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Autore: Rinaldo Cordovani

Il Pontefice ed il Sommo Vate…. Papa Francesco e Dante Alighieri

La “Lettera Apostolica” di Papa Francesco 
nel VII Centenario della morte di
DANTE ALIGHIERI 

 Un intervento di PADRE RINALDO CORDOVANI *

Il cuore e la fonte della Divina Commedia 
Il 25 marzo 2021 Papa Francesco firmava la “Lettera Apostolica” Candor lucis aeternae nel VII centenario della morte di Dante Alighieri. Comincia col ricordare che in tale data – 25 marzo – a Firenze iniziava l’anno secondo il computo ab Incarnatione. Tale data, vicina all’equinozio di primavera e nella prospettiva pasquale, era associata sia alla creazione del mondo sia alla redenzione operata da Cristo sulla croce, inizio della nuova creazione.

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Nel Duomo di Orvieto, ultimato il Processo di Beatificazione del “Servo di Dio” Gianfranco Maria Chiti.

Dai Campi di Battaglia alla GLORIA degli ALTARI,
nel DUOMO di ORVIETO 

Sabato 30 marzo 2019 alle ore 16 il Duomo di Orvieto era festosamente occupato da Granatieri di Sardegna venuti da ogni regione d’Italia e da tante famiglie di militari formate da ex allievi del Comandante Gianfranco Maria Chiti. Assieme al sindaco della città umbra c’erano tante persone che lo hanno conosciuto militare o religioso. Presente e partecipante, il Vicario generale dell’Ordinario militare Mons. Santo Marcianò impegnato a Venezia, Mons. Angelo Frigerio. Una folta schiera di frati cappuccini del Lazio, assieme al Ministro provinciale P. Gianfranco Palmisani, ha preso parte alla liturgia dei vespri cantati e ha seguito tutto il rito dagli scanni dello splendido coro del Duomo.

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Padre Gianfranco Maria Chiti, un Beato in Cielo ….. con il Saio da Cappuccino sopra le Medaglie Militari

Nella GLORIA sugli ALTARI …..
un Combattente Indomito, Uomo Valoroso, Caritatevole  e Pio 

Messaggio postato su FB il 19.12, una settimana prima del Santo Natale, al Convento dei Cappuccini di San Crispino – Loc. dell’Arcone (in Orvieto) e a tutti  i componenti dell’ Associazione “Padre Gianfranco Maria Chiti”  

a cura di Padre Rinaldo Cordovani

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Carissimi Associati e devoti del Servo di Dio Padre Gianfranco Maria Chiti, stiamo per vivere un altro Natale e dare inizio a un Nuovo Anno e desidero far giungere a tutti un sincero augurio di Pace e di Bene.

Nei giorni 24 e 25 novembre abbiamo commemorato la scomparsa del Servo di Dio P. Gianfranco Maia Chiti. Tutto si è svolto secondo il programma inviato per la convocazione. Ancora una volta abbiamo potuto constatare quanto sia viva la memoria di P. Chiti in chi lo ha conosciuto e quanto profondo il desiderio di vedere solennemente riconosciute dalla Chiesa le sue qualità umane e spirituali messe in evidenza sia nella vita militare che religiosa.

Il nuovo anno segnerà la chiusura del Processo Diocesano di beatificazione. Il vescovo aveva fissato come data di chiusura il giorno 5 gennaio 2019, ma da più parti, in particolare dalla Associazione Granatieri di Sardegna, è stata fatta pressante richiesta di spostare tale data.
La nuova data fissata da Mons. Benedetto Tuzia per la chiusura del Processo Diocesano di Beatificazione del Servo di Dio P. Gianfranco M. Chiti è il giorno 30 marzo 2019 alle ore 16,00 nel Duomo di Orvieto, con una liturgia simile a quella di apertura.

In tempo opportuno comunicheremo informazioni più dettagliate se sarà necessario. Intanto vi trametto un pensiero di P. Chiti che ci potrà accompagnare nelle feste natalizie. Egli è sempre presente e continua a supplicare il Signore perché doni a tutti Pace e Bene.

