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Inizia l’era Biden-Harris – riflettori puntati sulla moda e Friedman

L’insediamento di Biden non è passato inosservato sotto tutti gli aspetti. Dagli scontri al Campidoglio alla situazione problematica che c’è in America, dalla pandemia alla moda per finire sulla polemica scatenata dagli appellativi, non proprio carini, con cui Friedman si è rivolto a Melania Trump.

Iniziando con leggerezza, parliamo degli outfit sfoggiati durante le varie cerimonie, che porterebbero a pensare ad una novità per la moda americana. Sembrerebbe esserci infatti un parallelismo tra la svolta nella politica e la moda, ed a conferma di queste supposizioni c’è proprio la scelta di alcuni look, da parte delle figure di spicco della Casa Bianca, nel giorno dell’insediamento.

Prima, la first lady Michelle Obama ha sempre scelto e promosso costantemente la moda statunitense, alternando marchi storici ad una miriade di brand emergenti che, proprio grazie a lei, avevano avuto un’inattesa visibilità. Melania Trump ha invece preferito il lusso del vecchio continente e lo dimostra anche come  ha lasciato Washington indossando Chanel, Dolce & GabbanaChristian Louboutin e Hermes.

L’insediamento invece ha visto trionfare nuovamente i marchi emergenti grazie al supporto delle nuove signore al potere. Jill Biden si è affidata al poco conosciuto marchio newyorkese Markarian, fondato da Alexandra O’Neill;  La vice-presidente Kamala Harris ha optato per Christopher John Rogers, vincitore dell’ultimo Cfda Award for American Emerging Designer nel 2020.
Il giorno precedente, Jill Biden si era rivolta allo stilista in ascesa Jonathan Cohen, Harris aveva preferito un cappotto di Pyer Moss, marchio fondato da Kerby Jean-Raymond, mentre Biden e il marito di Harris Doug Emhoff hanno indossato completi Ralph Lauren. I riflettori sembrano quindi tornati a illuminare la moda americana tra marchi emergenti e marchi storici.

Non sono comunque mancati all’appello i grandi nomi della moda europea. Lady Gaga ha cantato l’inno nazionale indossando una creazione di Schiaparelli disegnata dall’attuale direttore creativo americano Daniel Roseberry. Jennifer Lopez ha intonato This land is your land in total look Chanel. Il giorno precedente Lady Gaga è stata fotografata con un Givenchy, mentre la cantante latina in Alberta Ferretti. Infine la giovane poetessa Amanda Gorman ha concluso la manifestazione vestendo Prada.

 

 

 

Mentre negli States succedeva questo in Italia, Friedman, nel corso di un’intervista ad Unomattina, ha scatenato una polemica per avere dato  della “escort” a Melania Trump.

Donald Trump si mette in aereo con la sua escort e vanno in Florida”. Questo è quanto pronunciato dal giornalista commentando l’addio alla Casa Bianca del presidente e della first lady. A nulla è valso il dissociarsi della conduttrice Monica Giandotti ed in rete  si è scatenata un’indignazione generale.
Non è stata assolutamente una cosa voluta. Stavo traducendo dall’inglese, la parola italiana che volevo dire era ‘accompagnatrice’, ed è uscito ‘escort’. Mi sono corretto subito, non c’è da montarci su una questione” si è poi difeso parlando con l’Adnkronos e sostenendo di “non aver voluto offendere nessuno”.

La spiegazione non è comunque piaciuta alle eurodeputate della Lega, che in una nota hanno espresso solidarietà a Melania Trump. Stessi toni per il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, che in un tweet si chiede il perché l’Ad Salini e il direttore Coletta non hanno detto nulla a riguardo.

 
 
Personalmente parlando, per me Melania è stata ed è una gran first lady, certo non ha dimostrato quel carisma di Michelle con l’impegno in tutte le mille attività che sosteneva e supportava, più riservata e sempre di gran classe resta comunque una signora in tutto e per tutto.

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