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Paolo Piovaticci presenta il suo volume rivisitato: INFIDA BANNE!

Nel leggere questo libro, occorre tener conto che è stato scritto da un Paolo Piovattici ancora molto giovane (appena ventenne) tornato dal servizio militare prestato a Firenze, a Pontedera, infine a Banne in provincia di Trieste.

Rappresenta lo sfogo di un ragazzo deluso dal comportamento che si riservava allora ai giovani richiamati durante i due anni di ferma, e alle sofferenze da lui patite in tale periodo. Banne è il piccolo agglomerato di case sull’altopiano precarsico triestino, dove Piovaticci risiedeva nella Caserma Monte Cimone, e perciò da lui presa come simbolo malefico del dolore fisico e morale che lo colpì.
La sua rabbia viene raffigurata come un mostro abietto e letale, personificazione del Male stesso e della sua sventura, e scaglia contro di essa tutto il suo risentimento per la terribile influenza che lo prostrò e per l’abissale accasciamento depressivo organico e spirituale che ne conseguì, avvertito come lesivo delle acutezze naturali delle sue stesse facoltà.

Il presente libro, intitolato Infida Banne!  in linea a quanto essa simboleggiava agli occhi del ragazzo che lo scrisse, è stato, all’età di ottanta anni, ripreso dall’autore, posto in ordine e non alterato, e stampato nel Novembre 2019 onde restasse quale testimonianza umana e letteraria da lui giudicata da non doversi lasciare nella dimenticanza, di un periodo della sua vita triste ma insieme, alla distanza, non del tutto malignamente severo.
Unica recriminazione, è per lui l’immagine negativa di questo tranquillo e accogliente asìlo della propaggine precarsica triestina denominato Banne, visto, come comprenderanno i nativi del luogo, con gli occhi sconvolti di un giovane e sfortunato soldato. 

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