Nuovi Gruppi e Organizzazioni Religiose
a difesa del “Vuoto Spirituale” dell’Occidente
UN “VUOTO SPIRITUALE“ DA DIFENDERE E DA RICONQUISTARE,
RAMMENTANDO ANCHE LA SACRALITA’ DELLE ABBAZIE MEDIOEVALI
una analisi di Papantonio Merlino
“L’Occidente ha distrutto le basi su cui è poggiato: la Cristianità, lo Stato Sovrano, la Civiltà del Diritto, il Pensiero Critico e la Storia. Non è più la guida del mondo, è disfattista al suo interno e bellicoso all’esterno, crede di salvarsi con la forza delle armi e l’uso intermittente dei diritti dei popoli e delle nazioni.
Ha perso l’intelligenza del reale, la capacità di capire il mondo e la vita, abdicando in favore di un individualismo radicale asservito alla tecnica e alla finanza. Ha perduto il pensiero critico che sa distinguere e il pensiero fondativo che sa generare“.
Marcello Veneziani così ha sintetizzato quello che ormai appare evidente: l’Occidente versa in una crisi irreversibile. E a dirlo non è solo Veneziani, ma filosofi del calibro di Massimo Cacciari, di Emmanuel Todd e tanti, tanti altri.
In verità che l’Occidente avesse preso una brutta piega, che si avvertissero degli scricchiolii era evidente sin dalla Prima Guerra Mondiale, quando furono cancellate le “Monarchie Tradizionali” e tutto divenne ancora più evidente dopo la Seconda Guerra Mondiale quando l’occidente sembrava essere divenuto invincibile dal punto di vista militare-politico, appoggiato alla super potenza Usa e alla sua figlia la Nato.
In realtà in quel momento iniziò il declino, quando l’Occidente rinunciò ai suoi valori fondanti: uno per tutti quando l’Europa cominciò a rinunciare ad alcuni dei suoi valori storici, tra cui il Cristianesimo.
Ed ora che la debolezza politica ed economica “americana” è evidente, ecco che l’Occidente, privato dei suoi valori, dei suoi simboli, mentre dimentica la sua storia fino a volerla cancellare, privato addirittura della sua identità, precipita verso il baratro.
Ecco la Storia ci ha insegnato che quando gli imperi, le civiltà perdono la loro cultura e la loro identità, sono destinati a scomparire ad essere sopraffatti. Lo stesso Impero Romano nella sua parte occidentale si frantumò nel giro di poco più di un secolo, quando perse valori e identità.
Tornando a tempi più recenti ad aver accelerato l’indebolimento dell’Occidente, è stato per molti versi il Cristianesimo ora vittima di persecuzioni in ogni parte del pianeta simili a quelle che dovette subire nei primi secoli della nostra era.
Così quando con il Concilio Vaticano II la Chiesa Cattolica, magna pars del Cristianesimo, avviò cambiamenti liturgici e rinunciò ad alcuni cardini della sua simbologia che si erano consolidati e caricatisi di significati storici e sociali, fatalmente ora si è avviata verso uno svuotamento temibile per il suo futuro.
E l’ultimo colpo, non sappiamo quanto intenzionale, si è avuto con Jorge Bergoglio. E la predita dell’ossatura religiosa
e culturale si è accompagnata ad una ormai travolgente crisi economica con la globalizzazione finanziaria.
E come la finanza globale abbia indebolito la produzione dell’occidente e con essa stia portando alla nuova schiavizzazione delle classi meno protette, basta leggere i testi del grande, ma veramente grande, Antonino Galloni (nella foto con Ilaria Bifarini, durante una conferenza presso il Caffè Letterario Hora-Felix).
Eppure, la perdita di identità dei valori fondanti dell’Occidente, con il suo vuoto pneumatico, sta determinando la richiesta sempre più forte in ampi strati sociali che vengano ripristinati i simboli della storia d’Occidente.
I suoi simboli religiosi e culturali. E se il cattolicesimo ha eliminato o messo la sordina ad Ordini Nobiliari e Confraternite Religiose che rappresentavano un terreno che ben arginavano le “pressioni” religiose e culturali altrui che dall’esterno puntano a installarsi nelle terre d’Europa e a soppiattarne cultura e radici, in maniera spontanea sono sorte da decenni istanze religiose, associative e culturali che puntano a ripristinare valori secolari se non millenari.
Si pensi al bisogno di religiosità che sta portando alla nascita di “chiese” che si ispirano all’Ortodossia o alle antiche Chiese Orientali che hanno subito il morso della persecuzione degli estremismi islamici. Oppure ad altre Chiese che sognano le ritualità della Chiesa Cattolica ante Concilio Vaticano II.
