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Online ISSalute: primo portale istituzionale di informazione sulla salute

Quattro sezioni, centinaia di fake news smascherate e oltre 1700 schede su cause, disturbi, cure e prevenzione delle malattie, è approdato online da ISSalute il primo portale istituzionale di informazione sulla salute gestito dall’Istituto Superiore di Sanità.

Presentato da Piero Angela, ospite d’eccellenza, qualche giorno fa proprio presso l’ISS, il sito è quotidianamente aggiornato e in grado di offrire ai visitatori una bussola per orientarsi nel mare del web, strumento a cui ben un italiano su 3 si affida per ottenere informazioni sulla salute.

 Il portale, oltre ad essere una vera e propria enciclopedia digitale e interattiva della salute pensata per fornire una corretta informazione scientifica scritta in un linguaggio chiaro, semplice e accessibile a tutti, si pone anche lo scopo di essere uno strumento di diffusione con il quale i cittadini possano condividere i contenuti tramite blog e social network.

Il sito è organizzato in sezioni: La salute A-Z; Stili di Vita e Ambiente; Falsi miti e Bufale. A queste si aggiunge anche una dedicata alle News, quotidianamente aggiornata dall’agenzia ANSA sui temi di attualità in medicina e ricerca. L’obiettivo, spiega Walter Ricciardi, presidente dell’Iss, “è spiegare ai cittadini il valore della ricerca e di tutta la conoscenza prodotta dall’intera comunità scientifica per renderla fruibile al maggior numero di persone possibile, senza discriminazione di reddito o di livello di alfabetizzazione”. Tutti i contenuti pubblicati su ISSalute sono stati realizzati da un Comitato Redazionale, composto da ricercatori e tecnici dell’ISS, e sono stati valutati ed approvati dal Comitato Scientifico, n collaborazione con un Team di Esperti. “È un’informazione certificata all’origine – conclude Ricciardi – perché prodotta negli stessi luoghi in cui si fa ricerca e si produce conoscenza scientifica”.

fonte ANSA

Erbe in Tavola: ringraziamo Madre Natura

Le Erbe in Tavola 

…. ed anche in un  “BEL LIBRO”  

Dimmi che c’è per cena, ti dirò cosa raccogliere! Se parliamo di erbe in cucina le possibilità sono sconfinate, e non c’è ricetta che non possa essere arricchita attingendo alle risorse della nostra flora selvatica. Lo sa bene Andrea Papini, ingegnere ma anche appassionato naturalista che dà oggi alle stampe una nuova edizione di Le erbe in tavola (Sarnus, pp. 176, euro 16), uscito per la prima volta nel 2005 e da tempo introvabile.

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Dante Fedele d’Amore

I Fedeli d’Amore, come Dante, Cavalcanti, Gianni, ed i Trovatori prima di loro, chiamavano l’Amore Amors, al plurale, perchè è consistenza divina, e, come tale, molteplice ed infinita.

Codice Alighieri
Il nuovo saggio di Renzo Manetti
è un viaggio sulle tracce dei Fedeli d’Amore

Firenze, 27 febbraio 2018 – Nel centro di Firenze, dentro il Palazzo dell’Arte dei Giudici e Notai, un affresco recentemente restaurato riproduce Giovanni Boccaccio e Dante Alighieri. Altre figure rappresentate, difficili da identificare a causa delle molte lacune, sarebbero i poeti Francesco Petrarca e Zanobi da Strada. Cosa accomunava questi uomini così importanti per la storia fiorentina, oltre alla dedizione alla nobile arte della poesia? Renzo Manetti non ha dubbi: si tratterebbe dell’appartenenza ai Fedeli d’amore, una misteriosa confraternita forse imparentata con l’ordine dei Templari. Il suo nuovo saggio, intitolato proprio Dante e i fedeli d’amore (Mauro Pagliai Editore, pp. 136, euro 15), è un affascinante viaggio che parte dall’affresco di Jacopo di Cione per spostarsi nei territori della storia e della letteratura, della filosofia e della religione.
Architetto e scrittore, Manetti ha raggiunto il successo internazionale con i suoi studi su Leonardo Da Vinci, a cui è dedicato il saggio Monna Lisa: il volto nascosto di Leonardo (2007) scritto in collaborazione con Lillian Schwartz. Le sue conoscenze in materia di iconologia e simbolismo gli permettono di accompagnarci lungo un percorso tortuoso e denso di enigmi, dentro opere immortali come la Divina Commedia in cui molti passaggi celano significati nascosti. “I Fedeli d’amore”, spiega lo studioso fiorentino, “corrispondevano fra loro in versi, ed in versi esprimevano la loro dottrina intrisa di platonismo e suggestioni ermetiche, e per questo furono chiamati poeti-teologi”. Il loro cammino iniziatico è quindi per simboli, che continuamente si rincorrono nelle terzine e non sempre sono di facile interpretazione. Cosa cercavano realmente gli appartenenti a questa setta? Cosa insegnavano ai loro adepti? E perché la segretezza era così importante? Nella ricerca della verità, da ritrovarsi nel campo della mistica profetica e sapienziale del Medioevo, la chiave di volta sarebbe la figura di Beatrice, icona della Sapienza che supera ragione ed intelletto per condurre alla contemplazione del mistero, alla conoscenza dell’indicibile, all’annullamento del particolare nel tutto. La stessa Beatrice che nella cantica del Paradiso riferisce la misteriosa profezia del “Cinquecento diece e cinque”, annunciando la venuta di un personaggio misterioso che purificherà la Chiesa dagli interessi mondani e dalle compromissioni col potere.

Gherardo Del Lungo