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La trilogia di Toshikazu Kawaguchi ambientata in Giappone

Diverse storie tutte appassionanti e con un risvolto significativo. I personaggi prendono direzioni inaspettate dopo essersi seduti proprio su quella sedia. I caffè della trilogia sono ambienti semplici ma ricchi di persone di valore. La composizione dei tre romanzi è la medesima, tante piccole storie ma con un filo conduttore. Ognuna di loro porta a riflettere sulla vita, l’amore, la famiglia e anche sulla morte.

Con la lettura di questi libri si intraprende anche un viaggio nell’affascinante terra del Giappone. Il Paese del Sol levante: incantevole concentrato di leggende, tradizioni e filosofie, senza tralasciare la bellezza dei suoi ciliegi in fiore.

Tre romanzi pieni di fascino e mistero sulle occasioni perdute e sull’importanza di quelle ancora da vivere.

Una lettura che ti fa allontanare dalla realtà attuale e ti trascina in un mondo che si può definire quasi surreale. Scorrevole e semplice la scrittura di questo romanzo si adatta ad ogni tipo di lettore. Quel pizzico di mistero lo rende appassionante e il desiderio di arrivare subito alla fine diventa ossessivo. Essendo solo 177 pagine tutto sommato è fattibile concentrarsi e leggerlo in poco tempo.

La prima caffetteria della trilogia di Toshikazu Kawaguchi è ambientata a Tokyo ed è aperta da almeno un centinaio di anni. L’ambientazione è descritta in modo dettagliato e si deduce facilmente che è piccola e allocata in un vicolo secondario della città. La gestione è affidata a Nagare Tokita e a sua sorella. Nella città circolano voci su ciò che accade nella caffetteria e molti, incuriositi, entrano per poter andare nel passato o nel futuro. Ma la maggior parte di loro si scoraggia dopo aver ascoltato le regole che si devono rispettare per poter affrontare il viaggio.

A sedersi su quella sedia nel primo romanzo sono in quattro, tutte donne, e tutte intraprendono il percorso con degli obiettivi ma che alla fine cambiano quasi sempre, e soprattutto diventano la salvezza della persona stessa. Fumiko, che non è riuscita a trattenere accanto a sé il ragazzo che amava. Kotake, che insieme ai ricordi di suo marito crede di aver perso anche sé stessa. Hirai, che non è mai stata sincera fino in fondo con la sorella. Infine Kei, che cerca di raccogliere tutta la forza che ha dentro per essere una buona madre.

Ognuna di loro ha un rimpianto. Ognuna di loro sente riaffiorare un ricordo doloroso. Ma tutte scoprono che il passato non è importante, perché non si può cambiare. Quello che conta è il presente che abbiamo tra le mani. Quando si può ancora decidere ogni cosa e farla nel modo giusto. La vita, come il caffè, va gustata sorso dopo sorso, cogliendone ogni attimo.

I protagonisti di questo secondo volume sono: Gotaro, che non è mai riuscito ad aprirsi con la ragazza che ha cresciuto come una figlia; Yukio, che per inseguire i suoi sogni non è stato vicino alla madre quando ne aveva più bisogno; Katsuki, che per paura di far soffrire la fidanzata le ha taciuto una dolorosa verità: Kiyoshi, che non ha detto addio alla moglie come avrebbe voluto. Tutti loro hanno qualcosa in sospeso, ma si rendono presto conto che per ritrovare la felicità non serve cancellare il passato, bensì imparare a perdonare e a perdonarsi. Questo è l’unico modo per guardare al futuro senza rimpianti e dare spazio a un nuovo inizio. Nel frattempo continuano anche le vicissitudini della famiglia Tokita, proprietari della caffetteria, con eventi molto significativi.

La saga continua con una variazione nel luogo designato per la caffetteria. Infatti si scopre che in realtà i caffè in cui si può viaggiare nel passato e nel futuro sono due. Il terzo romanzo è, infatti, ambientato a Hakodate. Le regole sono medesime e senza rispettarle si rischia di prendere il posto dell’uomo.

Ma anche questa volta i viaggiatori non mancheranno e come sempre la caffetteria li ospiterà e mostrerà loro un modo per vivere al meglio delle proprie capacità. C’è Yayoi, che, privata dell’affetto dei genitori quando era ancora molto piccola, non crede di riuscire ad affrontare la vita con un sorriso. O Todoroki, cui una carriera sfavillante costellata di successi non ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano. E ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all’amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa. E infine Reiji, per cui una frase semplice come «ti amo» rappresenta ancora un ostacolo invalicabile.

Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore. Ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo.

Toshikazu Kawaguchi è nato a Osaka, in Giappone, nel 1971. Dopo aver lavorato per anni come sceneggiatore e regista, ha avviato la sua carriera di romanziere. Il suo primo romanzo, “Finché il caffè è caldo”, ha vinto il Suginami Drama Festival. Il suo romanzo di debutto ha venduto in Giappone oltre un milione di copie.

Giorgia Iacuele

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