E che dire di organizzazioni cristiane che, ripescate le antiche tradizioni dei primi secoli, hanno reintrodotto l’istituzione delle Diaconesse e ripristinata la possibilità del matrimonio (come nelle chiese orientali) dei sacerdoti e, ispirandosi a San Paolo e alla sua prima Lettera a Timoteo, persino il matrimonio dei vescovi?
Però non tutto è oro quel che luce. Molte esperienze nate per un bisogno interiore di valori con “V” maiuscola si sono miseramente perse in pagliaccesche imitazioni delle grandi organizzazioni cavalleresche del passato, finalizzate a creare dei circhi per scopi finanziari, oppure in farsesche organizzazioni nobiliari con lo scopo di vendere titoli nobiliari non veri. Bisogna comunque dire che come afferma la vecchia massima: non si può buttare via l’acqua sporca della bacinella con il bambino, non tutte le esperienze sono negative.
“Nel vuoto totale dei valori che si va delineando nella società odierna – ci dice Antonino Aloi, a capo dell’Ordine della Pietà del Pellicano – alcune esperienze sono positive. Può non credersi ma noi ci ispiriamo al lapidario insegnamento di San Bernardo di Chiaravalle (*1): quello della spiritualità, della carità e della ritualità“.
“La Pietà del Pellicano fu voluta da Padre Adeodato Mancini, Vescovo ecumenico Assiro Caldeo, morto nel 2015 in odore di santità – ci racconta padre Eliseo, vescovo qui in Italia della Chiesa creata da Padre Mancini in Europa – il nostro vescovo girava per carceri, per gli ospedali, per gli ospizi portando conforto a chi non aveva nulla e distribuendo tutto quello che aveva. Rimanendo a volte con le tasche letteralmente vuote. La figura di Mancini – ci dice Eliseo – mi è di ispirazione nella conduzione della mia vita di tutti i giorni“.
Padre Mancini, precedendo quanto voleva realizzare Bergoglio, senza esserci riuscito, ha creato un ordine delle “Diaconesse”, Figure tipiche del Cristianesimo. A capo vi è Marzia Vicenzi che spiega come molte sante, venerate dalla Chiesa Cattolica e patrone di diverse città, in realtà erano diaconesse. La figura di padre Mancini è come quella del seminatore della parabola evangelica. Lui ha buttato il seme di una rinnovata spiritualità cristiana.

Prima di raggiungere il Padre Celeste – ci informa il Barone Stefano Mercuri – Padre Adeodato viaggiò sino alla Slovacchia, dove nel Castello di Viglas benedisse la Fraternità del Drago. Una istituzione ricreata da un gruppo di volenterosi che si richiama alla Antica Fraternitas del Drago creata dall’Imperatore Sigismondo, proprio nella fortezza di Viglas per contrastare la travolgente conquista dei Balcani da parte delle orde ottomane.
Padre Mancini sul letto di morte lasciò la sua missione al suo successore Padre Alessandro I Meluzzi, ordinato a suo tempo da Don Gelmini.
Il bastone pastorale fu poi trasmesso da Alessandro I a Padre Cosma I che oggi incarna lo spirito di padre Mancini (vds. intervista del 2021 rilasciata al (clik>) Prof. Tudor Pectu).
“Molti sono critici – afferma Padre Cosma – verso questa fioritura di ordini cavallereschi, case nobiliari create a tavolino, associazioni che si richiamano ad antichi valori risalenti all’epoca di mezzo se non addirittura ai primi secoli del Cristianesimo. Eppure, se non sono “esperienze” create ad arte per lucrare danaro alle spalle di chi vive nel proprio animo dei valori della nobiltà e della cavalleria, non vanno considerate negativamente.
A volte le esperienze più sgangherate nascondono la voglia e il desiderio di fortificare la storia della nostra vecchia Europa e del nostro occidente, divorato da alcune inquietanti Forze Finanziarie, dalle conclamate incapacità della politica di interpretare la realtà e dal rilassamento di alcune istituzioni cristiane che cancellato quanto di buono aveva il nostro passato si sono però tenute alcune puteolenti sentine della storia morale delle chiese, senza essere riuscite a ripulirle del tutto.
Il possente albero dell’Occidente non è morto del tutto. Se non soccomberemo ad un ormai chiaro disegno di sottomissione dell’Europa e alla rinuncia dei nostri valori, con uno scatto di reni, forse riusciremo ad evitare l’ormai chiaro, chiarissimo declino.“
______________Papantonio Merlino
(*1) Parlando di San Bernardo e della spiritualità degli “Autentici Cavalieri” e su determinati Valori con la V Maiuscola, si desidera riproporre la lettura di un precedente articolo sul (clik>) “Medioevo”, contenente un’intervista del Prof. Benedetto Ippolito – Docente di Storia di Filosofia Medievale, rilasciata alla Consul-Press nello scorso mese di maggio.