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Ghostbusters, ovvero Gli Acchiappafantasmi

Chi chiamerai? Gli Acchiappafantasmi!

Ghostbusters – Acchiappafantasmi è un film statunitense del 1984 diretto da Ivan Reitman. Interpretato da un gruppo di attori provenienti dalla trasmissione televisiva Saturday Night Live Ghostbusters è stato acclamato dalla critica ed è diventato un fenomeno culturale. È stato ben accolto da critica e pubblico per la sua abile miscela di commedia, azione e Horror. La pellicola è stata anche il secondo film di maggior incasso di quell’anno e la commedia con il maggior incasso di tutti i tempi all’epoca.

                                               La trama

New York, 1984. Peter Venkman (Bill Murray), Raymond Stantz (Dan Aykroyd) e Egon Spenglers (Harold Ramis) sono tre ricercatori universitari di parapsicologia che studiano fenomeni paranormali ed incontrano il loro primo fantasma. Raccolti dei campioni, iniziano a valutare le potenzialità della scoperta, e poco dopo vengono cacciati dal rettore dell’università per mancanza di risultati.

Convinto Ray a mettere un’ipoteca sulla sua casa d’infanzia e con i soldi ottenuti i tre intraprendono una nuova e avveniristica attività, quella di acchiappa-fantasmi su richiesta e a pagamento. Grazie a Egon vengono messe a punto apparecchiature sofisticate e tecnologie all’avanguardia, come lo zaino protonico, in grado di paralizzare i fantasmi tramite flussi di particelle, il rilevatore di energia psicocinetica, che serve a rilevare la presenza dei fantasmi, le trappole in grado di intrappolarli, e le griglie di contenimento, in grado di fungere da serbatoio per i fantasmi catturati. I tre quindi acquistano un cadente palazzo in disuso, un tempo sede dei vigili del fuoco, e ne fanno la loro sede operativa, e modificano una vecchia ambulanza, divenuta celebre come Ecto 1. A questo punto non resta loro che attendere le prime telefonate, che però tardano ad arrivare. L’unica cliente è Dana Barrett, una violoncellista che vede nel frigorifero di casa sua strane apparizioni di mostruose creature che pronunciano il nome “Zuul”, della quale Venkman si innamora, non ricambiato.

Finalmente ricevono una chiamata da un grande e lussuoso albergo del centro, il Sedgewick Hotel, infestato da un bizzarro e ingordo ectoplasma verde, Slimer, al dodicesimo piano, dove i tre possono testare gli zaini protonici: dopo essersi divisi, il primo a incontrare lo spirito è Ray, che tenta senza successo di prenderlo mentre si ingozza di dolci, e il secondo sarà Venkman, che avrà un contatto fisico con lo spettro e rimarrà ricoperto della sostanza appiccicosa di cui Slimer è fatto. I tre lo seguono e lo catturano nella sala da ballo, dove testano con successo anche le trappole, causando però parecchi danni con i raggi sparati dagli zaini. Da allora le chiamate aumentano sempre più, gli “Acchiappafantasmi” cominciano a ripulire la città dai fantasmi che stanno terrorizzando i cittadini e ottengono in breve tempo grande successo e popolarità . Per far fronte alla sempre maggiore mole di lavoro viene assunto un ulteriore membro della squadra, Winston Zeddemore (Ernie Hudson).

Ben presto, però, i quattro devono fare i conti con una minaccia ancora più grande: il funzionario del Dipartimento dell’ambiente Walter Peck, che giudicando il lavoro degli Acchiappafantasmi nocivo, pericoloso e totalmente irrispettoso delle leggi ambientali, fa irruzione nella loro sede operativa e toglie l’energia al dispositivo in cui erano imprigionati tutti i fantasmi catturati fino ad allora, liberandoli. In città si diffonde il panico e i quattro vengono arrestati. Nel frattempo Gozer, una divinità sumera del 6000 a.C., sta per reincarnarsi e tornare sulla Terra; per questo i suoi due adoratori, Zuul il Guardia di Porta e Vinz Clortho il Mastro di Chiavi, iniziano a possedere rispettivamente Dana e il suo vicino di casa, l’ingenuo Louis Tully, un modesto perito fiscale.

Rinchiusi in cella, Ray ed Egon hanno il tempo di capire la situazione: il palazzo in cui vivevano Dana e Louis è stato progettato da un pazzo e geniale architetto, di nome Ivo Shandor, capo di una setta devota a Gozer. L’unica speranza è raggiungere velocemente la sommità del palazzo e fermare la maligna divinità.

