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Caldo e siccità record nell’estate 2022

L’area di alta pressione ha portato giornate soleggiate e venti leggeri, impedendo all’aria Atlantica di entrare e raffreddare le temperature. Il che, combinato con le lunghe giornate e le notti brevi, ha permesso alle temperature di aumentare giorno dopo giorno.

Nel Regno Unito i termometri hanno fatto registrare un picco, il più alto dell’anno, con temperature intorno ai 34 gradi centigradi. In cerca di refrigerio, i britannici si sono riversati a migliaia nei parchi e nelle spiagge.

In Francia, 37 dipartimenti, ovvero 18 milioni di persone, sono interessati da questa ondata di caldo precoce, arrivata dal Maghreb attraverso la penisola iberica. Ovviamente è stata dichiarata l’allerta in molte aree per evitare che si ripeta quanto accadde nella storica ondata di caldo del 2003, che uccise più di 15mila persone.

In Spagna, le temperature sono aumentate vertiginosamente, comprese tra 7 e 12 gradi sopra i valori abituali, con punte fino a 43 gradi e diversi incendi boschivi, soprattutto in Catalogna.

Un’ondata di caldo che arriva dopo una primavera particolarmente calda e secca e che aggraverà ulteriormente la siccità del suolo. In particolare ad essere colpito è quello agricolo, dato che molte Regioni stanno già limitando l’uso dell’acqua.

La Spagna comincia a fare i conti con enormi incendi, che hanno mandato in fumo decine di migliaia di ettari di terreno. E le prospettive non sono rosee anche per altre zone del Continente. Le autorità, infatti, avvertono del rischio di incendi nella Regione del Mediterraneo occidentale, tenendo conto delle alte temperature e del lungo periodo di siccità che hanno creato condizioni favorevoli alla diffusione di roghi.

Il Servizio di gestione delle emergenze della Commissione Ue, Copernicus, ha riferito che il rischio di incendi è “estremo” e “molto estremo” in Sardegna, Sicilia e altre parti dell’Italia peninsulare.

Una sorta di blocco atmosferico conosciuto in letteratura scientifica come “blocco a Omega” di fatto tiene lontano qualsivoglia perturbazione. Questo accade quando un’area di alta pressione è stretta ai fianchi da due centri depressionari.

In questa situazione il campo anticiclonico rimane stazionario per molto tempo, anche per settimane. Il picco di questa nuova ondata di caldo si raggiungerà verosimilmente tra il solstizio d’estate (martedì 21), che rischia di diventare il più caldo dal 2003 (il giugno più caldo della storia climatica italiana insieme al 2019) e venerdì 24.

Si tratta di una fase meteo climatica del tutto eccezionale con un’anomalia di temperature fin verso gli 8 gradi in più rispetto a quanto ci si attenderebbe in questo periodo dell’anno. Di conseguenza, le punte massime rischiano di toccare picchi di 40 gradi su molte città della Pianura Padana, come Bologna e Ferrara; fino a 37/38 a Milano, Mantova e Pavia; clima rovente anche al Centro con picchi fino a 36/38 a Roma, Terni e Firenze. Inizierà a fare tanto caldo anche al Sud, con valori superiori ai 36 gradi su molte città.

Si prevede che le temperature non caleranno di molto nemmeno durante le ore notturne, quindi si avranno fastidiose notti tropicali. Questo termine ha un significato ben preciso. Si tratta di un indicatore climatico che identifica il numero di notti nell’anno con temperatura minima maggiore di 20 gradi. È un valore internazionale definito dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) e serve per monitorare i cambiamenti climatici in atto.

Infatti, negli ultimi decenni stiamo assistendo a un numero sempre più crescente di questo tipo di notti, a sottolineare il processo di riscaldamento climatico che interessa anche l’Italia. Ebbene, nei prossimi giorni si prevedono valori termici addirittura di 26/28 gradi fino alla mezzanotte su molte città del Centro-Nord.

Giorgia Iacuele

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