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Dopo circa un mese dalla scomparsa del Prof. Giuseppe Parlato ….il 2 Giugno 2025

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….. QUALCHE GIORNO DOPO IL “TRIGESIMO

ROMA, 5 Luglio 2025 –  Sino ad oggi, sono pervenuti alla nostra Redazione alcuni comunicati e vari interventi riguardanti la scomparsa del Professor Giuseppe Parlato, avvenuta il 2 Giugno del corrente anno; dopo circa un mese da tale data (…ed in attesa di predisporne una eventuale raccolta od una “paginata”), qui di seguito abbiamo ritenuto doveroso riportarne almeno alcuni, tra cui quelli firmati da:

1) l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – che svolge una meritoria attività storica e di testimonianza; 
2) Fabrizio Federici – per una sua conoscenza diretta con l’illustre Accademico e sia come collaboratore della Consul-Press. sia come nostro amico;
3 /4)  la “Fondazione Ugo Spirito – Renzo De Felice”  e la “Associazione Amici della Fondazione”, sinteticamente rielaborati  dal nostro Cristian Arni. 


1.) Giuseppe Parlato, storico rigoroso e sensibile alla storia della frontiera adriatica

Trieste 3 giugno 2025 – L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del Professor Giuseppe Parlato, Emerito di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi Internazionali di Roma e grande studioso della storia del confine orientale italiano. 
La sua conoscenza delle nostre vicende si accompagnava ad una frequentazione amichevole e cordiale tanto delle Associazioni dell’Esodo, quanto delle istituzioni della comunità italiana autoctona nell’Adriatico orientale. Come Presidente del Comitato Scientifico del Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata ha contribuito ad implementare il livello qualitativo del lavoro che le nostre sigle svolgono nella ricerca storica e soprattutto ha dato la giusta impostazione, tra rigore scientifico e necessità di divulgazione, alla Bancarella – Salone del libro dell’Adriatico orientale, una rassegna culturale che ormai da due anni ha acquisito l’autorevolezza per svolgersi nella prestigiosa cornice del Salone del Libro di Torino.

Accademico di sicuro affidamento, Parlato ha collaborato a molteplici iniziative sviluppate dal Tavolo di Lavoro Ministero dell’Istruzione e del Merito – Associazioni degli esuli, dai seminari nazionali per i docenti a quelli regionali, passando per la scuola estiva di alta formazione. Soprattutto ha contribuito nel 2022 alla redazione di quelle “Linee guida per la didattica della frontiera adriatica” licenziate dal Ministro Bianchi del Governo Draghi e che rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per consentire ai docenti di tutta Italia di accostarsi con cognizione di causa alla complessità della vicenda adriatica novecentesca. Attualmente era ancora partecipe dei lavori del Comitato tecnico-scientifico per la promozione della conoscenza della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni, del Gruppo ministeriale del MIM che si occupa dei Viaggi del Ricordo ex l. 16/2024 e del gruppo di lavoro che ha scelto i contenuti didattici della sezione del Museo del 900 – M9 dedicata alla frontiera adriatica.

Anche quando ha cominciato ad affrontare la malattia che troppo presto ce lo ha strappato, è rimasto disponibile, attento e sensibile alla nostra attività ed è per questo che gli avevamo conferito la presidenza del Comitato scientifico del progetto per la mostra temporanea sull’Esodo giuliano-dalmata che stiamo realizzando al Vittoriano. Non solo ne ha seguito fino all’ultimo i lavori con lucidità ed il consueto rigore storico, ma già guardava avanti. Stava lavorando ad un libro su Gabriele d’Annunzio e già pensava di raccontare la storia dell’associazionismo della diaspora adriatica, di cui aveva colto l’importanza non solo come vettore della memoria delle foibe e dell’esodo nei decenni di oblio, ma anche come soggetto di rilievo storico e politico nell’Italia del dopoguerra. 
Progetti e sviluppi che continueranno nel suo nome, nel suo ricordo e cercando di accostarci al suo stile chiaro, documentato e rigoroso che tanto ha contribuito a far conoscere la nostra storia. Grazie, Giuseppe!

