Skip to main content

Lino Patruno Foundation – il concerto per la promozione della storia del jazz

DALL‘ OLIMPO DEGLI DEI IN ROMA, GRANDE JAZZ D‘AUTORE 
NEL TEMPIO MUSICALE DI VILLA CELIMONTANA*** 

Primo evento ufficiale di presentazione della Fondazione LPF Lino Patruno Foundation per la promozione della storia del Jazz, dell’Arte, del Teatro, del Cinema, della Cultura. 
A Roma, nella splendida cornice di Villa Celimontana, nel pomeriggio di domenica 27 giugno, il M° Lino Patruno è stato festeggiato dagli amici più cari – artisti e non – sostenitori della Fondazione che porta il suo nome, insieme al Presidente affiancato nel Consiglio di Amministrazione da Giuseppina Ciani, dal medico chirurgo Aiello Francesco, dalla dott.ssa Iole Ciani, unitamente a numerosi artisti e professionisti di spessore.

Di recente costituzione, la LPF Foundation ha l’esigenza di restituire al mondo della Cultura una fattiva e reale motivazione di rinascita , “in un’ epoca in cui la Pandemia da Covid-19  ha provato fortemente ognuno di Noi, alimentando la distanza dalla cultura e dalla conoscenza” (parole del M° Patruno).  Il Segretario  della Fondazione Giuseppina Ciani asserisce che “l‘interesse della Fondazione è rivolta soprattutto alle giovani generazioni. È per questo che tra i nostri obiettivi, oltre a seminari aperti a tutti, è prevista la realizzazione di una scuola di musica, di teatro e di cinema sotto la direzione di personalità illustri. Un connubio di grande innovazione è sicuramente la sinergia tra Arte e  Salute nella sua  definizione di Salute dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità sancita nel 1946: la salute come stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia. In tale contesto si pone l’arte e la musica favorendo la cura del corpo e dell’anima”.  

A riscaldare l’happening capitolino le note musicali della cantante e pianista Silvia Manco insieme al contrabbassista Guido Giacomini. Sul palco, Giuseppina Ciani che rimarca le motivazioni della costituzione della Fondazione, e ringrazia tutti coloro che si sono spesi per realizzare il sogno del Maestro. Inizia il  concerto di Patruno The King, ribadendo che il jazz arriva dal nostro Sud e che ha portato, in primis con i siciliani, gli strumenti negli Stati Uniti. La formazione base sul palco, capitanata da Lino con chitarra Gibson con il banjo, al sax basso Giancarlo Colangelo, al sax alto Giorgio Cuscito, al violino Mauro Carpi. Tutti musicisti di fama e vere eccellenze del settore. Nel concerto si è spaziato in un mondo jazz di grandi Maestri, con vere perle regalate al pubblico: con Joe Venuti ed Eddy Lang, ma anche con Sidney Bechet “Petite fleur” , tanto per citare qualche chicca del repertorio suonato. È poi il turno di Ettore Zeppegno “Il più grande pianista della storia del jazz italiano” – lo annuncia così, Patruno – “lo conosco da tantissimi anni; era direttore della RCA quando io lavoravo alla Ricordi. Quanti concerti!”, che delizia il pubblico con un brano jazz americano della metà degli Anni 20; tocca poi alla raffinatissima voce di Anna Vinci salire sul palco, si uniscono a lei di nuovo la pianista Silvia Manco ed il contrabbassista Guido Giacomini. Con la Vinci, è la volta di “Close to you” di Burt Bacharach e di “Cry me a river” di Giuly Lennon. 

