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Gli “sceriffi antifascisti” del Presidente Rossi

per distogliere lo sguardo dai problemi reali

…. FUMO negli OCCHI 

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IL QUOTIDIANO  “ LA VERITA’ ” di venerdì 1 Settembre pubblica il post del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, seguito dal commento di ADRIANO SCIANCA, che vuole “monitorare espressioni naziste e fasciste per salvare la Costituzione”.  La posizione dell’istituzione ha lasciato molte persone perplesse o divertite: già la legge Scelba limita o impedisce del tutto che qualche cosa di fascista possa essere ricostituito, la legge Mancino poi l’ha ulteriormente appesantita, facendo riferimento proprio ai discorsi o alle conversazioni, ora anche su Facebook, che possano risvegliare quel periodo storico visto come il Terrore giacobino.   

A prescindere dalle realizzazioni positive del Fascismo, che non possono essere ignorate, come i quartieri di Roma, la Previdenza, l’assistenza alla donna ed al bambino, ed altre miriadi di leggi di rilevanza particolare che sono un beneficio e non un delitto (dilungarsi significa deviare dall’argomento), si rendono conto Orlando “ministro” e Rossi “presidente”, che dovrebbero depurare tutta la lingua italiana, così apprezzata, tanto da limitare l’uso di parole straniere, durante il deprecato Ventennio? Creerebbero una brutta copia di quello che spesso essi stessi sono, quando sparano sui monumenti del Periodo che devono, per loro, essere distrutti, o quando si perdono in amenità storiche o ancora quando litigano fra loro per aggrapparsi ad una poltrona, e cioè un aggregato, non eletto, di caricature alla Daumier, con tanto di flaccidumi discinti e di ebeti espressioni.

Forse danno loro fastidio le reboanti espressioni del Duce (ma erano anche quelle di Stalin, del Che, di Fidèl) che teneva i sudditi incollati per ore ai suoi discorsi via radio, e che ripeteva sempre “libertà” “popolo” “ democrazia”, parole che, con altro e più umano senso, ha detto e dice qualunque uomo di destra o di estrema destra attuale. Togliamo il sonoro anche a questi beneamati Togliattini che vagolano in radio private e giornaletti pieni di refusi, per non dire baggianate. Va bene. Da qualche parte c’è ancora la “par condicio”, ma anche questa è inutile, perchè essi sono già caduti nel dimenticatoio e, spesso, nella vergogna, come la Laura che non dice mai le parole “Patria”, “Italia”, che non evidenzia mai i valori dei cittadini, preferendo i baluba, forse perchè materialmente più attivi. Togliere i termini che possano rievocare il Fascismo, le parole “naziste”? Esprimersi a grugniti, questo vuol dire. Non è possibile, lo sanno benissimo: la verità è che vogliono buttare polvere negli occhi a tutti, per far dirottare l’attenzione dai veri problemi italiani: lavoro dei giovani e meno giovani, tasse, sicurezza, immigrazione, stagnazione di servizi, iniziative, e, come direbbe Giotto, Buongoverno.

Marilù Giannone