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Cagliostro, l’avventuriero alchimista e truffatore che sedette alle maggiori corti europee

Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Franco Balsamo, noto come Alessandro Conte di Cagliostro o semplicemente Cagliostro, fu uno dei più grandi truffatori del XVIII secolo che riuscì a ingannare quasi tutta Europa vendendo delle false cure miracolose.

Giuseppe Balsamo nacque a Palermo il 2 giugno del 1743, da Felicita Bracconieri e da Pietro Balsamo, un umile mercante di stoffe che morì poco dopo la nascita del piccolo. La madre così lo mandò a un istituto per orfani di San Rocco dove iniziò a studiare seguito dai frati Scolopi, per poi venire trasferito presso il convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone in seguito alle continue e frequenti fughe dal convento. 

In questo periodo si avvicina allo studio delle erbe medicinali, alle loro proprietà e alle tisane molto in voga all’epoca. Una volta tornato a Palermo, non è chiaro se sia fuggito o semplicemnte si stato dimesso, si trasferisce a Messina dove entra in contatto con Altotas un greco avvolto nel mistero dato che di lui non si sa praticamente nulla, con cui inizierà a girare per il Mondo, prima in Egitto, poi Rodi e Malta, facendogli da mentore e introducendolo all’Ordine dei Cavalieri di Malta nel 1766 grazie alle sue competenze mediche, come da lui stesso riportato nelle sue memorie. 

Presa moglie in quell’anno, Lorenza Feliciani che prenderà il nome di Serafina, si trasferisce a Roma dove inizia la carriera di imbroglione, vendendo delle pozioni d’amore che sosteneva provenire direttamente dal lontano e misterioso Egitto. Qui in seguito a una rissa finisce anchw in carcere ma vinee liberato grazie all’intervendo del cardinale Orsini. 

Nella Capitale conduce una vita truffaldina, falsificando documenti e sigilli, millantando onorificenze fasulle come il titolo di Colonnello del Re di Prussia, insiema due amici anche loro dediti alla vita criminale, un sedicente marchese Alliata e un tale Ottavio Nicastro morto impiccato per aver ucciso l’amante. Proprio quest’ultimo lo denuncerà per sue malefatte, costringendolo a fuggire insieme alla moglie e all’altro complice e trovare rifugio a Bergamo dove le autorità non tardarono a smascheralo. Fatti i bagagli fugge con Serafina prima a Venezia, poi a Londra e poi a Parigi dove conosce sia Duplessis, avvocato francese amministratore dei beni della famiglia marchese de Prie di cui Lorenza si innamorerà e Giacomo Casanova il quale considera Cagliostro un “giovane fannullone che preferisce una vita vagabonda”. 

Pare che Cagliostro gli rubò la borsa mentre Casanova era intento a sedurre Serafina che per aiutare il marito svolgeva l’attività di cortigiana grazia alla quale riusciva ad attirare ricchi clienti da derubare. I tre si rincontreranno a Venezia.

Ma il personaggio Cagliostro, pare nacque nel 1776 mentre si trovava a Londra. Da questo momento mare abbandonerà per sempre Tischio, Harat, Fenix, Pellegrini, tutti nomi con cui era solito presentarsi. 

Aristocratico senatore proveniente dall’Egitto, Cagliostro entrò in una loggia massonica minore di Soho a regolata dal Rito della Stretta Osservanza, dove si presentò in qualità di emissario del Grande Copto, un misterioso maestro che gli avrebbe affidato il compito di istruire e dar vita in Europa al culto della massoneroa Egizia. Fu così convincente da riuscire ad ammaliare tutti con dei trucchi di magia e con delgi elisir e balsami dalle proprietà curative arricchite da eliri di lunga vita da lui stesso inventato. Inutile dire che tali prodotti erano molto ambiti nella cerchia aristocratica. 

Da qui l’ascesa nel mondo aristocratico di Alessandro Di Cagliostro e di sua moglie, Serafina contessa di Cagliostro (così si presentava) che furono accolti in quasi tuta Europa a braccia aperte per i loro magici elisir e medicamenti. Addirittura furono accolti a L’Aia, nella loggia L’Indissolubile o ancora in Germania fino addirittura a San Pietroburgo dove affascinò la zarina, ma da dove venne spulso, ritenuto una spoa del re Federico di Prussia.

A Strasburgo fa la conoscenza del cardinale Louis René Édouard de Rohan, il quale venuto a sapere della sua prresenza in città lo invita a palazzo convinto di vedere in lui un maestro. Il cardinale infati era da sempre un grande appassionato di alchimia. Grazie a questa sua influenza, riuscì a intercedere con il Papa, per legittimare il suo Rito egizio, una specie di ordine massonico a suo dire fondato nel 1784 a Bordeaux. Il tutto in realtà sarebbe riconducibile a un delirio febbrile che lo portò ad avere delle visioni che lo spinsero a autoproclamarsi Gran Cofto  e fondatore della massoneria a Rito egizio e sua moglie Serafina, Regina di Saba, gran maestra del rito d’adozione. 

Senza dubbio una delle vicende più note che vede come protagonista Cagliostro è quello passato alla storia come “lo scandalo della collana”. Il gioielliere di corte Boehmer aveva realizzato una collana di diamanti e la offrì a Maria Antonietta, la quale però rifiutò l’acquisto. Così i due truffatori, facendosi passare per il conte e la contessa De la Motte, convinsero il cardinale de Rohan a farsi garante che Maria Antonietta fosse invece interessata al gioiello, e gli suggerirono di farsi garante presso il gioielliere per conto della regina, così da risaldare un rapporto incrinato dopo alcuni commenti poco lusinghieri che il cardinale si fece scappare proprio sulla regina. 

Ottenuta la collana i due conti si diedero alla macchia e la vendettero smembrata in Inghilterra. La truffa però durò poco e i colpevoli finirono in progione. Da questo momento inizia il declino di Cagliostro, le cui malefatte e il suo passato iniziano a venire a galla, compreso il fatto che la sua vera identità fosse quella di Giuseppe Balsamo.

Alla fine Cagliostro il 27 dicembre del 1789 date le accuse e le denunce della moglie Lorenza Feliciani, fu arrestato e imprigionato a Castel Sant’Angelo con l’accusa di praticare la magia, di essere un massonem bestemmie contro Dio, per truffa, lenocinio e calunnia, tutte accuse punibili con la morte. 

La sentenza giunse nel 1791 e Cagliostro venne condannato al carcere a vita senza possibilità di grazia e dopo aver abiurato venne trasferito a San Leo e rinchiuso nella Rocca. Il 26 agosto 1795 Cagliostro muore e viene sepolto senza lapide. 

Anche dopo la sua morte il personaggio è avvolto dal mistero, alcuni studioso ritengono che Alessandro di Cagliostro non era l’alter ego di Giuseppe Balsamo, ma un nobile di origine portoghese con cui non aveva nulla a che fare.

 

Miriam Dei