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Nel Duomo di Orvieto, ultimato il Processo di Beatificazione del “Servo di Dio” Gianfranco Maria Chiti.

Dai Campi di Battaglia alla GLORIA degli ALTARI,
nel DUOMO di ORVIETO 

Sabato 30 marzo 2019 alle ore 16 il Duomo di Orvieto era festosamente occupato da Granatieri di Sardegna venuti da ogni regione d’Italia e da tante famiglie di militari formate da ex allievi del Comandante Gianfranco Maria Chiti. Assieme al sindaco della città umbra c’erano tante persone che lo hanno conosciuto militare o religioso. Presente e partecipante, il Vicario generale dell’Ordinario militare Mons. Santo Marcianò impegnato a Venezia, Mons. Angelo Frigerio. Una folta schiera di frati cappuccini del Lazio, assieme al Ministro provinciale P. Gianfranco Palmisani, ha preso parte alla liturgia dei vespri cantati e ha seguito tutto il rito dagli scanni dello splendido coro del Duomo.

L’occasione era unica: la chiusura ufficiale del Processo diocesano per la beatificazione e canonizzazione di Padre Gianfranco Maria Chiti (1921-2004), frate cappuccino, già combattente sui fronti sloveno-albanese e russo nella seconda guerra mondiale, poi militante nella RSI, internato nei campi alleati, sottoposto a processo di epurazione fascista nell’esercito, non epurato per i suoi meriti patriottici e civili, stratega militare e istruttore delle nuove reclute in Somalia e in Italia, Generale di Brigata, e in fine frate cappuccino e sacerdote. E ora anche “Servo di Dio”, titolo che gli spetta dal 13 aprile 2015 a seguito dell’Editto del Vescovo di Orvieto-Todi Benedetto Tuzia, per l’inchiesta diocesana per la sua beatificazione e canonizzazione, che ebbe il suo inizio ufficiale l’8 maggio successivo con l’apertura della prima sessione e con l’insediamento della commissione.

La cerimonia è iniziata con il canto dei vespri, seguito subito dall’entrata della commissione presieduta dal Vescovo, che ha letto una sintetica biografia di Padre Gianfranco Maria Chiti. a seguire gli interventi dei vari officiali e personalità, quali il Postulatore generale per le Cause dei Santi dello’Ordine dei Cappuccini Padre Carlo Calloni, del Vice Postulatore P. Flavio Ubodi, alla presenza di Don Carlo Franzoni – Presidente del tribunale, Don Stefano Puri – Promotore di Giustizia (chiamato anche avvocato del diavolo in altri tempi) e del notaio Prof.ssa Rosella Borgia.  Sono stati ascoltati 63 testimoni e raccolte molte testimonianze scritte e certificate. A questi è stata affiancata una Commissione storica.

In breve tempo sono stati sigillati i plichi contenenti gli atti dell’inchiesta diocesana, documenti, scritti testimonianze scritte e orali, e consegnate al Postulatore generale dei Cappuccini, che li portasse alla Congregazione per le Cause dei Santi. Da questo materiale dovrà essere estratto un volume unico chiamato “Positio” da presentarsi al Papa, il quale, eventualmente dichiarerà che Gianfranco Chiti ha esercitato le virtù cristiane e religiose in modo eroico e gli attribuirà il titolo di Venerabile. I passi successivi sono la beatificazione, se ci sarà un miracolo ottenuto per sua intercessione e, infine, sarà dichiarato Santo se un altro miracolo confermerà la sua santità.

Il giorno seguente, domenica 31 marzo, nella chiesetta del convento ricostruito da Padre Gianfranco M. Chiti è stata celebrata una Messa- gremitissima di fedeli – di ringraziamento, presieduta da P. Ubaldo Terrinoni, che ha accompagnato i primi passi del Generale di Brigata Gianfranco Chiti verso la vita religiosa tra i Cappuccini.

In questa occasione è stato pubblicato il volume Gianfranco Chiti, Lettere dalla prigionia” (*1),  che raccoglie le lettere scritte dal giovane tenente Gianfranco Chiti dai campi di internamento in Toscana al suo Cappellano Militare Padre Edgardo Fei.

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(*1) Il volume, pubblicato dalle Edizioni Ares, con prefazione di Mons. Santo Marcianò ed introduzione della Prof.ssa  Giuseppina Brucolotti, è stato curato da Padre Rinaldo Cordovani e presto sarà recensito sulla Consul Press. La nostra “Testata” è sempre ben lieta di poter ospitare interventi od articoli che ci pervengono da Padre Rinaldo, nonché onorata della sua amicizia. 
Entrando nella sezione “Blog d’Autore” è possibile visionare una lunga serie di scritti che nel corso degli anni Padre Rinaldo ci ha inviato in Redazione, ….. un Frate dalla corporatura minuta, ma giganteggiante per la sua cultura, per le sue “perle di saggezza”, per la sua arguzia e per la sua grande umanità.    

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