Renzo Codarin 
Presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia 
Via Milano, 22 – 34122 Trieste – www.anvgd.it 

 

 



 

2.) Scomparso Giuseppe Parlato, storico non immaginario, amico del dubbio costruttivo

Un amico della ragione laica – ma non laicista – e della cultura del dialogo e del dubbio costruttivo, nemico di ogni integralismo e settarismo, anche (anzi, specialmente) quando ammantati di ideologia. Questo era Giuseppe Parlato, grande storico, milanese trapiantato poi a Torino e, in seguito, a Roma, scomparso in questi giorni.

Dopo la laurea a Torino era stato allievo di Renzo De Felice, diventandone, nel 1981, assistente alla Sapienza di Roma, non era riuscito  ad emergere troppo nell’ambiente accademico di Torino, da decenni dominato da figure come il comunista Paolo Spriano, e comunque legato più al lascito intellettuale di Gobetti e di Antonio Gramsci.
Dal ‘92 al ’94 aveva insegnato storia del sindacalismo e del movimento operaio alla facoltà di Legge di Camerino, divenendo poi professore ordinario di Storia contemporanea all’Università Internazionale di Roma (di cui è stato, poi, anche Rettore).

Vari i suoi interessi, che l’avevan portato anche a dirigere diversi organismi, come il Comitato scientifico del Centro Documentazione Mondiale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata di Trieste, la Commissione scientifica del “Comitato 10 Febbraio” e il “Centro di studi e documentazione” sul periodo storico della Repubblica Sociale Italiana.
Per le tragedie delle Foibe e dell’Esodo istriano, giuliano e dalmata, Giuseppe aveva una vera passione, storica e umana: che l’aveva portato anche ad avviare l’organizzazione d’una grande mostra su questi temi, che si terrà – se non andiamo errati – nei prossimi mesi al Vittoriano.
Dopo aver a lungo collaborato con la Società di Studi Fiumani di Roma – Archivio e Museo storico di Fiume, allo storico quartiere Giuliano-dalmata, diretta, con grande rigore, dall’altro storico Prof. Marino Micich. Era ritenuto, Giuseppe Parlato, lo studioso più obbiettivo e attento della destra italiana del XX secolo, seguìto da Emilio Gentile e pochi altri.

Chi scrive ha avuto il piacere di frequentare questo storico per lavoro e per amichevoli rapporti, apprezzandone sia il rigore morale e intellettuale che gli aspetti umani.
Aperto sempre al dialogo e a possibili nuove collaborazioni: anche, ad esempio, con lo storico cattolico Gabriele De Rosa e il senatore del PSDI-PSI Giuseppe Averardi, direttore del mensile di area socialista riformista “Ragionamenti”; e al riguardo  desidero annotare il suo giudizio positivo in particolare sui saggi riguardanti “L’Oro di Mosca”, per decenni confluito nelle casse del PCI- PDS; sino almeno a febbraio del ’91, come a chi scrive confidò, in passato, un alto dirigente dell’allora PDS.
Giuseppe Parlato era pronto a discutere di tutto, nella consapevolezza che la storia, proprio per sua essenza, non può che essere “revisionista” nel senso migliore del termine, cioè sempre pronta a rivedere anche le posizioni più saldamente acquisite, se saltano fuori elementi nuovi (….anzitutto ‘Fonti nuove‘,  per le quali Parlato aveva sempre un defeliciano rispetto) che lo richiedono.

 Questo, nell’ottica ciceroniana della storia come “Magistra Vitae”, nonché come disciplina capace anche di portar valido aiuto all’economia e alla stessa politica. In un certo senso, osservavamo a suo tempo con Parlato, è vero – contrariamente all’opinione più diffusa – che la storia si fa proprio con i “se”: nel senso di cercar sempre di individuare, in ogni situazione, quelle che erano le possibili alternative all’effettivo svolgimento dei fatti. Senza nessuna remora, anzi, pseudo-hegeliana idolatria dell’effettivo, dell’accaduto.   

