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“La mia guerra”: l’edizione a fumetti del “Diario dal fronte”, 1915- 1917, di Benito Mussolini

A Roma, presso la libreria “Hora felix” di Via Reggio Emilia (importante polo culturale ritrovo di un pubblico variegato, molto attento a presentazioni di libri, conferenze, proiezioni di film), è stato presentato al pubblico “Benito Mussolini -La mia guerra- Diario dal fronte”. Originale prodotto editoriale (Ferrogallico ed., 2018, e. 20,00), concentrato appunto sull’esperienza, nella “Grande guerra”, del soldato semplice ( poi caporalmaggiore e in ultimo, dopo il ferimento del 23 febbraio 1917, sergente di squadra) Benito Mussolini.

Raccontata, con taglio cinematografico, in un fumetto (opera del disegnatore Enrico Cumino, soggetto e adattamento sceneggiatura, Federico Goglio): seguìto, in ultimo, dalla ripubblicazione del diario di guerra originale (dal 9 settembre 1915.al 18 marzo 1917) del futuro Duce, in una delle edizioni anni ’30 ( diario di cui era già stata pubblicata nel 2015, dall’ altro editore Rubbettino, un’accurata edizione critica).

“L’idea di pubblicare questo fumetto-libro – spiega l’editore,. Federico Goglio – ci è venuta l’anno scorso, considerando che il 2018 era il centenario della vittoria italiana nella Grande guerra. Così, abbiamo rigorosamente trasposto a fumetti il Diario di guerra del soldato, e giornalista ( all’ epoca direttore de “Il Popolo d’ Italia”, dopo aver già guidato “Il Popolo”, con Cesare Battisti, e, sino all’ autunno 1914, l ‘ “Avanti!”, N.d.R.) Benito Mussolini: che resta quindi pienamente, senza alcuna aggiunta da parte nostra, autore del libro (anche i dialoghi del fumetto, infatti, seguono strettamente le frasi del Diario). Questo libro rientra, piu’ in generale, in una collana con cui, sempre attraverso lo strumento del fumetto ( pensato per una platea, però, non solo di bambini e adolescenti), vogliamo ripercorrere, e far conoscere a un pubblico spesso disinformato, momenti chiave della storia d’ Italia spesso bistrattati dalla storiografia ufficiale. Già a maggio scorso, abbiamo pubblicato l’altro fumetto “Foiba rossa” : la storia di Norma Cossetto, la giovane ragazza istriana assurta quasi a simbolo, con la sua triste fine nel 1943, dello sterminio delle foibe ( protagonista del recente film “Rosso Istria”, N. d. R.); mentre, a marzo prossimo, ne uscirà un altro, dedicato al centenario della nascita dei Fasci di combattimento”.

Una prospettiva storiografica senz’altro di destra, ma in chiave decisamente moderna e intelligente, senza concessioni né alla “nostalgia”, né alla retorica. “Una retorica – aggiunge Rachele Mussolini, figlia di Romano Mussolini, consigliere comunale a Roma eletta nella lista civica “Con Giorgia – che è decisamente assente da questa ricostruzione della vita al fronte di mio nonno: a quell’ epoca ancora socialista critico, interventista, non ancora leader del fascismo. Protagonisti assoluti del fumetto sono i soldati, il fango, il ghiaccio, le mille difficoltà quotidiane della vita in trincea; e naturalmente gli assalti, le cannonate, la grande tragedia della guerra. Raccontati da Mussolini stesso: còlto proprio in quel momento, in un periodo storico tutto sommato non ancora studiato a fondo, diversamente dal Ventennio, sul quale, invece, s’è scritto veramente tutto e il contrario di tutto”.

Benito Mussolini, appartenente al distretto militare di Forlì, viene chiamato alle armi il 24 agosto 1915. Parte per il fronte, assegnato prima all ‘ XI Reggimento bersaglieri, poi, al VII, il 2 settembre 1915. Partecipa alle operazioni belliche (ultima destinazione il Carso goriziano, dalle parti di Doberdò), rifiutando la proposta, fattagli da alcuni ufficiali superiori, di starsene al sicuro al comando del Reggimento, per scriverne la storia: e in un anno e mezzo usufruirà di alcuni periodi di congedo per malattia e di licenza, nei quali, tornato a Milano, si dedicherà alla vita privata e alla direzione del “Popolo d’ Italia”. Sinchè, il 23 febbraio 1917 (mentre in Russia è quasi alle porte la Rivoluzione antizarista), lo scoppio accidentale di un lanciamine durante un’esercitazione investe in pieno il plotone da lui comandato; cinque commilitoni muoiono sul colpo e altri restano feriti. Mussolini lo è seriamente ( al viso, alla spalla e all’ascella destra, e agli arti): con questo grave incidente terminerà la sua carriere militare.

In questo libro – aggiunge Federico Goglio – abbiamo voluto illuminare anche i lati umani e psicologici del personaggio. E la sua abilità nel raccontare, in un testo che resta ancor oggi attualissimo, quella che definiremmo la resilienza del soldato italiano, la sua capacità, ad ogni livello, di combattere valorosamente. Cosa che fa giustizia del comodo clichè sia del soldato incapace e potenziale disertore, alla Alberto Sordi de “La grande guerra” monicelliana, che dell’ufficiale sempre incompetente. Certo, Mussolini al fronte si accorge anche delle pecche dell’ organizzazione generale, delle incongruenze logistiche, dei gravi errori di progettazione e attuazione degli assalti: ma preferisce rimandare tutte queste, pur indispensabili, discussioni a quando la guerra sarà finita”. “Mentre si rende conto da vicino – ha sottolineato Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’ Italia alla Camera – di come la guerra diventa un potente fattore di socializzazione, e sviluppo dell’ identità nazionale: che riesce ad unire, sul piano anche linguistico, italiani del Nord e del Sud molto piu’ di quanto abbia fatto lo Stato nei 50 anni e piu’ trascorsi dall’ Unità”. Un discorso, questo, ancor piu’ attuale e significativo oggi che, un secolo dopo, la sovranità e, a volte, la stessa identita’ nazionale di molti popoli vengono messe in discussione dai vari poteri forti”.