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“Cernobbio, teatrino politico a porte chiuse”
Intervista radiofonica con Antonio Parisi:

FORUM AMBROSETTI A CERNOBBIO

Il nostro Direttore Antonio Parisi, intervenuto nella rubrica Buongiorno Casa Italia ed intervistato da  Giovanni Lacagnina (*1), sottolinea l’inaffidabilità bipartisan della politica italiana a soli 20 giorni dalle elezioni.

> Buongiorno Antonio e grazie di aver accettato l’invito ad essere con noi stamattina. Mancano venti giorni alle elezioni, avrai seguito Cernobbio, l’intervento dei leader sono un po’ tutti contro tutti in questo teatrino politico e noi spettatori inermi siamo qui a cercare di capire quello che potrà accadere nei prossimi giorni.

Fai bene a parlare di Cernobbio perché c’è una certa differenziazione tra quello che i leader dicono in pubblico e quello che in realtà poi si dicono tra di loro. Perché basta andare su Internet, vedere Wikipedia, vedere il sito di Cernobbio, interrogando tutti i motori di ricerca, si scopre che Cernobbio è un po’ come Bilderberg, è fatto tra virgolette a porte chiuse, anche se ci sono poi 400 giornalisti in una sorta di conclave in cui coloro i quali partecipano sono liberi. Devono dire esattamente come stanno le cose.

Ma attenzione, non necessariamente quello che si dice poi al popolo bue che saremmo tutti quanti noi. E questo naturalmente non va bene. Hai fatto bene a dire teatrino. Questi si dicono le verità segrete tra di loro prima delle fasi preparatorie di questo Think tank, in inglese serbatoio di pensiero, ma chiamatelo in italiano, serbatoio di pensiero per noi, poveri cristi, per noi poveri italiani. Detto ciò, cosa vuoi che mi possa fidare di quello che ci hanno fatto così filtrare a noi poveri cristi da Cernobbio? Sarebbe importante sapere quello che si sono detti a porte chiuse, che è una cosa diversa.

Nelle fasi preparatorie c’erano i tavoli dove servivano il dessert seduti ad un tavolino e vedevi Giorgia Meloni seduta a fianco a Enrico Letta. Rimango basito. Per carità, la civiltà dei rapporti richiede che ci si possa pure sedere ad un tavolino a prendere insieme un caffè, solo che poi il teatrino che ci fanno vedere a noi che si scannano e noi che ci dividiamo, e invece sono tutti quanti d’accordo. Ma noi non siamo così fessacchiotti come pensano coloro che tirano le fila del mondo. Non siamo così stupidi come pensano loro. Magari ci arriviamo pure. Questa politica che ha provato anche a promuoversi su Tik Tok è stata sbugiardata subito dalla rete.

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Voglio ancora pensare che la maggior parte della gente non è stonata, dalle chiacchiere, dalla televisione spazzatura, dalle trasmissioni spazzatura, la maggior parte delle persone, quelli che la mattina si alzano per andare a lavorare e guadagnarsi il pane, coloro i quali devono pagare le bollette, coloro i quali sono, che sono assillati da Equitalia, quella gente si rende conto che del teatrino e di come ci stanno provando a prendere in giro.

> In questi giorni c’è stata la scomparsa di Michail Gorbaciov, tu l’hai conosciuto personalmente, la guerra in Ucraina e la crisi europea determinata dalle sanzioni alla Russia e tutto quel che ormai è noto in queste ore è un po’ una conseguenza, dopo tanti anni della politica di Gorbaciov. È un effetto collaterale politico?

Certo, se i patti stretti con Gorbaciov nel momento in cui si ebbe l’accordo per far cadere il muro di Berlino, se questi patti fossero stati mantenuti dalle sue controparti probabilmente a questo non saremmo arrivati, perché i soliti padroni del vapore, i soliti padroni dell’economia, coloro i quali si sono impadroniti della Grecia oggi tentano di impadronirsi dell’Italia, ieri hanno pensato di impadronirsi dell’ex URSS, hanno pensato di impadronirsi della Russia.

Ma non era questo, nei patti ed è lì il problema. Era logico che andava a finire così. Ricordiamoci che ho scritto tutto in questo libro che si chiama Ucraina. Se nella vita anche di tutti i giorni, non riteniamo che la politica, la grande politica tra gli Stati, possa essere così diversa a volte dalla vita di tutti i giorni. Nella grande politica non si può fare quello che abbiamo fatto con la Russia, perché noi abbiamo pensato non un’Europa unica e libera dall’Atlantico agli Urali, c’è stato qualcuno, semplicemente, che ha pensato di trasformare la Russia in un proprio schiavo. Era logico che ci fosse una reazione da parte russa. Gorbaciov è stato un grande uomo di pace (*2).

> Tu che sei anche un vaticanista, che ne pensi di questa beatificazione di Giovanni Paolo I, il grande Papa Luciani, che durò 33 giorni, che ha lasciato un’impronta molto forte?

La santificazione era una cosa dovuta, bisognava farla!

NOTE A MARGINE 
(*1) –
Ringraziamo sia Giovanni Lacagnina, sia Casa Italia Radio per averci consentito di riportare sul nostro web la presente intervista ed il relativo podcast andato in onda lunedì 5 settembre, il giorno successivo alla chiusura del Forum Ambrosetti, svoltosi come ogni anno a Cernobbio sul lago di Como.
(*2) – Antonio Parisi, durante alcune riunioni redazionali, ci ha raccontato come la sua antica conoscenza con Michail Gorbaciov – avvenuta tramite il Prof. Mario Spallone e risalente fino al 1993 – si fosse successivamente trasformata in una vera e propria amicizia, coinvolgendo anche le proprie Consorti – Giovanna e Raissa. In particolare ci ha narrato di aver partecipato con lui a fine marzo del 2001 a
Saint-Vincent per partecipare al Forum mondiale sulla governabilità. A salutarlo al suo arrivo, tra le varie personalità, c’erano anche Giulio Andreotti e il generale Wojciek Jaruselski, già presidente polacco.
Nella “Cena di Gala” in onore del Premier dell’ allora U.R.S.S., il nostro Direttore era amichevolmente a tavola con due suoi cari “ospiti”: Pino Rauti  e Donna Brunella. 
Le foto qui pubblicate si riferiscono ad una visita a Roma di Michail Gorbaciov, con accanto Antonio Parisi, esattamente il 10.11.2004. (G.M.)

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