Fabrizio Federici

 



3.)  Il nuovo CDA rinomina la prestigiosa Sala Conferenze della Fondazione
in memoria del Prof. Giuseppe Parlato, Suo Presidente Emerito 

Non è l’unico segno di omaggio che la Fondazione dedica alla recente scomparsa del Prof. Giuseppe Parlato avvenuta il 2 giugno scorso, e non sarà certamente l’ultimo. 
L’intitolazione della sala conferenze in omaggio al professore è un gesto sentito, quanto doveroso, di chiara stima professionale e umana nei suoi confronti, per il suo incessante lavoro e il prezioso contributo accademico- scientifico nello studio storiografico sulla Destra italiana, contribuendo a far luce in non poche zone d’ombra. 

Esattamente il 1° luglio 2025, a un mese dal triste evento, mentre in Via della Scrofa era in corso il Convegno in sua memoria presso la sede de Il Secolo d’Italia – Fondazione AN, è stato rinnovato il CdA della Fondazione Ugo Spirito – Renzo De Felice, di cui Parato era Presidente.
Il nuovo C.d.A. risulta così composto: Andrea Ungari Presidente; Nicola Benedizione, V-Presidente vicario; Gianni Scipione Rossi, Presidente emerito; Danilo Breschi, Paola Ciaurro, Nicola Rao e Vittorio Rasi, come Consiglieri.  
Sempre dalla Fondazione, il giorno della scomparsa del Prof. Parlato, veniva diramato un comunicato di cordoglio di cui  riportiamo il testo: “Dopo lunga malattia, martedì 2 giugno 2025, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il prof. Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione. Il Consiglio di Amministrazione e tutti i collaboratori si stringono al dolore della famiglia.”
E proprio in tale circostanza, altro segno di tangibile rispetto e cordoglio, è stato deciso di sospendere temporaneamente le attività della Fondazione. 

Cristian Arni


 


4.) La gratitudine nei confronti di Giuseppe Parlato, nel ricordo di Danilo Sergio Pirro

Parole di commozione e ricordo, quelle espresse il giorno del rito funebre del Prof Parlato, il 4 giugno scorso, parole di gratitudine proferite da Danilo Sergio Pirro, apparse sul web degli Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice della sede di Terni.

Il messaggio di Danilo Sergio Pirro si apre con un richiamo al carteggio, lascito di suo padre Vincenzo, allievo di Ugo Spirito, carteggio su cui mise mano l’anno in cui conobbe il Prof. Parlato, il 2010: “Mi venne immediatamente in mente l’immagine di mio padre che scartabellava nelle cassettiere della Fondazione Spirito nell’allora sede di via Genova”. 
Dalle sue parole traspare tutta l’ammirazione per le conferenze della Fondazione seguite durante il suo soggiorno romano, trovandole di altissimo spessore culturale. 
Non da meno il ricordo nei confronti del professore Parlato, sulla sua onestà intellettuale, etica e professionale, come proverbiale fu sempre la sua grande disponibilità al confronto, al dialogo, oltre alla sua instancabile partecipazione ai Convegni: “…Mi ricordo la sua partecipazione a Terni ad alcuni convegni organizzati da mio padre, quello sul “Dopolavoro”, quello su “Elia Rossi Passavanti” in particolare”.

Il figlio di Vincenzo Pirro – precisato come la conoscenza tra suo padre e il prof. Parlato risalga all’inizio del nuovo millennio, correndo proprio l’anno 2000, come testimoniano alcune lettere in suo possesso – esprimendo grande gratitudine quando, nel 2011, Parlato contribuì in prima persona alla pubblicazione postuma del libro di suo padre: Regnum hominis- l’Umanesimo di Giovanni Gentile, presentato a Terni in Fondazione Carit il 12 aprile del 2012 e poi a Roma presso la Fondazione Spirito-De Felice. Il libro uscì per la collana scientifica della Fondazione stessa, secondo quanto riferito da Ugo Pirro.

