L’arte di saper ridere
Ridere fa bene e il primo a sostenerne i benefici fu il medico greco Ippocrate secondo il quale il buon umore era un elisir di lunga vita.
Il medico americano Hunter Doherty Patch Adams lo trasformò in terapia vera e propria, la clownterapia o terapia del sorriso, un metodo terapeutico basato sull’umorismo e il divertimento come parte della guarigione fisica e psichica del paziente.
Questa cura collaterale la si adopera sia nei reparti pediatrici che in quelli geriatrici e oncologici. L’effetto della terapia è quello di distogliere l’attenzione dal dolore generando emozioni positive, distendendo così anche i muscoli e le sensazioni.
La terapia del sorriso fu adoperata anche dal professore William Fry che negli anni ‘70 approfondì i processi fisiologici del ridere e i suoi effetti sul battito cardiaco e sulla circolazione. Era arrivato a considerare che 100 risate al giorno avevano lo stesso effetto tonificante di 10 minuti di vogatore. Per una buona salute psicofisica altri medici parlano oggi di una quota ottimale di 10, 15 minuti al giorno di risate.
Dal 1998 nel mondo si celebra anche la Giornata mondiale della Risata, fortemente voluta dal fondatore del movimento internazionale dello yoga della risata, Madan Kataria con lo scopo di costruire una coscienza globale di fratellanza e amicizia attraverso il ridere.
Lo yoga della risata è una pratica di origine indiana che consiste nel compiere una risata liberatoria indotta attraverso una serie di esercizi respiratori e di vocalizzi; lo scopo è quello di ottenere un miglioramento fisico e mentale grazie alla soppressione degli ormoni dello stress e un maggiore assorbimento di ossigeno.
La terapia del sorriso si è dimostrata essenziale per la guarigione fisica e psichica: a livello fisico aiuta i malati a vivere meglio la loro patologia e apporta benefici a livello di respirazione, ossigenazione, circolazione sanguigna; a livello psichico riduce lo stress e contrasta l’ansia e la depressione.
Lo humor quindi fa bene e allunga la vita nel vero senso della parola: ridere migliora la circolazione del sangue e contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, con l’attivazione dei linfociti killer. E tiene il cervello in allenamento.
Una risata fa aumentare la pressione sanguigna prevenendo malattie cardiovascolari, aumenta gli scambi polmonari, abbassa il livello di grassi nel sangue e riduce il colesterolo. La riduzione nella secrezione di colesterolo implica la stimolazione della risposta immunitaria dell’organismo.
Quando si ride il cuore batte più forte e i vasi sanguigni si dilatano: tutto il sistema vascolare viene stimolato e questa stimolazione si diffonde nell’addome provocando contrazioni che lavorano contro la stitichezza e stimolano la produzione di succhi gastrici ed enzimi che favoriscono la digestione. Se poi si continua a ridere si perde quasi il controllo: il ritmo cardiaco rallenta e la pressione diminuisce a tutto vantaggio della ipertensione.
L’ilarità è importante anche per smaltire lo stress fisico: le classiche risate isteriche incontrollabili durante una situazione stressante comportano una tempesta interna dopo la quale il corpo avverte una piacevole sensazione di rilassamento; il cervello produce le endorfine e le catecolamine, droghe naturali che fanno sentire vivaci e in forma.
Attraverso la risata si introduce più ossigeno nel sangue, l’aria residua nei polmoni diminuisce e questo rende più forte il sistema respiratorio. Ridere abbassa il livello di zucchero nel sangue e aumenta il colesterolo buono.
Anche le relazioni lavorative trovano giovamento nell’umorismo: questo migliora la produttività sul lavoro perché abbassa il livello di stress, crea un buon legame nel gruppo di lavoro e aiuta a relativizzare le sfide lavorative più impegnative, rafforza la leadership e il problem solving. Una buona risata stimola anche la creatività perché la mente è più rilassata e più propensa creare.
Imparare a ridere di sé migliora anche la propria autostima perché si smette di dare un giudizio troppo rigido su se stessi e insieme, un minor peso al giudizio degli altri, influenzando positivamente le relazioni.
Si dice che la risata sia contagiosa; chi ride fa del bene anche intorno a sé: in generale i rapporti interpersonali e l’ambiente circostante migliorano grazie al sorriso.
La risata comporta poi gli stessi benefici dell’attività fisica perché ridere all’impazzata fa bruciare calorie.Ridere ossigena la pelle e la rende più tonica perché produce un aumento dell’ormone antinvecchiamento. Ridere eleva anche la soglia del dolore grazie all’aumento della produzione di endorfine.
Ridere la sera aumenta la produzione di melatonina a tutto vantaggio di sonno risveglio più forma. Insomma, ridere consente alla persona di ritrovare uno stato emotivo da cui ricavare rinnovata energia per agire.
Veronica Tulli
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