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Paolo Del Debbio – “Le 10 cose che ho imparato dalla vita” : la recensione del suo ultimo libro

Il libro di Paolo Del Debbio è una porta del tempo, varcata la quale, si entra in un mondo favoloso, una specie di età dell’oro che si chiama passato.
Ciascuno di noi ha un suo vissuto personale che affonda le radici nel tempo, quasi sepolto dagli strati di polvere, depositata sopra dagli anni, dalle vicissitudini e dalle vicende della vita. Quando meno ce lo aspettiamo, una folata di vento solleva nuvole di quella polvere, allora, intatto e vivo il nostro passato irrompe con la sua forza nel nostro presente a ricordarci che noi siamo oggi quello che è stato il nostro passato.

L’idea di raccontare la propria vita attraverso le “10 cose” ritenute più importanti è alquanto originale. La narrazione si dipana attraverso 10 affreschi collocati in ordine cronologico sulle pareti di una galleria ideale; potrebbe sembrare che le “10 c0se” siano poche, in realtà ciascuna “cosa” è di così ampio respiro che nel loro insieme esse condensano l’essenza di una vita intera.

Le “cose” sono pietre miliari che hanno plasmato il carattere dell’autore: la famiglia con i suoi insegnamenti, i piccoli lavoretti che davano soddisfazione, la vita sociale del paese all’interno dell’unico punto di aggregazione rappresentato dal bar, gli anni del seminario con la scoperta del fascino del divino, l’attività di volontariato, la conoscenza dei giovani disagiati, l’esperienza della docenza all’università, gli anni della televisione che rappresentano la maturità e l’incontro con i pensatori cristiani. Sono solo alcune delle tappe importanti che rendono bello il viaggio sentimentale di Del Debbio attraverso la sua vita.

Il libro prende le mosse dalla prima infanzia dell’autore, viene descritto il nucleo familiare allargato, patriarcale, che comprende, oltre ai genitori e ai figli, anche una nonna e una zia.

Molto belle sono le pagine in cui l’autore parla di Velio e di Lilia, i genitori, ne dà un ritratto sia fisico che morale da cui emerge tutto l’amore verso le figure più importanti della sua vita. La poesia in queste pagine è diffusa a piene mani. 

La vita della famiglia era semplice e genuina. Una famiglia come tante in cui si viveva di poco e con poco, dove non c’era l’invidia nei confronti di chi aveva di più; i genitori erano autorevoli quanto bastava, hanno trasmesso ai figli il bagaglio delle loro esperienze, la saggezza maturata sulla propria pelle, i valori universali, assoluti. Con parole toccanti l’autore porta a conoscenza dei lettori scene di vita quotidiana, momenti intimi e personali che hanno fatto di lui l’uomo che oggi è.

Queste pagine rappresentano il mito, sono lo specchio di una società che non c’è più, travolta e spazzata via per sempre dall’onda anomala del “modernismo” in cui imperano la fluidità e il relativismo dei valori.

Le 10 cose che ho imparato dalla vita” è un libro intenso, che emoziona, scritto con uno stile semplice ma non semplicistico, che va direttamente a toccare le corde della sensibilità dei lettori.

LIDIA D’ANGELO 

 

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