carne che di pesce. L’“ARCOBIO” produce condimenti realizzati con olio extravergine e aromi naturali. Produzioni acquistabili in azienda ed anche on-line sul loro sito.

L’ingegner Angela Arcoria tiene a ricordare che l’azienda “Agricola Arcoria Pietro nasce come tale negli anni Sessanta da un appezzamento di 16 ettari donato da mio nonno a mio padre – innamorato della sua terra, e si continua la tradizione di famiglia, tradizione che oggi coltivo anche io. Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta e si estende per diverse decine di ettari, oggi la consistenza è di 83 ettari tutti nella medesima la Piana di Catania, zona altamente vocata per la produzione di agrumi, albicocche, mandorle e per la produzione di olive ed olio. La particolare esposizione e le particolari condizioni climatiche consentono all’azienda produzioni di alta qualità; inoltre l’attenzione verso la salubrità dell’ambiente e la conservazione dello stesso ci ha portato ad utilizzare come metodo di coltivazione quello biologico, che rispecchia pienamente l’amore per la campagna.

Nonostante, prosegue Angela Arcoria “i tempi scoraggiano un po’ siamo sempre in movimento per cui dal 2011 abbiamo iniziato un radicale rinnovamento degli agrumeti, circa 52 ettari, espiantati tutto e adesso quasi tutto reimpiantato. Nel 2012 abbiamo dedicato circa 4 ettari alla coltivazione di albicocche, e 3 ettari alla coltivazione delle mandorle e cambiato radicalmente il metodo di irrigazione. Sempre nel 2012 abbiamo realizzato un grosso impianto fotovoltaico di 120 KW in modo tale da rendere autonoma l’azienda.

Per quanto riguarda l’uliveto la scelta delle varietà si è rivolta verso una cultivar altamente caratterizzante della zona “Nocellare Etnea” per 80% mentre il 20% è di “Moresca” necessaria per l’impollinazione. La cultivar Nocellare Etnea produce una oliva molto pregiata sia come oliva da mensa, estremamente profumata e croccante e per tale motivo molto richiesta, che per la produzione di olio. La raccolta a mano e anticipata, normalmente verso la metà d’Ottobre, consente di produrre un olio con bassissima acidità e di esaltare le sue caratteristiche organolettiche, normalmente ha sentore di cardo e di pomodoro e talvolta di mandorla, grazie al suo grande equilibrio tra amaro e piccante esso può essere utilizzato sia sulle verdure crude e cotte, sulle carni non troppo grasse sui legumi ed anche sul pesce. Per ottenere un olio di alta qualità oltre alla raccolta a mano si presta molta attenzione al processo di estrazione, essa viene infatti molita entro 12/24 ore dalla raccolta con un impianto a ciclo continuo in cui si può tenere sotto controllo la temperatura. Lo stoccaggio viene effettuato in silos di acciaio e dopo circa 2 mesi dalla molitura viene travasato in contenitori più piccoli, dell’ordine di 100 litri, in modo tale che quando deve essere imbottigliato si utilizza tutto il fusto preservando così il resto dal processo di ossidazione che può deteriorare il prodotto. Oltre alle coltivazioni arboree alcuni spazi aziendali sono dedicati alle coltivazioni orticole e di piante aromatiche.

Nel corso del 2010 una grave malattia detta “La tristezza” colpisce tutti gli agrumeti dell’azienda e sono stati reimpiantati per circa 52 ettari. “In questa particolare fase racconta l’ing. Angela Arcoria decidiamo di volgere il nostro sguardo alla sostenibilità infatti realizziamo un impianto fotovoltaico di 120 kw al fine di rendere autonoma l’azienda e realizziamo il nuovo impianto di irrigazione a goccia per consentire un utilizzo più consapevole dell’acqua. Decidiamo inoltre di realizzare un impianto di albicocche e di mandorle in modo tale che si abbia un reddito durante tutto l’arco dell’anno. Ad oggi affianchiamo alla normale commercializzazione anche quella on line tramite il nostro sito, www.arcobio.com, che al momento è in ristrutturazione. Nella magnifica piana di Catania, dominata dal Mongibello,                                     l’azienda agricola ARCOBIO vista dall’alto è puntellata da 5 piccoli laghetti necessari per soddisfare l’esigenza dell’irrigazioni estive. È la produzione degli agrumi la forza di questa piana dove l’alta qualità si accompagna alla ricca varietà offerta, soprattutto l’arancia rossa. L’ARCOBIO per concludere la visita all’azienda agricola ci ricorda che è parte del consorzio IGP di tutela dell’“arancia rossa di Sicilia”, che per noi è la parte più consistente di produzione. La gamma degli agrumi è vasta: Arance Bionde e Rosse, Moro, Limoni, Bergamotto, Lime, Finger lime, Kumquat, Mandarino tardivo di Ciaculli e Limone Yuzu.

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