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La Kabbalah

ovvero

la relazione

tra

l’Uomo

e

Dio

 

La cabala è un’antica saggezza universale che vuole spiegare le leggi della fisica e della metafisica dell’universo. È una tra le più antiche tradizioni spirituali dell’umanità, è una disciplina esoterica, ossia accessibile solo ad una ristretta cerchia di iniziati e per questo da un lato contiene infiniti livelli di comprensione e dall’altro ha offerto la sponda al filone magico.

Si è originata all’interno dell’ebraismo e specialmente nel Medioevo si è evoluta in senso mistico, misterico, magico. La parola cabala deriva dall’ebraico Qabbalah che significa ricezione, trasmissione; infatti essa è un insieme di insegnamenti segreti che vennero trasmessi oralmente tra gli iniziati ebraici.

Si tramanda che nel VI secolo a.C. a Babilonia un giovane israelita di nome Ezechiele ebbe una visione: il Paradiso e Dio seduto sul trono (Ez 1: 1-28). Questa visione affascinò un gruppo di mistici ebrei che speravano un giorno di poter contemplare Dio e diventare un tutt’uno con la divinità. Ezechiele prima della nascita della cabala diventa quindi modello per la crescita mistica di ogni ebreo.

Le origini della cabala risalgono invece al I secolo d.C. in Medio Oriente in seguito alla distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme. Per comprendere la volontà divina dietro questi avvenimenti gli ebrei cominciarono ad elaborare una forma di misticismo nella loro fede. In particolare il rabbino Simeon Ben Yohai, costretto a fuggire perché doveva essere giustiziato per le sue idee antiromane, si rifugiò per 13 anni in una caverna in Israele, meditando su Dio e sull’universo,  divenendo grazie ai suoi metodi una delle figure principali nella storia della cabala.

Con lui altri gruppi di mistici ebrei, animati dall’esigenza di una più profonda comprensione di Dio, cominciarono ad usare tecniche di meditazione che inducevano trance ipnotica a seguito della quale credevano di aver sperimentato la stessa visione di Dio del profeta Ezechiele. Riportarono la loro esperienza della via per il Paradiso come scandita da una serie di porte sorvegliate da angeli che dovevano essere aperte secondo un cammino iniziatico riservato a pochi; ci sono dunque dei segreti per approfondire la conoscenza di Dio.

Risale a questo periodo un testo scritto in aramaico, il Sefer Yetzirah o Libro della Creazione, che descrive come Dio ha creato il mondo utilizzando le 22 lettere dell’alfabeto ebraico. Per esempio le tre lettere alef, beit, nun formano la parola che significa “pietra” e dall’unione di queste lettere fu generata una pietra e così presero forma tutte le cose dell’universo: dall’unione di lettere e numeri.

Il Sefer ha-Zohar o Libro dello Splendore è il libro più importante della tradizione cabalistica. Esso comprende i passaggi per rivelare una profonda conoscenza di Dio e del suo rapporto con l’uomo: secondo lo Zohar la Bibbia contiene un codice segreto e tutto ciò che viene narrato non parla solo di quello che accade sulla terra ma anche della natura interiore di Dio. Fondamentalmente i cabalisti sono convinti che decifrando lo Zohar potranno svelare i misteri del mondo terreno di quello celeste.

Questo libro comprende un sistema metafisico basato sull’Albero della Vita, una struttura che rappresenta quella dell’universo ed è la via da percorrere per raggiungere l’illuminazione spirituale. Questa struttura o diagramma è composta da dieci sephirot che rappresentano alcune qualità divine e dai rami che li collegano: sono queste le dieci emanazioni di Dio, rappresentate come una mappa del corpo di divino.

Il diagramma rivela che il corpo di Dio è simile a quello umano: in alto risiedono la corona, la sapienza e l’intelligenza; sotto divisi ci sono gli organi e gli arti che rappresentano amore, rigore, bellezza, eternità e splendore. La parte inferiore del diagramma ha carattere sessuale: una parte è il fondamento dell’organo sessuale maschile, la forza creatrice dell’universo; e l’ultima sephirot è la componente femminile, Shekhinah,perchè Dio possiede anche una parte femminile. Obiettivo del sistema delle sephirot è unificare la parte maschile e femminile di Dio: nello Zohar questa unione viene raffigurata come un’unione sessuale vera e propria all’interno della divinità.

Gli studiosi della cabala ritengono inoltre che le azioni umane possano unire il maschile e il femminile di Dio seguendo la morale, amando il prossimo, aiutando i poveri, osservando le regole sociali. È straordinaria l’idea che Dio possa essere influenzato dall’uomo ossia che le buone azioni siano capaci di influenzare l’opinione divina nei riguardi dell’uomo in modo che la grazia di Dio promani sulla terra in un flusso costante. La condotta amorale, la cattiveria umana creano squilibrio e disturbano l’armonia divina, stimolando il male universo.

Dio quindi nella cabala non è visto come un’entità separata ma come una forza che permea l’intero universo e anche l’anima umana. Secondo questa concezione panteistica tutto ciò che esiste è parte di Dio che si manifesta attraverso le sephirot e le diverse forze dell’universo.

Nel XVI secolo, con la traduzione in latino dello Zohar, si diffonde grandemente il misticismo giudaico e molti filosofi cristiani vengono attratti dalla cabala, consapevoli che il testo è stato scritto più o meno al tempo di Gesù. Ritenevano quindi che al tempo di Cristo esistesse una corrente pura e incontaminata del giudaismo che seguiva le verità della cristianità. Queste sono le basi della cosiddetta cabala cristiana.

Anche nell’Islam si è estesa l’influenza della cabala: alcuni pensatori similmente a quelli cristiani hanno trovato punti di contatto tra la loro religione e gli insegnamenti segreti della Torah.

Alcuni scienziati del Rinascimento utilizzarono la cabala per comprendere il pensiero di Pitagora e Platone: per esempio Leibniz o Newton hanno studiato le teorie della cabala. Nell’età moderna con l’avvento dell’Illuminismo la cabala subì un declino a motivo della caratterizzazione razionale dell’epoca storica; questo ha portato ad un crescente scetticismo nei confronti delle tradizioni mistiche.

Rimase però viva soprattutto tra i pensatori e gli artisti finché non conobbe una rinascita nel XIX e XX secolo grazie all’interesse crescente per l’occultismo e l’esoterismo. Oggi è studiata e praticata da persone di diverse tradizioni spirituali e filosofiche soprattutto per la sua ricchezza simbolica e i concetti di unità tra Dio e l’uomo.

In particolare la ricerca del significato e della comprensione dell’universo continuano a ispirare i cercatori spirituali: la cabala si presenta come una antica via di ricerca della conoscenza interiore e della connessione con il divino, offrendo uno spazio in cui mistero e spiritualità si incontrano per intraprendere un cammino unitario verso la trascendenza.

Veronica Tulli

Foto © PBA Galleries

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