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Bullismo e Cyberbullismo piaga sociale preoccupante e in aumento nonostante la didattica a distanza

Il fenomeno del Bullismo e Cyberbullismo è ormai una piaga sociale preoccupante. Nonostante la didattica a distanza i casi sono aumentati come l’autoisolamento

Il 7 febbraio è la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, tutta la comunità, i genitori e i figli, gli operatori e gli  insegnanti, i decisori politici, la società civile nel suo insieme dovrebbe riflettere per l’occasione su cosa proprio non va, il perché di tanto malessere? I dati sono assai preoccupanti davvero allarmanti, un adolescente su otto dichiara di esser stato vittima di cyberbullismo. I casi aumentano e si verificano anche mentre si sta facendo la DAD, la didattica a distanza, tanto che in questo periodo uno studente su otto è stato preso in giro durante le lezioni on-line.

Raffaele Panico 

Questo è quanto emerge dall’ultimo sondaggio dell’Associazione Nazionale Di.Te – Dipendenze Tecnologiche – condotta in collaborazione con il portale Skuola.net e con VRAI (Vision, Robotics and Artificial Intelligence – Dipartimento di Ingegneria Informatica dell’Università Politecnica delle Marche), un sondaggio condotto su un campione di 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. Il fenomeno si è verificato anche durante la didattica a distanza, sia nei confronti degli altri compagni che dei docenti.
Difendersi e affrontare questa piaga significa non sottrarre energie da impegnare per la formazione della società, impegnare le risorse per l’informazione e l’educazione rivolta a tutti. È fondamentale per la formazione di futuri cittadini, consapevoli della loro cittadinanza, appartenere ad una comunità ben educata e definirsi persone di una società civile e democratica.

Giuseppe Lavenia

psicologo, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te sul problema precisa: «a seguito dei fenomeni di cyberbullismo, aumenta anche l’autoisolamento tra i giovani: lo segnala il 67% dei ragazzi». Complici anche gli effetti della pandemia sulla psiche, cresce anche il numero di ragazzi che non riesce a immaginare un futuro.
In occasione della Giornata Nazionale contro il Cyberbullismo l’Associazione Di.Te. propone due incontri formativi: l’8 febbraio dalle 9 alle 10:30 si terrà quello rivolto ai ragazzi dei primi due anni delle scuole di primo e secondo grado, mentre il 13 febbraio, dalle 9:30 alle 11:00, si incontreranno genitori e insegnanti. Entrambi gli incontri sono a titolo gratuito e si possono seguire sui canali social Di.Te.
Da questi ultimi dati del sondaggio dell’Asssociazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP e cyberbullismo) emerge questa analisi: «L’immaterialità della relazione digitale libera da tutta una serie di freni inibitori scatenando fenomeni feroci come l’hate speech o il cyberbullismo. Anche nella DAD si replica una dinamica simile per cui sono enormi le percentuali di studenti che si sentono liberi di prendere in giro altri compagni o i propri docenti: 2 intervistati su 5 hanno assistito a prese in giro ad insegnanti, 1 su 5 ad altri compagni. Fenomeni che di sicuro avvengono anche in classe, ma non ci risulta in queste proporzioni», fa notare il cofounder del portale Skuola.net Daniele Grassucci.

E Giuseppe Lavenia così puntualizza e precisa: «La didattica a distanza ha bisogno di altri ritmi rispetto a quelli della classe in presenza. Il tempo online, da soli nella propria stanza, non è lo stesso di quello offline. Servono lezioni più dinamiche, più energiche, più capaci di incuriosire, più coinvolgenti. Quelli che i ragazzi credono essere scherzi, in realtà sono atti aggressivi: la messa online o in chat di una foto e/o di video senza il permesso dell’altro è cyberbullismo, e queste immagini rischiano di rimanere nel web per sempre, con tutte le conseguenze immaginabili. Le cronache sono piene di queste situazioni. Bisogna sensibilizzare ancora di più su queste tematiche, già a partire dai banchi di scuola».
Il cyberbullismo, infatti, può portare anche all’autoisolamento, come ha dichiarato il 45,9% degli intervistati vittima del fenomeno nella fascia di età tra gli 11 e i 13 anni, il 53,4% dei ragazzi tra i 14 e i 16 anni, e il 65,9% dei giovani tra i 17 e i 19 anni.

Data la crescita del cyberbullismo, l’autoisolamento crescerà ancora? «L’autoisolamento si verifica per due motivi: la mancanza di prossimità con l’altro e il trauma subito a seguito di un episodio di cyberbullismo», premette Giuseppe Lavenia. «Questo è un periodo dove sono presenti entrambi questi aspetti. Gli effetti della pandemia stanno lasciando strascichi di paure enormi. Adulti e ragazzi hanno paura di uscire di casa, sta mancando da tanto tempo il contatto con gli altri: sono fattori che non faranno abbassare il bisogno di autoisolarsi. E a supporto di questo si aggiunge anche che è cresciuta la difficoltà a immaginare un domani». Rispetto ai dati del sondaggio di giugno scorso (47,5%), infatti, sono aumentati del 20% i ragazzi che non riescono a immaginare il loro futuro a seguito della pandemia.

Giuseppe Lavenia: «Serve una maggiore consapevolezza sul tema, e una educazione al digitale, come chiede anche il 77% dei ragazzi intervistati nel nostro campione. Dobbiamo ritornare a sentire le emozioni, a dare valore al corpo, alla relazione e allenare l’empatia».
In occasione della Giornata contro il Bullismo e il Cyberbullismo, sono due gli appuntamenti promossi dell’Associazione Di.Te.: l’8 febbraio dalle 9 alle 10:30 si terrà quello rivolto ai ragazzi dei primi due anni delle scuole di primo e secondo grado, mentre il 13 febbraio, dalle 9:30 alle 11:00, si incontreranno genitori e insegnanti. Entrambi gli incontri sono a titolo gratuito e si possono seguire sui canali social Di.Te.
www.dipendenze.com

 

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