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Italia in Guerra, 10 Giugno 1940 in un libro del Prof. Piero Melograni

RADIO RADICALE, BEN DIECI ANNI DOPO: 
attualità di un dibattito radiofonico
nel Settantesimo della tragedia del 10 giugno

Raffaele Panico 

In occasione della tragica annunciazione avvenuta giusto 80 anni fa, vogliamo ricordare le parole pronunciate in un dibattito radiofonico “da allora la vita degli italiani non fu più la stessa”. È quanto aveva detto il professor Piero Melograni in una trasmissione nel Settantesimo anniversario della tragica dichiarazione di guerra consegnata agli ambasciatori di Francia e Inghilterra. Così passo dopo passo, il Regno d’Italia si avvolse il cappio al collo e tentava un impossibile equilibrismo per tenersi lo sgabello sotto i piedi. 
Step by step, qui l’inglesismo torna sarcastico per ironia della sorte, come un ritornello dell’epoca “la fine dell’Inghilterra da Giarabub comincerà” (Giarabub oasi felice della Libia italiana), ritornello divenuto un mulinello attorno cui la storia si è avviluppata: ovvero, passo dopo passo, a seguire la vigliacca dichiarazione di guerra alla Grecia, Paese e popolo amico dell’Italia (le ideologie e le convinzioni politiche passano, l’ethos i popoli e le loro culture restano!), la spedizione Amir in Russia, contro una potenza l’URSS sottovalutata dai nazisti tedeschi, ma non dall’Italia che manteneva ottimi rapporti di natura industriale e commerciale confermati anche nel secondo dopoguerra.

Una tragica “macchietta”, sulla falsariga del corpo di spedizione piemontese nella guerra di Crimea, a fare cosa se non per ingraziarsi agli occhi di guerre portate da altre potenze. E, infine, la dichiarazione di guerra agli Stati Uniti ed il cappio al collo così è perfetto pur senza un boia che lo abbia accompagnato sul patibolo: fece tutto da solo, in fondo, Benito Mussolini, finito a finire penzoloni a testa in giù a piazzale Loreto.  
Di fatti, 80 anni sono un tempo storicamente soddisfacente per leggere con tenue ironia una tragedia immane. Tragedia che non salvò la monarchia, Casa Savoia antica famiglia reale importante tra le corti d’Europa, e sopra non è stata ricordata la parabola che vide da un giorno all’altro l’esclusione di cittadini italiani dalla vita dello Stato, con una morte civile, a seguito delle Leggi contro nostri italiani solo perché di religione ebraica. Cosa aggiungere di più Tragico oltre l’infamia di un uomo che agisce da solo contro il supremo interesse della vita nazionale…                                                                                                                                                   

Piero Melograni è scomparso nel settembre 2012; come si legge dalla nota biobliografica della casa editrice Marsilio viene ricordato con questa annotazione sintetica: “docente universitario, storico e saggista. Iscritto al Partito Comunista Italiano dal 1946, ne uscì con altre cento persone, tutti firmatari del Manifesto dei 101, in aperta polemica contro le decisioni della dirigenza comunista italiana verso la repressione sovietica in Ungheria nel 1956. Allontanatosi spontaneamente dalla politica, ne rientrò nel 1995 prendendo parte alla Convenzione Liberale del radicale Marco Taradash, fino ad essere eletto deputato alla Camera nel 1996 come indipendente. Tra i suoi libri: Storia politica della grande guerra. 1915-1918 (Laterza 1969); Gli industriali e Mussolini (Longanesi 1972); Saggio sui potenti (Laterza 1977); Rapporti segreti della polizia fascista (Laterza 1979); Fascismo, comunismo e rivoluzione industriale (Laterza 1984); Il mito della rivoluzione mondiale (Laterza 1985); Guida alla tesi di laurea (Rizzoli 1993); Dieci perché sulla repubblica (Rizzoli 1994); La modernità e i suoi nemici (Mondadori 1996); Wam (Laterza 2003); La Guerra degli italiani 1940-1945 (Istituto Luce 2004); Le bugie della storia (Mondadori 2006); Toscanini (Mondadori 2007); La storia della Seconda Guerra Mondiale (con Pelloni e Fasanotti; Raitrade 2009)”.

La trasmissione nel Settantesimo è stata condotta in studio da Mohamed Ba, di Radio Radicale; Piero Melograni, storico, scrittore, già professore di Storia contemporanea all’Università di Perugia; Pino Pelloni giornalista, critico letterario e teatrale, filmmaker, saggista e storico del costume; Raffaele Panico,  giornalista, già Capo-redattore del giornale “Avanti “, dottore in Lettere Moderne (e non in Scienze Politiche come erroneamente riportato sul sito di radio Radicale). La radiotrasmissione ha una durata di 54 minuti a cura di Guido Mesiti.

Il Settantesimo del 10 giugno 2010 ricorreva di giovedì: la dichiarazione di guerra dell’Italia mussoliniana alla Francia e all’Inghilterra viene dibattuta in studio attraverso la presentazione del libro di Melograni che ripercorre quei momenti drammatici. Sono stati discussi, qui per sommi capi, gli argomenti: Fascismo, Francia, Germania, Gran Bretagna, Guerra, Italia, Libro, Mussolini, Nazismo, Società, Storia. Il link è visibile qui di seguito:

Questa la registrazione audio della puntata di 54 minuti.

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