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Nerone era davvero così Nero?

“Non si tiene in nessun conto la musica che resta nascosta” Nerone e la sua lira

Nerone fu un personaggio molto avversato a suo tempo. Era frutto dell’amore di Agrippina, sorella dell’imperatore Calligola, Gneo Domiziano Barbo, conosciuto per aver investito un bambino mentre era a cavallo e a ver cavato un occhio a un cavaliere del tempo.

Per sapere alcune delle opere nefaste di Nerone, nato come Lucio Domizio Enobarbo, divenne imperatore a 17 anni, sono descritte in ben tre volumi di Tacito: uccise nemici e rivali, il fratello e la madre, uccidendo chi voleva, saccheggiando quel che voleva senza subire ripercussioni. Ripudiò la prima moglie Ottavia, costringendola poi al suicidio, mentre la sua seconda moglie Poppea la uccise a calci nello stomaco.

Sembra comunque che il suo crimine maggiore fu distruggere Roma con un incendio dando la colpa ai cristiani, molti dei quali furono uccisi nei modi più atroci.

MA QUESTO NON E’ VERO!!  …. IN PARTE

Nerone fu un principe molto controverso nella sua epoca; ebbe alcuni innegabili meriti, soprattutto nella prima parte del suo impero, quando governava con la madre Agrippina, entrambi con l’aiuto di Seneca, filosofo stoico, e di Afranio Burro, prefetto del pretorio, ma fu anche responsabile di delitti e atteggiamenti dispotici: è vero invece che uccidette i suoi rivali ma all’epoca questa era una pratica normale, una sorta di assicurazione sulla vita e sulla posizione sociale (a partire da Romolo e Remo per passare alla biografia di Alessandro Magno per capirci), ragionando soprattutto sul fatto che il potere assoluto di un imperatore non possa essere compreso al giorno d’oggi.

Accusati sommariamente di congiure contro di lui o di crimini vari, caddero vittime della condotta repressiva la stessa madre, la prima moglie e lo stesso Seneca, costretto a suicidarsi, oltre a vari esponenti della nobiltà romana.

L’immagine di Nerone è cominciata ad essere rivalutata nel tempo, a partire dal rinascimento. E’ stato perseguito dalla dinastia successiva.

L’imperatore non si trovava in città quando avvenne l’incendio che gli sarebbe stato poi imputato dai suoi detrattori ed invece aiutò come poteva le vittime dell’incendio e in seguito si occupò personalmente della ricostruzione; quel che si disse altrimenti sarebbe stata solo opera della damnazio memoriae, tanto usata a quei tempi come ai nostri giorni.

In occasione dei lavori di ricostruzione, Nerone dettò nuove e lungimiranti regole edilizie, destinate a frenare gli eccessi della speculazione (molto probabilmente furono proprio gli speculatori a causare l’incendio, forse alimentando un precedente incendio accidentale) e tracciare un nuovo impianto urbanistico, sul quale è tuttora fondata la città. Il fatto che avesse fatto uccidere la prima moglie Ottavia era vera, in quanto era molto amata dal popolo, ma la seconda, Poppea, morì semplicemente di parto.

Nerone non emise alcun provvedimento contro i Cristiani ma si limitò a condannare coloro che erano stati ritenuti i colpevoli dell’incendio di Roma, alcuni studiosi sostengono che questi comunque fossero membri di una frangia estremista dei cristiani dell’epoca (come succede tutt’oggi nei paesi con una religione che vuole emergere, che vuole farsi sentire dalle elitès di un paese).

Amore e odio con la plebe

Dopo un’adolescenza in sembra fu molto cattivo con la plebe come arrivò al potere cominciò a farsi ben volere da molte fasce del popolo formando per la prima volta una sorta di leggi sociali per i più poveri, diede soprattutto più valore alle monete d’argento aiutando in questo modo la plebe e il ceto medio: salutava ogni cittadino di cui si ricordasse il nome. Ricostitui rapporti col senato che veniva nei primi anni dell’impero molto disprezzato, tanto che istitui una pensione per i membri che in vecchiaia, usciti dai ranghi del senato, se la passassero male. Nei giochi del circo non lasciava mai che nessuno venisse ucciso e con lui Roma visse un bel periodo di rinascimento…

.Ma comunque era un vero spendaccione

  1. Mancava totalmente dignità nel vestire e nel contegno ma viveva nel lusso più sfrenato e non portave 2 volte lo stesso vestito.
  2. Ammirava suo zio Calligola perché aveva delapidato un’intera fortuna in sesterzi dei tempi di Tiberio.
  3. Spendeva cifre enormi per costruire statue e monumenti per tutta Roma
  4. Nella sua domus scorreva acqua proveniente dal mare, a quel tempo la maggiore opera idraulica al mondo (ma Roma a quel tempo significava idraulica e infrastrutture)
  5. Le arti erano il vero interesse dell’imperatore tanto che metteva tutti in imbarazzo con le sue rappresentazioni. I Suoi maestri di canto non osavano contraddirlo. Fu comunque bravo con la cetra.
  6. Fu marito ma anche moglie, sposando un liberto trasformato in donna dai suoi chirurghi. Volle in seguito provare la gioia di essere madre, e due medici gli fecero ingoiare una rana che poi gli sarebbe uscita dal corpo attraverso un sotterfugio dei medici stessi. Da questa occasione pare sia nato il termine Laterano usato qui a Roma per la zona di S.Giovanni, in quanto in quel di S.Giovanni la rana saltò giù dalla lettiga di Nerone diventando “latitans” (scomparsa).

Nell’ultimo periodo della sua vita Nerone era stato molto vverso dai senatori soprattutto per la sua teoria monetaria tanto che impose nuove tasse in Gallia provocando una ribellione che si estese rapidamente in tutte le province; la parte finale della sua storia cominciò quando fu abbandonato anche dai pretoriani e dall’esercito, venendo poi deposto dal Senato (che riconobbe il generale Galba come nuovo princeps) e, dopo un primo tentativo di fuga, alla fine, vistosi perduto, si tolse la vita nei pressi di Roma, nella villa di uno dei suoi liberti.

L’anno successivo Galba, come nuovo imperatore, fu però deposto e ucciso in una congiura militare, che portò al potere Otone, ex marito di Poppea e amico dell’imperatore defunto, che tentò ulteriormente di accreditarsi come il vero erede di Nerone cercando di sposare l’ultima moglie di questi, Statilia Messalina, la quale rifiutò, e richiamando al palazzo imperiale numerosi cortigiani e collaboratori del precedente imperatore. Otone si suicidò dopo la sconfitta militare subita da parte del generale Vitellio, un altro pretendente. L’imperatore Vitellio, infine, venne sconfitto e ucciso dalle truppe di Vespasiano, generale delle Province orientali, che divenne principe e iniziò una nuova dinastia, quella dei Flavii.

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©Francesco Spuntarelli