
La RICCHEZZA di SPIRITO dei “Vigili del Fuoco”
Scritto da Massimiliano Serriello il . Pubblicato in Roma Capitale e Regioni.
IL CORAGGIO DEI POMPIERI EVITA LA TRAGEDIA
NELL’INCENDIO DIVAMPATO A CENTOCELLE
L’alacre ed esperto regista Michele Soavi, che ha dato il meglio di sé nei film horror col cupio dissolvi sugli scudi e nel controverso apologo storico “Il sangue dei vinti” illuminando le zone d’ombra dell’atroce conflitto civile autoctono a dispetto dei cosiddetti gendarmi della memoria, si è fatto le ossa prestando servizio da giovane nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Si è trovato così di fronte ad alcuni “spettacoli” orribili, come dei sinistri automobilistici con le macchine ridotte a masse di ferro accartocciate aperte sulla scorta sia della mototroncatrice sia del divaricatore per aprire la recinzione metallica e il cofano, mettendo in sicurezza la vettura o se non altro l’incolpevole gente a due passi.
Superato lo shock, Michele Soavi filmando la crudezza oggettiva dei tempestivi interventi dei pompieri con l’ausilio d’una macchina da presa amatoriale ha tratto linfa dalla conoscenza diretta del tema trattato in seguito nella personalissima scrittura per immagini al fine di sottrarre gli scenari da brividi dispiegati sul grande schermo all’impasse dei colleghi pseudo intellettuali eletti ad autori se non a demiurghi dagli amici, i cugini, i parenti di qualcuno in alto.
A cui sfugge, spesso e volentieri, la realtà oggettiva. Lontano dal mondo dello show rassicurante, roboante, straniante ed esaltante sulla carta.
Non c’è niente di tutto questo all’atto pratico nello spaventevole incendio scoppiato oggi alle otto passate del mattino nella Città Eterna, creando dopo l’immane boato una nuvola a forma di fungo analogo a primo acchito al raccapricciante esito dell’impietosa bomba piovuta ottant’anni or sono su Hiroshima.
Il timor panico ha subito attanagliato i passanti trasformando le riprese dilettantesche coi cellulari dei suddetti registi delle riunioni di condominio dinanzi all’infausta pioggia di detriti e vetri rotti, provenienti dalle finestre delle case a un tiro di schioppo, nel Quartiere Centocelle di Roma in un horror sui generis. La causa dell’incidente, avvenuto in via dei Gordiani per la precisione, vicino a Villa De Sanctis, sembra dovuta alla fase di scarico di gpl nel distributore di benzina della zona assalita dal terrore d’un camion. Reo d’urtare il sistema di tubazioni che conduce il carburante dal serbatoio sotterraneo prima alla pompa e in seguito al veicolo.
Ovviamente a scongiurare la proliferazione dell’orrore del dolore è stato l’intervento repentino, nelle operazioni d’emergenza predisposte immediatamente, delle forze dell’ordine, degli assistenti sanitari e naturalmente dei pompieri. Seppur sottopagati rispetto ai rischi che corrono di regola a differenza di altre categorie professionali allergiche ai rischi ma avide di guadagni.
Uno dei pompieri, nel mettere in sicurezza la zona attanagliata dal fuoco e dal fumo nocivo per la malaugurata deflagrazione, pare abbia rischiato di tradurre la vita all’imperfetto. Il conto dei feriti gravi resta preoccupante. Spingendo chi si occupa d’informazione ad anteporre i codici deontologici della professione, appurando ogni notizia, a qualsivoglia faciloneria. Il rischio d’inalazione resta allarmante. E ogni ragguaglio al riguardo va aggiornato palmo a palmo.
Ma resta comunque merito anche, se non soprattutto, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco se certi incidenti non tralignano in tragedia e l’amor vitae prevale, quantomeno in conformità all’egemonia dello spirito sulla materia, sul cupio dissolvi degli incubi a occhi aperti.
