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“La sirena di Black Conch” di Monique Roffey

“La sirena di Black Conch” di Monique Roffey, edito Marsilio, è un romanzo che trascina nelle profondità degli abissi delle meravigliose acque dei Caraibi. Metaforicamente parlando, ovviamente, la protagonista, Aycayia, fa compiere un viaggio interiore ed esteriore attraverso il racconto della sua vita marina e terrena.

“Le piogge di giugno, specialmente lì sulla punta di Black Conch che si protendeva nel vasto Atlantico e a volte finiva sulla traiettoria degli uragani, portavano la vita per l’anno successivo, mantenevano l’isola splendente per la seguente stagione secca. Per quattro brevi mesi la terra beveva a sazietà e poi si gonfiava, si riempiva la pancia“.

Vincitore del “Costa Book Award” (uno dei premi più prestigiosi che celebra gli scrittori residenti nel Regno Unito e in Irlanda),”La sirena di Black Conch” è un libro che parla di amore, innocente e sessuale, di amicizia, di invidia, di gratitudine e d’indifferenza. Un viaggio tra le peripezie che una donna può incontrare nella vita di tutti i giorni attraverso il racconto mitologico di una sirena ma che letto con attenzione fa riflettere su tanti aspetti.

In “La sirena di Black Conch” Aycaya nuota da secoli nelle acque caraibiche al largo dell’isola immaginaria. Tantissimi anni prima era una donna giovane e affascinante, la più bella del suo villaggio. Tanto che le mogli gelose le avevano sferrato una maledizione trasformandola in una creatura marina, intrappolandola nel corpo di un pesce. Aycayia, per sua sfortuna in questo caso, non era solo bella ma era anche sensuale ed emanava un’energia erotica per la quale era ammirata e voluta da tutti gli uomini del villaggio. Ciò risvegliava inquietudine e timore nelle altre donne che decisero di punirla.

Un giorno, attratta dalla melodia intonata da un pescatore solitario, inizia a emergere dal mare. Le sue visite si fanno sempre più frequenti, pensando che solo quell’unico uomo potesse arrivare fin lì per cantare. Ma era una supposizione errata e infatti Aycayia si ritrova preda di uomini che non hanno scrupoli. Viene catturata e portata a terra come un trofeo. Ma il pescatore, David, che ormai si era abituato alla presenza della sirena, riesce a liberarla. Pian piano, con amore e pazienza lui riesce a entrare nel cuore di Aycayia e, sorprendentemente, lei rimuta in donna. Ma mai del tutto. Tra i due inizia a istaurarsi un legame di fiducia che pian piano si trasforma in travolgente passione. Ma purtroppo non tutti si riveleranno buoni come lo è David.

Leggendo questo romanzo è impossibile non creare un legame con la protagonista. Gli eventi che si susseguono richiamano temi attuali e contemporanei quali il femminicidio, la gelosia, i maltrattamenti. Apparentemente potrebbe sembrare una fiaba ma in realtà pagina dopo pagina è difficile non immedesimarsi in lei e trasporla nella vita quotidiana. Solitamente quando si richiama il pensiero a una sirena quasi senza volerlo nella mente appare l’immagine della Sirenetta della Disney ma in “La sirena di Black Conch” c’è poco di fiabesco. Parallelo che invece è molto più simile alla Sirenetta di Copenaghen, che spesso viene presa di mira e deturpata. Aycayia è costretta ad adattarsi a un Mondo che non le appartiene più e che in realtà non la vuole più nonostante lei sia stata una donna.

“Una notte sono andata a guardare David dormire. Mi sono avvicinata pian piano. L’ho guardato tanto. Sola con l’uomo che dormiva. Gli guardavo il naso. Gli guardavo gli occhi chiusi. Gli guardavo il corpo che faceva su e giù con il respiro. Su e giù come il mare. Come se dentro avesse le onde. Guardavo David come guardo un’orca. E mi sentivo fuori dalla vita“.

Con questo romanzo Monique Roffey solleva anche il tema del colonialismo dei Caraibi da parte degli occidentali. Lo fa attraverso un’altra protagonista del romanzo, Rain, che è una donna bianca proprietaria di terreni, case e attività in un’isola di indigeni.

Autrice

Monique Roffey è nata a Trinidad nel 1965 e ha studiato in Inghilterra. Giornalista, studiosa di letteratura coloniale e docente di scrittura creativa all’Università di Manchester, è autrice di sei romanzi, finalisti e vincitori di alcuni dei più prestigiosi premi letterari britannici, tra cui il Women’s Prize for Fiction e il Costa Book Award. Il romanzo uscirà in dodici Paesi e diventerà presto un film.

Giorgia Iacuele

La sirena di Black Conch, Libri, Monique Roffey, Recensione