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Cos’è la Subway Shirt?

Letteralmente “subway shirt” significa “maglia della metropolitana” e apparentemente potrebbe sembrare solo un trend in voga sui social. Ma in realtà ha un significato delicato.

Partito da New York questo hashtag si sta diffondendo in tuto il Mondo. Si tratta di indossare maglie più grandi della propria taglia o camicie stropicciate o anche bucate che servono a coprire l’abbigliamento scelto per un evento o per una serata tra amiche. In estate, si sa, gli abiti sono più corti e più leggeri rispetto a quelli invernali e di conseguenza meno coprenti. Ma ciò significa anche esporsi a sguardi insistenti e a commenti indesiderati e le donne si sentono meno sicure quando sono in giro da sole, soprattutto sui mezzi pubblici. Quindi cercano di porre rimedio indossando indumenti che le coprano nascondendo il vero abbigliamento.

“Subway shirt” è la soluzione trovata da alcune ragazze ma che, in fondo, non fa che nascondere la femminilità di ognuno di loro. È giusto, nel 2023, quando non si fa che parlare di parità di genere, che le donne debbano arrivare a tanto?.

Questo espediente è anche un modo per porre l’attenzione sul tema delle molestie che sembra non voler tramontare mai. Ma soprattutto “mostrarlo” a tutti perché, purtroppo, in tanti ancora non lo ritengono un vero e proprio problema. Quante volte, una donna che ha subito una molestia sessuale, si è sentita dire “Beh però anche tu che vai in giro così”. Anche queste parole sono indice di abuso perché sottintendono una mancanza di libertà.

In un rapporto sullo stato del sessismo in Francia, pubblicato il 23 gennaio, l’Alto Consiglio per l’uguaglianza ha indicato che “9 donne su 10 interrogate affermano di anticipare atti e commenti sessisti da parte degli uomini e adottano comportamenti per evitare di subirne“. Inoltre, il 55% rinuncia a uscire o a svolgere attività da sola e il 52% rinuncia a vestirsi come desidera. Il risultato che ne consegue è una società dove la donna è obbligata a coprirsi per non scaldare gli animi degli uomini alla vista di una spalla scoperta e a uscire accompagnata per non essere aggredita.

In un sondaggio del 2014 su 2.000 americane, condotto dall’organizzazione no profit Stop Street Harassment, il 65% delle donne ha dichiarato di aver subito molestie sessuali.

Ma da dove deriva ciò? Sicuramente denota la mancanza di un’educazione emotiva e sessuale che troppo spesso è lasciata ai contenuti per adulti trovati in tv o online. E da ciò scaturisce il loro modo di guardare, avvicinare, toccare una donna. Quindi si dovrebbe innanzitutto insegnare il rispetto, e qui non si parla più solo del genere femminile ma anche di persone affette da qualche tipo di diversità, degli animali, delle piante, di tutto.

Sicuramente le “subway shirt” stanno mettendo in evidenza la dilagante insicurezza di cui sono vittime le donne, costrette a coprirsi, e la situazione risulta drammatica dato che siamo nel 2023. Si spera anche che i Governi di tutto il Mondo facciano qualcosa perché è evidente che non stanno adempiendo alla loro missione di protezione, anche perché non sono camicie e magliette larghe a risolvere la situazione.

«Le magliette della metropolitana sono abbastanza grandi da farti sentire sicuro di te, ma abbastanzaSubway shirt piccole da poterle piegare e metterle in borsa», afferma una giovane donna. «Ogni volta che dimentico la mia maglietta, me ne pento e penso di tornare a casa». Mentre un’altra sottolinea che «è un modo per proteggermi quando viaggio». La speranza è che più persone ora riconoscano quanto può essere spaventoso semplicemente affrontare la giornata, incluso prendere la metropolitana, quando si è “femminile”.

Purtroppo le “subway shirt” non risolvono il problema di tante dato che ci sono situazioni in cui la libertà femminile è limitata già in casa da fidanzati, compagni e mariti che commentano il loro abbigliamento con parole come “non ti sembra troppo scollata questa camicetta?“. Oppure “così mostri il tuo corpo a tutti“. Frasi di questo tipo, ripetute tutti i giorni, sono un grave danno alla sicurezza personale. Il vero problema è che il 90% degli uomini che le utilizzano non si rendono conto di quello che provocano. Molti di loro pensano sia un diritto poterlo affermare e che in fondo non ci sia nulla di male. Questo perché, ancora oggi, sono in molti a pensare che la donna sia loro “proprietà”.

Non dimentichiamo che in alcune Nazioni le donne non hanno nemmeno il diritto all’istruzione. Sono costrette a coprirsi da capo a piedi o a subire mutilazioni fin da bambine per compiacere il genere maschile.

La speranza è che le future generazioni possano avvantaggiarsi dalle battaglie che le donne stanno portando avanti da decenni. In alcuni casi già chi vive il 2023 è in condizioni migliori di chi ha vissuto agli inizi del 1900. Ma ciò non vuol dire che si devono accettare alcuni comportamenti. Si potrà veramente parlare di libertà femminile solo quando gli uomini e le società considereranno le donne al loro pari.

Giorgia Iacuele

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