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“Lettera Aperta” al Presidente Sergio Mattarella,
in Roma, al Palazzo del Quirinale

LETTERA APERTA AL PROF.  SERGIO MATTARELLA
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Illustre Signor Presidente, ho ascoltato le sue recenti dichiarazioni sugli episodi verificatisi a Pisa e Firenze, con una sua decisa “presa di posizione” a favore degli Studenti e relativa telefonata al Ministro Matteo Piantedosi, suscitando elevati consensi da gran parte dei media e di tutto il P.D., nonché una vasta solidarietà da numerosi ambienti illuminati e progressisti ….. ma credo non condivisa da tutti i Cittadini di questo nostro “Bel Paese”.

E’ ben vero che “Manganellare i Ragazzi è un fallimento“ ma, al riguardo, mi permetto richiamare la sua attenzione come tra questi Studenti – da Lei e dai media molto ammirati, giustificati ed anche glorificati sugli altari in ossequio ad un falso ecumenico buonismo – operano anche numerosissimi loro “gemelli” i quali, anziché scaricare la propria rabbia [da verificare tra l’altro quando la stessa sia giustificabile od incomprensibile] in cortei non autorizzati, in altre occasioni si dedicano brutalmente a bullizzare o ad aggredire i loro Docenti in aula o fuori della scuola.
Trattasi di quegli stessi Studenti le cui Famiglie, a volte, compiono teppisticamente “azioni fisiche punitive” od intraprendono, in altri casi, ricorsi giudiziari tramite il Tar contro taluni Docenti, “rei” per aver sancito un giudizio negativo sull’iter scolastico dei loro figlioli ….ciò anziché motivare gli stessi ad un maggiore impegno nello studiare  o ad interloquire con maggiore educazione e rispetto verso i propri Insegnanti.
Trattasi di quegli stessi Studenti che, durante le “okkupazioni” delle strutture scolastiche, danneggiano e devastano aule, biblioteche e laboratori; che invadono, deturpano ed imbrattano gallerie d’arte e monumenti.

Se in tali occasioni le rispettive Famiglie abdicano al loro ruolo primario di educare i propri figli e di coadiuvarli nella loro formazione (ogni tanto un buon ceffone o una giusta punizione potrebbero avere un notevole e positivo effetto) ed una analoga abdicazione viene registrata dalle Istituzioni Scolastiche, personalmente ritengo sarebbe doveroso e necessario un opportuno intervento da parte di uno Stato che non voglia abdicare anch’esso a determinati principi e valori.

Illustre Signor Presidente, Io – autore di questa breve missiva – quasi un suo coetaneo (classe dicembre 1942) che nel 1961 a Roma frequentando allora il V° anno presso il (prestigioso) I.T.C. “Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi”, partecipando ad una manifestazione con migliaia di studenti per l’integrità e l’italianità dell’Alto Adige contro l’Ambasciata d’Austria, venimmo pesantemente manganellati a Parco dei Daini, nel vortice dei “caroselli” dei Reparti della “Celere”.
Io, lo stesso che, se ben ricordo, per aver scioperato civilmente nel medesimo anno con un grande corteo insieme a tutte le classi dei neo-diplomandi contro un D.L. riguardante proprio noi studenti, venimmo tutti quanti pesantemente redarguiti dal Preside per aver “disertato” le lezioni.
Lo stesso che, se ben ricordo, al termine di una manifestazione autorizzata il 25.4.1966  – a Roma in p.za Esedra, ribattezzata poi p.za della Repubblica, essendo allora l’on. Raffaele Delfino Segretario del Gruppo Giovanile del MSI – partecipando con gli altri giovani ad un corteo spontaneo (ma non autorizzato) venimmo tutti manganellati dai Reparti della Celere, lungo via Nazionale.
Lo stesso che – nel 1967, all’inizio della “Guerra dei 6 Giorni” (5/10 giugno) – si recò con altri 5 ragazzi della storica sezione MSI/Prati (di via Ottaviano) presso le Ambasciate d’Egitto, Giordania e Siria per esprimere la nostra personale solidarietà ai Popoli Arabi e Palestinesi.
Lo stesso che (per una manifestazione del 25.10.1967 contro l’allora PSU –Partito Socialista Unificato) è stato processato ed infine assolto l’8.6.1971 con altri 16 giovani del MSI (tutti “a piede libero”) unitamente ad un nostro camerata, unico “in stato detentivo” (perché arrestato nel corso della stessa manifestazione) e condotto dai Carabinieri in un’aula del “Palazzaccio”, per  l’udienza finale ancora con i ceppi ai polsi ed una lunga catena di trascinamento! (…come tale Ilaria Salis, attualmente beatificata da Giuseppe Conte, Elly Schlein e loro soci).

Lo stesso che, nel gennaio del 1980, Le inviò un biglietto di condoglianze per la morte di suo fratello Piersanti, in quanto – personalmente come commercialista – assistevo un Cliente che, per altre problematiche, era assistito da un importante Studio Legale di Roma – in via degli Scipioni ove, al tempo, Lei – come Avvocato – era forse uno dei “contitolari”.
Lo stesso che da più anni Le sta indirizzando periodicamente alcune lettere aperte e brevi post it, altresì dedicando a Lei alcuni articoli, come (in anni antecedenti) al suo predecessore Giorgio Napolitano, senza aver mai ricevuto da entrambi un minimo cenno di riscontro.
Ma ciò non mi può avvilire più del necessario, in quanto tali comportamenti sono di routine da parte del “Potere” e dei Potenti che lo gestiscono e lo rappresentano, specie verso determinati simpatizzanti della c.d. “Parte Sbagliata”, in cui favore si espresse come voce solitaria e fuori dal Coro, Luciano Violante nel 1996, quale Presidente della Camera dei Deputati.

Mi scuso per il disturbo e porgo i miei migliori saluti.
_____________________  Giuliano Marchetti

Famiglia, Scuola, società, Stato Etico


Giuliano Marchetti

Direttore Editoriale di Consulpress, Commercialista e Revisore Contabile.