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Gaber é morto 18 anni fa, faccio ancor finta di essere sano.

Nel dubbio mi compro una moto… G.Gaber

Personaggi come Gaber bisognerebbe conoscerli tutti, ma é difficile averlo apprezzato per davvero se non hai 50 o 60 anni, così Sandro Luporini, suo storico collaboratore dice parlando di Giorgio Gaber.

Il primo gennaio é stato il diciottesimo anniversario della sua scomparsa, sul sito della sua fondazione e su youtube é andata in onda una maratona di tutti i suoi pezzi più famosi. La domanda che mi faccio é se si può separare la sua lunga divulgazione dividendo la musica dal teatro, un teatro impegnato da cui mancano di certo pezzi di teatro impegnato, comico e intelligente come il suo.

La vita di Giorgio Gaber é stata una grande sfida, ammalato di poliomelite da bambino ben due volte impara a suonare la chitarra dal fratello che già la suonava per riuscire a riutilizzare una mano che gli si era leggermente paralizzata con la malattia. Dopo due anni di musica e divertimento entra nei Rock boys di Adriano Celentano, particolare il fatto che impara a cantare per sostituire Celentano quando perdeva la voce o, secondo i più maligni, che arrivava sempre tardi alle prove, questo é il periodo in cui Enzo Iannacci suona il pianoforte e in cui conosce anche Luigi Tenco. Il suo primo lavoro frutterà a Gaber un’apparizione al musichiere di Mario Riva(1959).

Gaber, come Gino Paoli, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi, Enzo Iannacci e Luigi Tenco è alla ricerca di un punto di equilibrio tra le influenze americane (rock e jazz) e la canzone francese. Tutti loro lo trovano nella canzone d’autore in italiano. I primi cantautori nostrani, con l’eccezione del precursore Domenico Modugno appaiono in questo periodo. In questo periodo Goganga La ballata del Cerutti Gino e Porta Romana fruttano a Gaber molte apparizioni televisive. Dopo un album in duetto con Mina comincia per lui un nuovo periodo di successi con “Torpedo Blu”, Come é bella la città e Riccardo.

                                  Il signor G. e il teatro

Comincia il teatro come forma distante dalla sua musica ma piano piano i due concetti si sommano. Dopo aver fatto una nuova incursione nel mondo del teatro con Mina(1970) Giorgio Gaber riprende con amore questo mezzo che non aveva mai dimenticato.

Nel 1973 e 1974 é a teatro con “Far finta di essere sani”, in cui incarnava un uomo forse troppo moderno che si chiede attraverso canzoni come “La presa del potere” che si pone un problema fondamentale: italiani fino a che punto si spingerà la scienza a scapito dell’umanità? Per quanto si può fare finta di essere indifferenti a queste prese di potere facwnso finta di essere rimasti intoccati da questi movimenti? A fianco di questi pensieri canzoni più leggere come Lo shampo e La marcia dei Colitici. Sopra tutti i testi la richiesta di parlare di una “Maria” rispetto a temi più seri come il Vietnam o la Cambogia, torna l’amore sopra i concetti più impegnati che non scaldano il cuore al contrario di Maria (La realtà).

L’esasperazione di Gaber verso una realtà troppo cambiata torna poi nel progetto Polli d’allevamento(1978), i polli d’allevamento allevati a musica e rivoluzione siamo noi, gli esseri umani, comunque allevati anche se ci crediamo liberi. In La moda é moda ci presenta i jeans non come segno di una ribellione ma come segno di un mondo che ti dà una moda da seguire, appunto i jeans, che alimenta industrie e niente d’altro. Quasi venti anni ci separano dalla morte di Gaber e ci rimangono soltanto i pantaloni come successori di questo eccelso idealista.

Gli ultimi anni e Destra-sinistra

Gaber a parte il suo parlare di “Rivoluzione” si é rivelato essere molto al di sopra di un’etichetta,  per cui sarebbe dovuto essere di destra o di sinistra. Certo il teatro per lui era impegno, quel suo Bertold Brecht, quasi sputato come parola straniera sul pubblico andato a vedere un suo lavoro teatrale o musicale, si sente.

In quanto intellettuale si identificò nella sinistra per molti anni ma poi cedette alla delusione di un partito che fagocitava e spargeva i resti dei suoi intellettuali (vedi il testo di qualcuno era comunista).

Emblematico quando al crepuscolo della sua produzione esacerbando ulteriormente questo concetto  volle mettere un concetto nelle nostre menti che forse era sfuggito ai più: “Destra – Sinistra” vuole essere una critica della società indipendentemente dalla appartenenza di partito di un dato momento; essere di destra o di sinistra diventa uno strumento per esprimere le variazioni di un concetto e non una reale appartenenza politica.

foto  corriere Irpinia imusicfun         ©Francesco Spuntarelli