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Le Pulizie di primavera

Quando arriva la primavera è usanza comune quella delle grandi pulizie in casa: con la comparsa delle belle giornate e la possibilità di spalancare le finestre, nasce la necessità o il desiderio di fare delle pulizie più a fondo, quelle che da sempre vengono chiamate pulizie di primavera. Si tratta di un’abitudine diffusa in molte culture e al giorno d’oggi il termine intende l’“igienizzazione” di un luogo ma il vero significato delle pulizie di primavera è in qualche modo più misterioso.

Le ipotesi sulle sue origini sono diverse e tutte affascinanti. Alcuni sostengono che siano nate in Iran; anche la Cina ne rivendica l’attribuzione, come mezzo per celebrare il nuovo anno. Una teoria è che la pulizia, in quella che il latino definiva la “prima vera” stagione dell’anno dopo l’inverno, sarebbe una celebrazione per accogliere il nuovo tempo. Un’altra teoria vede nella primavera il momento ideale per la grande pulizia annuale che nell’Europa del XVIII secolo le famiglie benestanti erano solite fare in preparazione dell’arrivo degli ospiti estivi; il clima più mite era adatto per ventilare la casa.

La teoria più accreditata è però quella che lega le pulizie di primavera alle pulizie di Pasqua: queste ultime trovano la loro origine nella Pasqua ebraica (Pesach) che prescrive, nei giorni che precedono la festa, la scrupolosa pulizia della casa per eliminare ogni più piccolo residuo di sostanze lievitate. In origine, questo procedimento serviva per eliminare i residui di lievito in ossequio al divieto di consumare o possedere alimenti lievitati durante l’intero periodo, per ricordare la fuga dall’Egitto, così improvvisa da non consentire il processo di lievitazione del pane.

La Pesach o Festa del passaggio dura 7 giorni, e contempla un rituale che coinvolge tutta la famiglia: inizia con la cena della prima sera, in cui si mangiano con un preciso ordine, cibi che ricordano l’amarezza della schiavitù, come verdure amare e una miscela di datteri, noci, miele. Il pane azzimo e scondito ricorda invece la fuga frettolosa dall’Egitto verso la Terra promessa, che non diede il tempo di far lievitare le pagnotte.

L’eliminazione nella casa di polvere, lievito e oggetti indesiderati viene anche considerato un atto di pulizia spirituale in un rito di rinnovamento annuale che ha lo scopo di allontanare da sé qualsiasi negatività.Secondo il credo ebraico, infatti, la fermentazione durante la lievitazione, era considerata impura come una sorta di decomposizione del cibo: per questo al sacrificio divino si destinava pane non lievitato. Si può dunque individuare un significato religioso, spirituale e pratico di queste pulizie. L’attenzione con cui vengono effettuate è tale che questo rituale si prolunga anche oltre la settimana.

Per le famiglie ebraiche le pulizie di primavera sono una tradizione che coinvolge tutti i membri della famiglia, bambini compresi, ed è quindi un momento importante per l’unità familiare. Tutta la casa viene pulita nei minimi dettagli, per eliminare persino le briciole del pane e si completa con un’altra suggestiva tradizione, una specie di “caccia al tesoro” riservata ai bambini che devono cercare e trovare le ultime briciole di pane lasciate apposta in giro per la casa per essere bruciate.
Quello delle pulizie pasquali è un vero e proprio rito: l’eliminazione di ogni minima traccia di lievito e di polvere, simboleggia la purificazione della casa, del corpo e dell’anima. Questa tradizione è stata ripresa con i dovuti adattamenti anche in alcune regioni d’Italia, dove le pulizie primaverili sono state collegate per i cristiani al sacramento della Confessione o alla benedizione delle case, quasi a voler simboleggiare la purificazione dal peccato oppure a voler raffigurare come scacciare il diavolo a colpi di scopa dalla propria abitazione e dalla propria anima.

Alcune volte questo periodo delle pulizie veniva accompagnato da feste e celebrazioni, associandolo al passaggio dall’inverno alla primavera o comunque ad una volontà di cambiamento positivo. Inizialmente fu direttamente la Chiesa a prescriverle con il nome di pulizie dell’Acqua Santa, nel periodo pasquale, sia come principio per il benessere spirituale e sia per motivi igienico-sanitari, per pulire le case dalla polvere accumulata durante l’inverno.

Al di là delle motivazioni religiose, le pulizie di primavera sono l’occasione per liberarsi delle cose inutilizzate, che creano disordine e la stagione in questione è sempre stato un ottimo momento per aprire la casa. Si pensi alla vita nelle abitazioni prima dell’avvento del riscaldamento centralizzato: le case venivano tenute chiuse per via del freddo invernale; per di più venivano riscaldate con carbone, petrolio e legna e illuminate dacandele, che producevano molto fumo e cenere. La primavera, col suo clima mite, dava l’opportunità dirinfrescare l’abitazione, lasciando aperte le finestre e le porte, potendo rimuovere la polvere all’esterno e potendo lavare e lasciar asciugare più velocemente la biancheria stesa al sole.

Le pulizie di primavera se ben organizzate, possono apportare benefici: sono un modo per fare attività fisica, ampliando certi movimenti; sono altresì un modo per sfogarsi, per distrarsi da pensieri e preoccupazioni e alleviano lo stress. Pulire la casa è un modo per concentrarsi su altro, una sorta di meditazione attiva, una piacevole costrizione per stare con se stessi, ascoltando musica o la lettura di qualcosa che non si ha mai il tempo di leggere.

È bene però organizzarle, decidendo cosa pulire e quando, prevedendo di non fare tutto in una sola volta per non farsi schiacciare dallo stress. Si possono calendarizzare le diverse attività, suddividendo le cose da pulire o da riordinare in una programmazione settimanale. Anche il coinvolgimento di chi condivide la casa può farne un’occasione per stare insieme in modo diverso, rendendola addirittura un’attività divertente. Ed è l’opportunità per rinnovare gli strumenti di cui servirsi o acquistare nuovi prodotti od essenze. Le pulizie di primavera sono anche l’occasione per fare decluttering, consentendo di buttare oggetti non necessari, riordinare e creare un ambiente più armonioso in casa e interiormente.

Veronica Tulli

Foto © iStock

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