Il Movimento 5 Stelle si riorganizza introducendo il “Mandato Zero” ed Alleanza con le Liste Civiche
Scritto da Fabiana Luca il . Pubblicato in Costume, Società e Religioni.
LA PIATTAFORMA ROUSSEAU E LE SCELTE DEL POPOLO GRILLINO
___________ di FABIANA LUCA
L’aveva annunciata il vicepremier, Luigi Di Maio, diverse settimane fa e ieri è stata approvata dagli iscritti M5S tramite piattaforma Rousseau, con 123.755 preferenze: la riorganizzazione del Movimento 5 Stelle si fa concreta e passa attraverso l’introduzione del mandato zero, delle alleanze con le liste civiche alle amministrative e dell’individuazione su base nazionale e regionale dei “facilitatori”. La riorganizzazione interna al Movimento – illustrata nel corso delle scorse settimane dal leader politico M5S, Luigi Di Maio – porterà ad alcune importanti modifiche strutturali, pensate soprattutto all’indomani della sconfitta alle ultime elezioni amministrative in Sardegna, quando il Movimento 5 Stelle non è riuscito ad accaparrarsi alcun comune.
Dopo la votazione su Rousseau di lunedì 22 luglio, chiusa alle 13, sono passate tutte e 5 le proposte di riorganizzazione: i quesiti sottoposti agli elettori erano l’introduzione del mandato zero (68% sì; 32% no, su 25.455 votanti); l’organizzazione regionale del Movimento (85,1% sì; 14,9%, su 24.804 votanti); la candidatura durante il secondo mandato solo per i consiglieri comunali (60,6% sì; 39,4% no, su 24.759 votanti); la nuova organizzazione nazionale (84,8% sì; 15,2% no, su 24.364 votanti); i rapporti con le liste civiche (78,1% sì; 21,9% no, su 24.373 votanti).
In primo luogo, la riforma del Movimento pentastellato prevede l’introduzione di un ‘mandato zero’ per i consiglieri comunali e municipali, ovvero un primo mandato che non viene contato nella regola dei due mandati in quanto “neutralizzato”, come spiegato da Di Maio. Fino a poco tempo fa il vincolo del doppio mandato, che imponeva a tutti gli eletti del M5S di ritirarsi dalla politica dopo due mandati a qualunque livello, sembrava un caposaldo nell’ideologia pentastellata: nel 2018 Di Maio scriveva su Twitter che “la regola dei due mandati non è mai stata messa in discussione e non si tocca. Né quest’anno, né il prossimo, né mai. Questo è certo come l’alternanza delle stagioni e come il fatto che certi giornalisti, come oggi, continueranno a mentire scrivendo il contrario” (era il 31 dicembre 2018). Almeno per quanto riguarda i consiglieri comunali e municipali, la regola è stata superata attraverso l’introduzione di questo ‘mandato zero’, ideato al “fine di non disperdere l’esperienza che un consigliere comunale ha maturato nel corso del suo mandato”. A spiegare il meccanismo del mandato zero è proprio Di Maio in un video su Facebook: “Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e porti avanti tutto il mandato e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco – spiega – allora nel tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il mandato zero, non vale”. La riorganizzazione interna al M5S passa anche attraverso il superamento di un altro caposaldo del Movimento: la volontà di presentarsi alle elezioni da soli, senza alleanze o – come li chiamerebbero i pentastellati – “inciuci” con altre forze politiche o civiche. La riforma prevede di fatto l’apertura a sperimentare coalizioni con le liste civiche “su quei territori dove siamo pronti, dove c’è una comprovata esperienza di partecipazione comune con comitati, associazioni e movimenti”, scrive Di Maio sul Blog delle Stelle, assicurando che sarà sua cura “fare in modo che siano vere liste civiche con una storia di partecipazione insieme”. Le alleanze – assicura – riguarderanno solo le elezioni amministrative, e non quelle nazionali “dove non siamo ancora pronti per sbloccare le coalizioni”.