Da Meldola, Forlì, la voce di Bruno Stipcevich
> …….profugo dalmata
UN ABBRACCIO A BRUNO STIPCEVICH
indomito italiano, profugo dalla perla dalmata di Zara!
________________ di FRANCO D’EMILIO
Alla fine, sul filo dei suoi amari, tragici ricordi l’uomo si è commosso, quasi liberasse tutta l’emozione, suscitata dal ritorno della memoria a quei tempi difficili, tanto incerti per sé e la sua famiglia. I pensieri sono tornati alle sue vicende di giovane, poco più di un ragazzo, ritenuto colpevole della sua italianità, della sua marcata identità linguistica, culturale e religiosa di matrice italiana.
“Da un albero di marasche vicino al cimitero ho visto uccidere a sangue freddo due persone, prima costrette a scavarsi la fossa tra le tombe dello stesso camposanto e vanamente imploranti la pietà dei partigiani slavi assassini. … Ad una visita a mio padre, incarcerato senza motivo, ma italiano, sentii raccontare di altri prigionieri italiani, mani legate dietro la schiena ed un peso al collo, spesso portati con barche in mare aperto e là fatti affogare.