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A Palazzo Madama un Convegno su “Famiglia e bullismi”

Lo sport come attività di prevenzione

Il 7 febbraio la Sala Koch del Senato  ha ospitato un convegno sul Bullismo & Cyberbullismo, organizzato dall’ Osservatorio Bullismo e DOping e dal Comitato Unico di Garanzia del Cnr, dove si è evidenziato lo stato psicologico e le relazioni imperfette dei ragazzi in età scolare e adolescenziale.

L’interesse per questo tipo di discorso è stato, si può ben dire, altissimo, anche perchè nel tempo presente i genitori sono spesso lontani dai figli per motivi di lavoro e dunque è un modo per conoscere ed evitare pericoli, infatti, quando i giovani si sentono insicuri, o inadeguati data la normale sconnessione dell’età fra corpo e mente, nessuno li conduce con il filo del dialogo fuori dai loro labirinti e gli esiti sono visibilmente drammatici. Il silenzio dentro di sè è il non conoscersi, con conseguenti angosce: si stemperano con il gruppo, spesso, ma il suo leader può essere un giovane con mende caratteriali e il comportamento del gruppo viene deviato.

Le altre ragioni dei bullismi deriverebbero dal fatto che i valori che costituivano l’essere umano si sono del tutto sbiaditi per il benessere che facilita spesso troppo l’appagamento riuscito con beni materiali e non più con la comunicazione interpersonale, o per superficialità, o per egoismi laidi.

Ci si è chiesto però, nel corso dell’importante evento, se non è il caso di organizzare un incontro particolare su i rapporti interfamiliari diretto ai figli quando i genitori sono in separazione, lite, divorzio.

Un racconto fra questi ha causato sgomento e dolore: una bambina di circa due anni, prelevata dal padre durante uno dei suoi giorni di frequenza e portata dalla nonna e dalla zia. La bimba ritornava a casa dalla madre piangente e tremante, e, alla lunga e paziente indagine materna sulla causa del suo malessere, la piccola stentando raccontava che nonna e zia si erano divertite a tagliare a pezzi un suo cavallino di plastica colorata, sotto il suo sguardo, sghignazzando, quando lei aveva annunciato che era un regalo della mamma.

E’ un caso, ma se ne potrebbero citare infiniti: i bambini violati, con il genitore menefreghista come il padre assente o complice del fatto riportato, quale atteggiamento potranno avere con i coetanei, una volta cresciuti?

I figli “son l’unica forza, tutto quel che hai..” cantava, giustamente, Renato Zero. Crack finanziari, tasse, malanni, cattiva politica: ma la luce della progenie fa splendere ogni orizzonte. Ogni cosa che si causa ad essi, è da sottolineare, ripiove bruciante su chi la compie.  Ma causa gravi danni a chi è inerme. Bisogna incontrarsi su questo, e fermare le mani maledette.

Marilù Giannone