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La sessualità nel mito greco e poi romano.

50 donne in una notte…… Ercole era veramente figlio di un Dio

Ai miei tempi tutto andava meglio? Non credo, nella storia ci sono sempre stati persone che andavano contro la morale dell’epoca.      In Grecia l’infrazione delle norme della morale era all’ordine del giorno ma soprattutto così era narrato dalla mitologia stessa.

Siamo tutti figli di Zeus? Il mito insegna come avevo già scritto che Zeus era veramente il padre di tutti i personaggi dell’antica Grecia. Come ho detto questo è in parte mitologia e in parte storia reale dell’epoca mitica che andò a formare la mitologia greca.

Vediamo prima i suoi fratelli prima di dedicarci a lui:

-Ade non ebbe figli ma rapì sua moglie Persefone, per fargli compagnia negli inferi Persefone era figlia di sua sorella Demetra, e per accontentare sua sorella permise a sua moglie di passare sei mesi all’anno fuori dagli inferi creando il ciclo delle stagioni come le conoscevano allora.

-Poseidone ebbe numerosi figli, una trentina all’incirca, il più famoso è Teseo. Poseidone, come avevo scritto in un altro articolo, amava i cavalli, ma non si sa come era considerato il padre di Pegaso e Ippocampo, mezzo cavallo e mezzo uccello uno e mezzo cavallo e mezzo pesce l’altro, il che farebbe presupporre che ebbe rapporti sessuali con uccelli pesci e soprattutto cavalli(ovviamente); era inoltre considerato il padre dei Ciclopi, il che è tutto dire: sicuramente avrebbe dovuto controllare il suo dna prima di accoppiarsi con donne o animali che fossero.

E poi Zeus Padre degli olimpici, Padre dei Greci, Padre di tutto.

Zeus ebbe ben 149 figli, 63 figli da divinità e 76 figli da esseri umani, a cui vanno aggiunti tutti coloro che come Alessandro Magno si dichiararono suoi figli per riceverne la gloria o dimostrare il proprio potere sul mondo.

Possiamo annoverare tra i figli di Zeus molti degli dei olimpici che conosciamo, come Apollo, Ares Apollo, Bacco, ma anche gli eroi del mondo antico o qualsiasi personaggio legato ai miti o alla storia delle epoche ancestrali ma comunque avvenuti durante il suo “Dominio” della terra greca.

Elena di Troia e allo stesso modo Clitennestra, la moglie di Agamennone venivano considerate sue figlie, vuoi perché lo fossero davvero, vuoi perché erano sacerdotesse sacre alla Madre Terra e questo concetto doveva essere estirpato dalla coscienza dei greci del tempo, vuoi perché il concetto faceva comodo agli scrittori dell’epoca, Omero in testa, che volevano per omaggiare i signori presso cui si trovavano a lavorare, secondo un criterio di mecenatismo che ritroviamo poi in tutta la storia della letteratura.

Poi dobbiamo parlare dei modi creativi in cui Zeus si dilettava a concupire le donne:

Ercole per esempio nacque dalla storia di Zeus, che essendosi trasformato nel marito di Alcmena, ordinò ad Apollo di non far sorgere il sole per ben tre giorni per meglio approfittare di lei rimanendo trasformato in suo marito per tutto il tempo.

Perseo nacque invece da Danae che era stata rinchiusa da suo padre Acrisio, re dell’Argolide, in una torre (vedi in questo caso anche la storia di Raperonzolo) in quanto gli era stato predetto che suo nipote lo avrebbe sconfitto, Zeus in questa occasione si trasformò in una pioggia d’oro per copulare con lei e così nacque Perseo; Acrisio a quel punto rinchiuse madre e figlio in una botte buttandoli in mare aperto ma mentre Danae morì Perseo sopravvisse e in seguito sconfisse suo nonno. Gustav Klimt nella sua rappresentazione di Danae coglie l’attimo del concepimento dell’eroe greco.

