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Maradona e Fidel: le affinità elettive, la lealtà, la scomparsa nello stesso 25 novembre!

Due grandi uomini legati non solo da affinità sulle vedute del mondo, intorno la politica e il mito di Che Guevara: erano da lunghi anni amici e in un rapporto quasi filiale. I rapporti di reciproca stima tra Diego Armando Maradona e il leader cubano non si sono mai interrotti. In comune avevano la grande passione per lo sport, un “diritto del popolo” come lo definiva Fidel Castro che amava il baseball tanto che lo aveva praticato a lungo, quanto il pugilato e il calcio. Maradona la prima volta giunse a Cuba ospite di Fidel Castro nel 1987. Da allora si son sempre tenuto in contatto.

Raffaele Panico

Ed è a Cuba che Maradona, alle prese con la dipendenza dalla cocaina, iniziava la sua cura per la disintossicazione in più riprese. Come nel gennaio del 2000 quando si salvò per il rotto della cuffia, rischiò la pellaccia per overdose di cocaina in una notte a Punta del Este, in Uruguay. E con l’aiuto quasi paterno di Fidel, come Diego ammise più volte e a cui è sempre rimasto grato, con la sua mai fatta mancare presenza che, ammetteva, era uscito dal tunnel della droga. È bene ricordare anche questo: che un nemico di tale portata – la droga – lo puoi vincere, è da campioni farlo è necessario farlo dopo una caduta, rialzarsi sempre! E Maradona non lo dimenticò mai! Il ricovero avvenne presso la clinica La Pedrera, all’Avana, dove passò diverse settimane e dove si incontrano molte volte. Come un padre si porta dal figlio. Nel 2015 Fidel il Lìder Màximo rese pubblico sul quotidiano del partito comunista di Cuba, Granma, il lungo carteggio con l’ex giocatore. E una lettera, quella inviata a Buenos Aires l’11 gennaio stesso anno era la prova dell’esistenza in vita di Castro, in un periodo in cui si vociferava il suo aggravamento delle condizioni di salute. Rispose Maradona, in una sua lettera, molto toccante “la lealtà non ha prezzo – e – che un amico vale più di tutto l’oro del mondo, e che le idee non si negoziano”.                       

in copertina foto ANSA

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