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Futuro …. prossimo venturo

Il “Campo dei Santi” di Raspail alla Casa Bianca, … ovvero quando la politica riscopre i libri  – pubblicato il 9 marzo 2017 da Anna K. Valerio

Jean Raspail a pagina 11 del Corriere della Sera in un articolo di Stefano Montefiori

 a pagina 11 del Corriere della Sera in un articolo di Stefano  Montefiori

 Steve Bannon è il consigliere più fidato di Donald Trump. A discapito della  propaganda di sinistra, che vuole l’attuale presidente degli Stati Uniti e la sua ciurma infettati di  un populismo senza cultura, fa politica per citazioni. E il suo libro di riferimento è Il Campo dei  Santi, testo scritto da Jean Raspail nel 1973 e pubblicato in Italia in esclusiva dalle Edizioni di  Ar nel 1998 e continuamente ristampato. Fino al tripudio delle ultime settimane: Il Campo dei  Santi alla Casa Bianca. Forse anche all’Eliseo, se Marine, sua lettrice entusiasta, vincerà. E, nella  nostra piccola provincia europea dai profili troppo salati, eccolo occupare tutta intera pagina 11  del Corriere della Sera. Da far sbavare Mondadori e Rizzoli, insomma…

Il Campo dei Santi di Raspail

Ed è bello che per fare politica, e la politica più tremendamente puntuale di oggi, si stia usando un libro. Non è bello ritrovare in politica il ragionare profondo, il respiro ampio che solo i libri sanno contenere e insegnare, al posto di tanti discorsi vuoti e parole senza radici (per mesi, in Italia, non si è parlato di altro che di un sì o di un no da dire a… non mi ricordo nemmeno a cosa. Ah, sì: Renzi…)? Non è bello?

Altro che Jean Raspail scrittore apocalittico! Il miracolo che ha fatto il suo libro sincero e intelligente, invece di deprimerci, ci rincuora. Ci dice, per l’ennesima volta, che è solo questione di tempo. Di saper catturare al volo la verità e di saper aspettare, con lei che ti palpita tra le mani.

Prima o poi toccherà anche a Nicolás Gómez Dávila, l’intelligenza più onesta e magnanima del Novecento. Toccherà agli studi sull’eugenetica. Toccherà alle limpide cime himalayane di Nikolaj Roerich rimpiazzare gli urli di Munch e i visi scimmieschi di certi nudi di Picasso. Occorrerà ritrovare bellezza e verità. E si saprà, allora, che l’orrore degli orrori, l’apocalisse delle apocalissi, è stato bandirle dalla vita degli uomini così a lungo