Pace e bene! E’ un saluto, ma soprattutto un augurio, ma ancor più un progetto di vita… la pace e il bene sono opere di Dio (“ricordiamo l’alleluia natalizio… “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà “…) La pace e il bene sono opera di Dio, ma dipendono dalla nostra volontà il realizzarle dentro di noi, farle dilatare dentro di noi e poi dilagare fuori di noi per trasmetterle a chi vive accanto a noi, al prossimo ed alla società.
Ma come si fa ad acquistare questa Pace? Vivendo con nel cuore i sentimenti di Gesù, cercando con il suo aiuto di mettere in pratica i suoi insegnamenti, di modellare la nostra vita sulla sua, di conoscerlo sempre di più, per amarlo di più, spostando il nostro pensiero spesso dalla scena terrestre a quella celeste, dal tempo presente a quello futuro, in una parola al Paradiso, ove abbiamo un Dio che ci è Padre e ci ama, un fratello Gesù che ci attende, una sorella che la misericordia di Dio sul Calvario ci ha dato come madre che intercede e prega di continuo per noi e che, abbiamo la fiducia, ci accolga un giorno in Paradiso per associarci alla beatitudine senza fine di Dio. (P. G.M. Chiti, Empoli 1986)

A tutti un S. Natale e un Nuovo Anno di Pace e Bene.

Superiore Padre Flavio Ubodi  – Presidente dell’Associazione

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NOTE A MARGINE  Padre Gianfranco Maria Chiti può rappresentare un esempio per tutti noi. Militare, Ufficiale e Combattente nell’ Esercito Italiano durante la II^ Guerra Mondiale, in obbedienza ai suoi Comandanti, partecipò alla difesa di Roma contro i Soldati Germanici, già nostri alleati prima dell’Armistizio. Scelse poi di aderire alla R.S.I., in coerenza con i principi dell’ onore, rispettando comunque, sempre e fortemente, quei sentimento di umanità e di rispetto nei confronti sia dei militari combattenti sul fronte avverso, sia degli altri avversari armati.  Al termine della dolorosa tragedia bellica ed in particolare della Guerra Civile, dopo essere stato internato nei campi di concentramento e processato, a causa la sua scelta etica, venne assolto anche per le testimonianze rese dai suoi soldati e dai suoi avversari, poi fu reintegrato nel nuovo Esercito ed elevato di grado. Dopo aver operato in una missione in Somalia per conto dell’ ONU e  aver diretto la Scuola Militare di Viterbo, il “Guerriero” scelse la via del raccoglimento e della preghiera, indossando il saio dei Cappuccini sopra le sue decorazioni di Militare. Nel 1990, ubbidendo ai suoi nuovi Padri Superiori, si dedicò alla ricostruzione del Convento di San Crispino, profanato durante la guerra, installando una tenda militare tra le rovine e, con l’aiuto dei suoi antichi commilitoni, riedificando un’oasi di pace e di accoglienza per i più poveri. Circa 10 anni dalla sua morte, avvenuta il 20 novembre del 2004, nel 2015 dal Vescovo di Orvieto è stata avviata la causa per la sua beatificazione su richiesta di tutta la gente che lo ha apprezzato in pace ed in guerra, insieme all’ Associazione Nazionale dei Granatieri di Sardegna ____________ Giuliano Marchetti

Qui di seguito si desidera riproporre 3 precedenti interventi già pubblicati sulla Consul Press e riguardanti questa leggendaria figura di Sacerdote, Soldato, Uomo.

1. > https://www.consulpress.eu/gianfranco-maria-chiti-da-servitore-della-patria-a-soldato-di-dio/

2. > https://www.consulpress.eu/il-significato-di-una-data/

3. > https://www.consulpress.eu/i-cappuccini-in-orvieto/

La “Grande Guerra” del 1915 – 1918 nelle note dei Cappuccini del Lazio

 DAGLI ARCHIVI DEI FRATI CAPPUCCINI

 una ricerca di Padre RINALDO CORDOVANI

 PREMESSA

Nei dodici volumi manoscritti degli Annali della Provincia Romana dei Frati Cappuccini (cit. Annali) è registrata la storia dei Cappuccini del Lazio – e non solo – nei contesti storici delle varie epoche dal 1618 fino alla prima metà del ventesimo secolo. Ogni volume riflette la personalità del compilatore, che di solito era un frate che aveva il compito di Segretario e di cronista. I grandi e piccoli accadimenti storici sono visti con gli occhi della fede, che vede nel divenire della storia umana la presenza fattiva della sollecitudine di Dio per le sue creature, secondo lo spirito di Francesco d’Assisi. E’ necessario tener presente, inoltre che il cronista vive ed opera nel territorio dello Stato Pontificio, almeno fino al 1870.

