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Russia, droni di Kiev su stazione di polizia

Prosegue l’utilizzo di droni nella strategia militare nel conflitto russo-ucraino. Nella notte un drone di Kiev ha colpito una stazione di polizia nella Regione russa di Bryansk, al confine con l’Ucraina, senza causare vittime. A renderlo noto è Alexander Bogomaz, governatore della Regione colpita, che su Telegram ha scritto che “le forze ucraine hanno attaccato il distretto di Troubtchevski durante la notte. Un drone ha colpito la stazione di polizia danneggiando un tetto e delle finestre”.

Sempre nella notte, l’esercito russo ha attaccato con dei lanci di missili la città di Kharviv, come riferito dal capo della guarnigione militare della città, Serhii Melnyk, su Telegram e riportate dal Kiev Independet, il quale sottolinea l’utilizzo del sistema missilistico antiaereo S-300. Le autorità locali non hanno diramato alcun bollettino in merito ai feriti in quanto le operazioni di soccorso sono ancora in corso. Un incendio è scoppiato in un edificio non residenziale a seguito dell’attacco.

Colpita anche Kryvyi Rih, città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella Regione di Dnipropetrovsk, dove le autorità hanno lanciato un’allerta aerea.

Una persona è morta e altre 10 sono rimaste ferite nell’attacco russo come conferma su Telegram il ministro degli Interni ucraino, Ihory Klymenko, riportato da Rbc-Ucraina. La città, ha precisato, è stata colpita da due missili. Uno si è abbattuto su un edificio di quattro piani di un istituto scolastico. Il secondo ha distrutto due piani di un edificio residenziale ed è scoppiato un incendio. Probabilmente ci sono persone sotto le macerie.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che al termine di questo conflitto sarà fondamentale che la Russia non rimanga impunita, perché altrimenti si creerebbe un precedente e si «aprirebbe un vaso di Pandora» dove ogni aggressore penserebbe di poter agire senza conseguenze. «L’ostacolo più grande alla fine della guerra» aggiunge,  «è la convinzione del presidente russo Vladimir Putin di poter resistere più a lungo dell’Ucraina e dei molti Paesi che la sostengono». «Stiamo lavorando molto duramente per liberarlo da questa idea» conclude.

Dall’Ufficio del presidente ucraino intanto arriva la conferma che la prossima settimana Usa e Ucraina inizieranno a discutere in merito a un accordo bilaterale di sicurezza. “Sebbene l’Ucraina non possa aderire alla Nato a causa della guerra in corso, è essenziale che il nostro Stato garantisca garanzie affidabili durante questa fase di transizione”, ha affermato Andrij Borysovyč Jermak, capo dell’Ufficio del presidente Zelensky. 

Secondo quanto riferito da Radio Praga, Il governo ceco ha bloccato i conti bancari e congelato i beni dell’oligarca russo Vladimir Yevtushenkov. Inserito nell’elenco delle sanzioni della Repubblica Ceca a giugno. Possiede proprietà nella città di Karlovy Vary per un valore di oltre 23 milioni di dollari. L’emittente pubblica ceca ha affermato che Yevtushenkov, che vanta legami con il presidente Vladimir Putin, è l’uomo d’affari russo di più alto profilo ad essere preso di mira dalle sanzioni ceche. Insieme alla Repubblica Ceca, è stato sanzionato anche da Regno Unito, Australia, Ucraina e Nuova Zelanda. Secondo quanto riferito, la società di Yevtushenkov, Kronshtadt, parte del Gruppo Sistema, sta fornendo all’esercito russo droni Orion. È anche un caro amico del deposto presidente filo-russo dell’Ucraina Viktor Yanukovich, secondo EU Reporter.

Il gruppo Wagner ha sospeso “a tempo indeterminato” il reclutamento di nuovi membri in quanto possiede “riserve di personale sufficientemente ampie“. Lo ha dichiarato su Telegram il servizio stampa della milizia mercenaria, precisando che, “a causa della presenza di grandi riserve di personale nella compagnia militare privata Wagner, al momento non è necessario reclutare nuovi membri. Il lavoro dei centri di reclutamento regionali della Wagner è sospeso a tempo indeterminato”. Il gruppo Wagner non ha specificato se questa decisione si estende all’assunzione di nuovi membri in Bielorussia, dove attualmente ha sede un numero significativo di milizie. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko avrebbe aiutato a mediare un accordo per il trasferimento in Bielorussia del fondatore di Wagner Yevgeny Prigozhin e delle sue truppe dopo che la loro “ribellione” armata alla fine di giugno si era fermata prima di raggiungere Mosca. Il gruppo aveva annunciato il 2 luglio di aver sospeso il reclutamento di nuovi membri in Russia per un mese. Il ministero della Difesa russo ha dichiarato in seguito di aver confiscato migliaia di pezzi di equipaggiamento militare a Wagner, inclusi carri armati, veicoli blindati e altro materiale pesante. Minsk ha successivamente confermato che i combattenti Wagner sono presenti in Bielorussia per fornire supporto all’addestramento all’esercito bielorusso.

Gianfranco Cannarozzo