Sarà poi con la nascita dell’Associazione “Amici della Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, nel 2015, che la collaborazione si fece più stretta, con la assidua presenza di Parlato e la sua partecipazione a molti incontri dell’associazione, a Terni: “Il 12 marzo 2016 tenne un bellissimo discorso commemorativo per l’inaugurazione della Sala Vincenzo Pirro presso palazzo Carrara a Terni.” 
Ugo Pirro conclude ricordando inoltre il senso di humor del professore nonostante i suoi molti impegni e responsabilità, tenendo presente il suo carattere affabile, ma non solo :”Resta il sentimento di gratitudine per una persona acuta, saggia, e mai banale, che ha dato un contributo fondamentale alla storiografia contemporanea. Ha tolto dall’oblio, dalla damnatio memoriae vicende e uomini, ridandogli il posto che meritavano nella storia patria.

Cristian Arni


NOTE A MARGINE

Giuseppe Parlato è “andato oltre”, ritornando alla casa del Padre il 2 Giugno, A.D. MMXXV.
Proprio il 2 Giugno”, lo stesso giorno in cui si festeggia la “Nascita della Repubblica Italiana, una Repubblica che molti di noi appartenenti ad una ben identificabile Comunità Ideale (tra cui anche chi firma queste note) forse non amano eccessivamente ma che, comunque, la rispettano quasi con sacralità perché nel nostro “Immaginario Identitario i concetti di Territorio, Stato, Popolo, Patria e Nazione coincidono e rappresentano l’Italia.
E quanto sopra ipotizzato credo sia stato forse condiviso anche dal Prof. Giuseppe Parlato, essendo purtroppo l’attuale nostra Repubblica decisamente una “Repubblica Nata Male e poi ….“Cresciuta Peggio, come già pubblicato sulla Consul-Press nei precedenti interventi in febbraio e marzo.  

Personalmente ho partecipato al Rito Religioso svoltosi mercoledì 4 giugno (due giorni dopo il “2 Giugno”) nella Chiesa di San Giuseppe in Via Nomentana a Roma, incredibilmente gremita (nonostante il caldo torrido e l’insolito orario pre-pomeridiano) da Accademici, Allievi, Amici, Colleghi, Docenti, Familiari e Rappresentanti delle Istituzioni per ricordare e salutare Giuseppe Parlato, tutti esteriormente ed interiormente sinceramente  commossi.  

Non ricordo esattamente la data in cui ho conosciuto personalmente il Prof. Giuseppe Parlato, un autentico Gentiluomo, già incontrato sia in varie riunioni del Gruppo “I Seniores”, sia presso l’Assoc.ne “L’Universale” dell’inossidabile Maurizio Messina (ora Pigmalione del Caffé Letterario “Hora-Felix”, inaugurato il 21 Aprile 2018), sia in moltissime Conferenze presso la Fondazione “Ugo Spirito – Renzo De Felice”, nonché nelle periodiche Assemblee del Centro Studi CESI – di cui ero componente del C.D. allora presieduto dall’indimenticabile Prof. Gaetano Rasi – spesso ospitate nella Sede della stessa Fondazione.
Fondazione ove ho rivestito professionalmente il ruolo di presidente del Collegio Sindacale dal 2016 al 2020, collaborando altresì a diffondere e segnalare le attività ed iniziative culturali sia della stessa “Fondazione”, sia dell’Associazione “Amici della Fondazione”, tramite la Consul Press …e, tra i numerosi interventi, desidero rammentare un eccezionale Convegno svoltosi presso la Sede della Fondazione nel giugno 2017 su Ida Magli con la partecipazione di Giordano Bruno Guerri e dello stesso Giuseppe Parlato

Giuliano Marchetti  

 

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