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Il 27 Gennaio, in ricordo di Père Marie Benoit

Père MARIE BENOîT, da PARIGI

“Il Padre degli ebrei”

Una ricerca storica a cura di
Padre RINALDO CORDOVANI*

Lo scorso 27 gennaio è stata celebrata la Giornata della Memoria, nella quale si ricordano le vittime dell’Olocausto, del nazismo.  È stata scelta questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono nei pressi della città polacca di Auschwitz e scoprirono il campo di concentramento e di sterminio degli ebrei, creato dai tedeschi. Vi trovarono circa 7.000 prigionieri, sopravvissuti perché erano stati usati come cavie per la ricerca medica. Molti erano bambini e una cinquantina di loro aveva meno di otto anni.  Molti ebrei poterono evitare quella triste sorte, grazie alle iniziative di enti e di privati, che li protessero, anche a rischio della propria vita.

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Goffredo Mameli… Perché dimenticato?

Centonovant’anni fa nasceva Goffredo Mameli

Appunti per una memoria

Domenica 6 agosto nel Cimitero mano del Verano è stato commemorato Enrico Toti (20 agosto 1862- 6 agosto 1916) in occasione dei 101 anni dalla sua morte, sepolto prima a Monfalcone e poi, dal 24 maggio 1922, nello storico cimitero romano.  E’ stato celebrato come “eroe”, in quanto, nonostante la menomazione fisica dovuta all’amputazione di una gamba provocata da un incidente sul lavoro, volle partecipare alla prima guerra mondiale direttamente sul fronte, dove cadde colpito dal nemico. Notissimo e celebratissimo il mito del lancio della stampella, prima di morire, contro chi lo aveva colpito. Con questo gesto ultimo della sua vita è passato nella retorica celebrativa, nei monumenti e nelle raffigurazioni e, quindi, nell’immaginario collettivo.

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“Oltre il Bello” nel Convento dei Cappuccini a Roma

Ugolino da Belluno 
 OLTRE il BELLO 

Cenni biografici > Nasce a Belluno il 15 dicembre 1919.  E’ battezzato il 18 gennaio 1920 col nome SILVIO ALESSANDRI.  Veste l’abito dei cappuccini il 28 agosto 1936 e assume il nome Ugolino da Belluno.  E’ ordinato sacerdote il 16 maggio 1943. In questo periodo riceve la formazione spirituale e culturale frequentando il liceo e gli studi filosofici e teologici interni dell’Ordine. S’iscrive al corso di medicina e chirurgia istituito dall’Ordine Gerosolimitano di Rodi e di Malta per i missionari, conseguendo il diploma il  10 gennaio 1940.

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La Personalità e la Spiritualità di San Felice da Cantalice

Concluso il convegno per i 500 anni dalla nascita

 di san Felice da Cantalice

Il 22 maggio 2016 si è concluso il convegno su “La personalità e la spiritualità di san Felice da Cantalice e la sua eredità fino al terzo millennio”, voluto dai Cappuccini della Provincia Romana in occasione del quinto centenario della nascita di san Felice da Cantalice.

Il convegno si è articolato in tre giorni: 20-21-22 maggio 2016; il 20 e 21 nel convento dei Cappuccini di Roma Via Veneto, dove sono state tenute nove relazioni; l’ultimo giorno – domenica 22 maggio – i convegnisti si sono recati a Cantalice e Cittaducale, luoghi dell’infanzia e della giovinezza di Felice Porri.

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“Lo Spirito d’ Assisi” e le Crociate

FRANCESCO D’ASSISI e il  SULTANO AL-MALIK AL-KAMIL

Un incontro nel segno della cortesia

a cura di PadreRINALDO CORDOVANI

L’episodio dell’incontro di Francesco d’Assisi con il Sultano al-Malik al-Kamil a Damietta nell’autunno 1219 è raccontato dalle fonti francescane con una certa abbondanza di particolari, molti dei quali la critica storica considera aggiunte dalla pietas e dallo stile delle biografie contemporanee ad esse.