Ottenuto l’appoggio del sindaco, gli Acchiappafantasmi vengono scortati dalle forze dell’ordine fino all’edificio e salgono fino alla cima, dove si ritrovano di fronte a Dana e Louis trasformati nei mostruosi quadrupedi che rispondono al richiamo di Gozer, che appare come una creatura simile a una donna davanti a un portale che conduce a un’altra dimensione. Ray tenta di comunicare, ma i quattro vengono attaccati dai fulmini lanciati dal dio. Dopo averla “neutronizzata” con gli zaini protonici, Gozer dà la possibilità ai quattro di scegliere la forma fisica della calamità con la quale essere distrutti. Per evitare di farla trasformare in qualcosa di difficile da controllare, gli Acchiappafantasmi stanno attenti a non pensare a nulla, ma inavvertitamente a Ray viene in mente la simpatica e innocua mascotte dei suoi marshmellows preferiti, quindi Gozer si materializza proprio sotto quella forma, un gigantesco pupazzo vestito da marinaio, che inizia a distruggere la città. I quattro gli sparano con gli zaini protonici, riuscendo solo a incendiarlo, e il gigante infuriato tenta di arrampicarsi sul palazzo per ucciderli. L’unica soluzione è quella di incrociare i flussi delle loro armi, un’azione ad alto rischio che inizialmente era stata sconsigliata da Egon, verso il portale da cui Gozer è entrato. Ciò causa una potente esplosione che scioglie il pupazzo, facendolo diventare zucchero fuso che inonda Manhatthan. Dana e Louis vengono liberati dal corpo carbonizzato dei mostruosi cani e Venkman si riunisce con la sua amata.

Salvata New York, i quattro vengono accolti dalle ovazioni dell’intera cittadinanza e diventano degli eroi. Il film si conclude con i quattro Ghostbusters che tornano alla caserma acclamati dalla folla e Slimer che vola ululando verso la telecamera della ripresa del film.

Il soggetto “originale” e suo sviluppo

Il film cita esplicitamente il cartone animato Topolino e i fantasmi, un cortometraggio della Disney del 1937: il concept originale della pellicola nacque dalla passione di Dan Aykroyd per i fenomeni paranormali. L’attore, dopo aver letto un articolo sulla fisica quantistica e la parapsicologia, ebbe la prima idea per questo film in quanto mettere insieme queste due discipline gli permise di spiegare e rendere credibili i concetti di fantasmi e di dimensioni parallele.

Aykroyd all’inizio preparò una storia molto più ambiziosa della trama del film, dove gli acchiappafantasmi percorrevano anche tempo, spazio e altre dimensioni per catturare enormi fantasmi (l’uomo dei marshmallow era uno dei tanti) ma poi per questioni di budget il progetto venne ridimensionato. In quel periodo, Aykroyd stava collaborando col regista Ivan Reitman per una commedia ispirata al romanzo Guida galattica per autostoppisti e aveva lavorato con lui in Animal House, Polpette e Stripes, un plotone di svitati. Reitman ritenne a questo punto anche che Ramis avrebbe dovuto interpretare un acchiappafantasmi.

Lo sviluppo della pellicola fu molto frenetico in quanto c’era solo un anno a disposizione per completare sceneggiatura e realizzazione. Le riprese iniziarono verso la fine dell’ottobre 1983 e terminarono nel febbraio 1984.

Un cast “rimediato”, un cast stellare

Inizialmente i protagonisti con Dan Aykroid dovevano essere: John Belushi, John Candy ed Eddy Murphy ma la morte per overdose del primo e precedenti ingaggi per altri film dei secondi non lo permisero. Fatto rimane che al successo della pellicola giovò enormemente il talento improvvisatore di Bill Murray e il genio perfetto di Dan Aykroyd.

                                     Effetti speciali

Durante i tredici mesi di produzione, tutti i principali studi di effetti speciali stavano lavorando ad altri film. Il più grande, l’Industrial Light & Magic (ILM) era già prenotato per Indiana Jones e il tempio maledetto e il ritorno dello Jedi. Gli studi rimanenti erano troppo piccoli. il direttore degli effetti speciali Richard Edlund pianificò di lasciare l’ILM e avviare la propria attività: Reitman convinse la Columbia a collaborare con la Metro Goldwyn Mayer ad anticipare a Edlund 5 milioni di dollari in modo da inaugurare la sua nuova compagnia, la “Boss Film Studios”.

Il giorno prima della sua scadenza, Steve Johnson venne a sapere che Aykroyd e Ramis avrebbero voluto che Slimer fosse un omaggio a John Belushi, scomparso due anni prima, ed è stato così che Johnson ha scolpito la forma finale della creatura

I Copyrights e la serie animata

Il marchio The Ghostbusters apparteneva alla Filmation che nel 1975 aveva prodotto un’omonima serie televisiva. Fino all’ultimo sul set si parlò di chiamare il film Ghostbusters e vennero girate molte scene alternative in cui si faceva riferimento ai nomi “Ghost Stoppers” e “Ghost Breakers“. Alla fine, nel dubbio la Columbia Pictures optò per acquistare i diritti. Successivamente la Filmation produsse un sequel della serie tv live-action in forma di serie animata: questo fece sì che la serie animata dedicata alla pellicola della Columbia, in produzione nello stesso periodo, anche in seguito al successo del film, venisse chiamata The Real Ghostbusters.

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©Francesco Spuntarelli