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Primark aderisce alla Carta per la Moda Sostenibile e diventa più green

Il colosso del fast fashion Primark ha annunciato l’adesione alla Carta per la Moda Sostenibile delle Nazioni Unite e si è impegnato a ridurre del 30% le emissioni di gas serra entro il 2030.

Un iter che coinvolgerà tutta la catena del valore, spingendosi oltre i processi sui quali ha un controllo diretto e che comportano la maggiore impronta di carbonio. Inoltre, Primark si è impegnata anche a definire e implementare un percorso di de-carbonizzazione, basandosi sui metodi definiti all’interno dell’iniziativa “Science-Based Targets”.

Tra le modalità attraverso le quali il colosso irlandese opera in modo sostenibile, vi sono il raddoppio del numero dei prodotti realizzati con materiali riciclati, per un totale di 40 milioni di articoli entro l’autunno; il programma di formazione che ha messo a disposizione dal 2013 ai coltivatori di cotone su pratiche più sostenibili; e l’ampliamento nel 2019 del Primark Sustainable Cotton Programme. Inoltre, ha affiancato i fornitori impegnati nel settore manifatturiero ad implementare il Sustainable Apparel Coalition’s Higg Facility Environmental Module, uno strumento per monitorare il consumo energetico e le emissioni di carbonio negli stabilimenti in cui vengono realizzati i prodotti Primark.

“In qualità di rivenditore che opera a livello internazionale – commenta Katharine Stewart, ethical trade and environmental sustainability director di Primark – troviamo molto stimolante individuare nuove soluzioni per far fronte al cambiamento climatico, un ambito nel quale c’è ancora molto da fare. Nonostante le nostre grandi ambizioni per rendere il nostro business più sostenibile, siamo fortemente convinti che anche i nostri più piccoli cambiamenti possano fare la differenza, proprio per via della nostra presenza globale. Ma la cosa più importante è che vogliamo realizzare tutto ciò senza trasferire i costi sui nostri clienti, poiché crediamo che la moda per essere sostenibile debba anche essere accessibile”.

articolo via pambianco.com

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