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Il “significato” di una data

8 settembre 1943

Otto settembre 1943, ore 19, 42, dal microfono dell’EIAR il Capo del Governo, maresciallo d’Italia Pietro Badoglio, diffuse il proclama dell’armistizio con gli anglo­americani, firmato a Cassibile il 3 settembre. Era stato preceduto dal proclama del generale americano Dwight D. Eisenhower diffuso da Radio Algeri alle ore 18, 30.

 Il Proclama:  Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare la impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower, comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta e stata accolta. Conseguentemente, ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza“.

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Roma: la Chiesa dei Cappuccini ed Alessandro Sobieski

Il monumento ad Alessandro Sobieski  e la CHIESA dei CAPPUCCINI in via Veneto

 _______________________________________________________________________________ Padre Rinaldo CORDOVANI

Il 10 marzo scorso è stata riaperta al pubblico la chiesa dei cappuccini in via Vittorio Veneto. Sono intervenute molte autorità dei Beni Culturali, del Fondo Edifici di Culto, personalità del mondo della cultura e dall’arte in particolare, ma soprattutto molta gente, che da tempo aspettava questo momento per tornarci a pregare e a contemplare le molte opere d’arte che vi sono esposte. L’evento, enfatizzato dai mass media, ha risvegliato l’interesse dei fedeli e dei turisti per questa chiesa, ora  più visitata che mai.

Il restauro ha riguardato l’insieme della struttura secentesca: volta, pareti, pavimento, legni, monumenti e dipinti. I devoti e i visitatori ammirano questa bellezza ritrovata, conservata fin dalla fondazione dai frati cappuccini, i quali, negli anni venti del secolo scorso, l’hanno salvata dall’abbattimento previsto dal Piano Regolatore, grazie alla presenza del Monumento ad Alessandro Sobieski.

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Il Velo di Silenzio

Dopo la ripubblicazione dell’articolo “L’EUROPA DEI VALORI” riproponiamo online un altro intervento di Padre Rinaldo, già apparso solo su fascicolo cartaceo della Consul Press nel 2008.
“IL VELO del SILENZIO” infatti ancora perdura e la Chiesa continua ad essere perseguitata in più parti del mondo.

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L’Europa dei valori: l’intervento di Padre Rinaldo per ricordare il 25 marzo 1957

In occasione della ricorrenza del 25 marzo 1957, riproponiamo un intervento di Padre Rinaldo, pubblicato nel 2007, sull’edizione cartacea di Consul Press.
Sono trascorsi ben 57 anni da quel giorno in cui la ”Piccola Europa” muoveva i suo primi passi ma, mentre allora in quella Piccola Europa veniva cullato un ”Grande Sogno”, oggi in una “Europa Allargata” dismisurativamente è sopravvissuto solo un ”sogno misero”, inconsistente e oramai quasi senza più futuro e prospettive.

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11 Febbraio 2014 …. un anno dopo

Dimissioni ….. Un anno dopo ____________________________________________________a cura di Padre Rinaldo CORDOVANI * 

11 febbraio 2013, ore 11

Città del Vaticano. Era l’11 febbraio 2013 alle ore 11. Il Papa aveva riunito i cardinali per la Canonizzazione di alcuni Beati nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano. Un incontro di ordinaria amministrazione. Ad un certo punto Benedetto XVI inizia a leggere un foglio, scritto in latino e firmato da lui il giorno prima. Una giornalista dell’ANSA, che aveva frequentato il liceo classico, improvvisa una traduzione italiana. La notizia fa il giro del mondo: il Papa si è dimesso! Radio, Tv, internet, FaceBook, twitter, cellulari, agenzie giornalistiche e redazioni di tutti i mezzi di comunicazione entrano in fibrillazione. In tutto il mondo. Sì perché non c’è altra autorità simile a quella del Papa, che ha un piccolo  territorio che forma lo Stato della Città del Vaticano, ma è il successore di San Pietro, il Papa. Una decisione maturata “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio”.

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L’ INNO dei “FRATELLI d’ITALIA”

FRATELLI d’ ITALIA:  un inno nazionale?

 

 I simboli di una nazione

Tutte le Nazioni del mondo si riconoscono in tre simboli: la bandiera, l’emblema di Stato e l’inno nazionale. Con il referendum istituzionale del 2 giugno 1946, l’Italia – si disse – scelse il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica. Dalla bandiera italiana scomparve lo scudo della Monarchia sabauda.

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