Greg, celebre comico, cantante, musicista, nonché conduttore tv e radiofonico –  seduto tra il pubblico – viene chiamato da Patruno sulla scena, per una applauditissima performance canora  improvvisata e decisa  al momento sul palco.  A concerto inoltrato, è il turno di far ascoltare songs dal repertorio vocale di una conoscenza abituale dei concerti del Maestro : il cantante inglese  Clive Riche, dal look che non si dimentica facilmente, con un ampio cappello rosso e grandi  occhiali specchio, ed  esperte movenze da molleggiato. Clive arriva sul palco e letteralmente esplode nell’aria il ritmo jazz. Una telefonata in diretta con saluti a  Franco Nero, amico storico di Lino ma impossibilitato a presenziare perché fuori regione per lavoro (sta girando un film come regista e come attore, insieme a star del calibro di Kevin Spacey e Faye Dunaway iniziato da pochi giorni), e  una seconda telefonata a Paolo Bolsoni (milanese, cresciuto a pane e Gufi), appassionato di Brivio e sostenitore della fondazione  spezzano il ritmo musicale, ma viene introdotto così, in maniera naturale, il reading sul palco di Giovanni Brusatori omaggio proprio a Roberto Brivio, l’attore dei Gufi scomparso da pochi mesi ma mai dimenticato. Altra targa ricordo anche per ricordare il compianto pianista Adriano Urso, deceduto improvvisamente qualche tempo fa e musicista amatissimo da tutto l’ambiente jazz romano e così caro al Maestro Patruno. Il riconoscimento postumo viene ritirato dal dott. Francesco Aiello, visibilmente commosso. 

Tra i selezionati ospiti intervenuti all’opening di benvenuto, personalmente invitati dal Maestro (l’evento era in ogni caso aperto anche a chiunque volesse assistere, essendo lo spazio di libero accesso), si riconoscono, in ordine sparso:
Claudio Noce, nipote di Lino, noto regista del film di successo “Padrenostro” con protagonista Pierfrancesco Favino, che trae ispirazione dall’attentato del 14 dicembre del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, padre del regista, da parte dei Nuclei Armati Proletari, in cui persero la vita il poliziotto Prisco Palumbo e il terrorista Martino Zicchitella;
l’attore Maurizio Micheli accompagnato dall’attrice  Benedicta Boccoli,  la psicoterapeuta Irene Bozzi (anche mamma di Francesca Vecchioni), gli attori Gianni Franco, Dani Bra, Elena Russo e numerosi altri musicisti, come il chitarrista ed autore Enrico Cresci, il chitarrista Vincenzo Barbato ed il notaio Jannitti Piromalli.

Intervenuta anche Rachele Mussolini, figlia del “nostro” indimenticabile Romano* – pianista e compositore tra i più apprezzati jazzisti italiani del secondo dopoguerra – che Lino ha visto crescere e a cui è molto legato. Chiamata dal Maestro sul palco, Rachele ha decantato le grandi doti umane di Lino, che accompagnano di pari passo quelle del musicista di fama mondiale.

Gran finale con Giampaolo Biagi alla batteria con un classico guidato dall’istrionico Clive: “When the Saints Go Marching In”.

 

***Rielaborazione di note ed appunti cortesemente pervenuti, con relative foto, alla Redazione di Consul Press da parte di Lisa Bernardini, Presidente di “Occhio dell’Arte”

 

***** *** *****

*Note a Margine per un un mio ricordo personale su Romano Mussolini  – Trattasi di un eccezionale e memorabile “Concerto Jazz” svoltosi la sera del 26.2.2007 presso l’Hotel Leonardo da Vinci in Roma – organizzato dall’Associazione “I Seniores” – in ricordo e in onore di Romano, un anno dopo la sua scomparsa, avvenuta nel febbraio 2006. 
Di questo e di altro (come la “vicinanza” di Romano con la nostra Associazione, il suo libro sul Padre ed una sua intervista) ne abbiamo parlato – anzi ne abbiamo scritto – su Consul Press, nel fascicolo cartaceo febbr/marzo 2007, di cui viene riprodotto il relativo stralcio in pdf, come qui di seguito indicato 

Ricordo di un Concerto e un’Intervista 

__________________ Giuliano Marchetti

Lascia un commento