Leda fu invece posseduta da Zeus trasformato in in cigno, e partorì due uova, da una delle quali nacquero Castore e Polluce, i personaggi chiave nel mito dei gemelli, mentre dall’altro nacquero Elena e Clitennestra, personaggi chiave nella guerra di Troia.

Zeus si innamorò di Europa, figlia di Agenore, mentre la osservava su una spiaggia insieme a delle ancelle, con le quali raccoglieva dei fiori e per averla ordinò ad Ermes di guidare i buoi di Agenore lontano per distrarre le ancelle. Poi Zeus assunse le sembianze di un toro bianco e le si avvicinò per distendersi ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, impressionata dalla sua mansuetudine, e questi la rapì e la portò attraverso il mare fino all’isola di Creta.

Zeus rivelò quindi la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma lei resistette. Il dio si trasformò in aquila e riuscì a sopraffarla in un bosco di salici o, secondo altri, sotto un platano sempre verde.
Suo padre Agenore mandò i suoi figli in cerca della sorella ma nessuno si recò a Creta e così non fu mai più ritrovata.

Altri miti a connotazione sessuale, Priapo e le Falloforie

Pigmalione, vedendo la statua della dea Afrodite, si innamorò a tal punto che Afrodite gli diede la vita; Pigmalione sposò la statua cui aveva dato nome Galatea. In altre versioni del mito Pigmalione costui era il creatore della statua di cui poi si era innamorato.

Priapo, invece era il Dio dal pene gigantesco, il dio del desiderio erotico, tentò durante una festa di accoppiarsi con le divinità femminili e fu quindi scacciato dall’Olimpo. Nel mondo greco classico, le falloforie, dette anche fallagogie, erano processioni solenni in onore di Priapo e poi di Dionisio nelle quali si trasportavano enormi falli di legno, accompagnando il corteo con canti tipici.

Nelle falloforie propiziatorie del raccolto, molto diffuse nel mondo agricolo dell’antica Grecia e poi in Italia e nei territori dominati dai Romani, le processioni con il fallo terminavano con una pioggia di acqua mista a miele e succo d’uva, indirizzata verso i campi, che rappresentava l’eiaculazione del seme, origine della vita, che propiziava l’abbondanza del raccolto.

Per ciò che riguarda Dionisio è cosa nota che quando fu mangiato dai titani di lui si ritrovò solo una parte, questa parte c’è chi dice fosse il cuore ma c’è anche chi dice fosse il pene: nel mondo classico greco-romano, il fallo era infatti considerato il simbolo della vita per eccellenza, in quanto generatore del seme maschile.

Per ciò che riguarda le dee c’è da dire che chi osava guardarle mentre si lavavano aveva ripercussioni letali su chi perpetrava quest’oltraggio: Atteone ad esempio guardando Artemide fu trasformato in cervo e sbranato dai suoi cani, Tiresia invece vedendo Atena nuda perse la vista ottenendo in cambio il dono della profezia.

Un altro mito che riguarda Tiresia narra che una volta, in un bosco vicino Tebe, uccidendo un serpente femmina che stava copulando, fu trasformato in una donna da una ninfa: divenne allora una famosa prostituta in Tebe e visse come tale per dieci anni, venendo poi ritrasformato in uomo uccidendo un serpente, questa volta maschio.

Un giorno Zeus ed Era chiesero a Tiresia chi avesse più piacere nel rapporto sessuale. Tiresia disse che nel rapporto gli uomini avevano molto meno piacere delle donne e fu per questo accecato da Era, Zeus per compensarlo gli diede la preveggenza a differenza del mito in cui appariva Atena nuda.

Apollo e le sue sfortune amorose

Apollo non aveva molta fortuna in amore. Dafne ad esempio pur di non avere rapporti con lui pregò gli altri dei che la trasformarono nella pianta dell’alloro. Cassandra invece ricevette da Apollo come dono di corteggiamento il dono della profezia ma quando si rifiutò di avere rapporti con lui fu allora maledetta da lui, attraverso uno sputo in bocca, per cui le sue profezie non venivano ascoltate.

foto giant bomb                                                                   ©Francesco Spuntarelli