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Terrorismo immigratorio contro l’Italia

DAL TERRORISMO DEGLI “ANNI DI PIOMBO”
ALLE ODIERNE MIGRAZIONI 

________un’analisi di FRANCO D’EMILIO

Non possiamo più ignorarlo, tanto sono, ormai, evidenti la sua finalità e la sua strategia: in queste ore l’Italia è sotto un manifesto attacco terroristico, diretto contro il suo attuale governo di destra con l’intento eversivo di mandarne all’aria la legittimità istituzionale, sancita da ampio, incontestabile consenso elettorale. Solitamente, si definisce terrorismo qualunque metodo sovversivo di lotta politica che con atti di violenza, quali attentati, omicidi e sabotaggi, si prefigga di rovesciare l’assetto politico esistente, soprattutto confidando nel sostegno di un forte sentimento di paura dell’opinione pubblica.

Nei cosiddetti “anni di piombo”, a cavallo tra gli anni ’60 e i primi ’80 abbiamo conosciuto il terrorismo nero neofascista e quello rosso di matrice comunista; tuttora, continuiamo ad assistere a risorgenti, sempre pericolose azioni dell’esaltato terrorismo anarchico; infine, negli ultimi tempi, abbiamo preso atto di ripetute dimostrazioni di violento, sconsiderato ecoterrorismo. Tutti esempi di squallido terrorismo armato!

Ora, l’Italia e gli italiani sono vittime di una variante terroristica, altrettanto grave, seppur non sanguinaria, perché ascrivibile alla tipologia del cosiddetto “terrorismo psicologico”, quello che con la pressione persistente e crescente di una problematica sociale intende seminare paura, ansia e preoccupazione tra i cittadini. Adesso, gli analisti della sicurezza convengono unanimi su questo, assistiamo al disastro di Lampedusa, isola d’approdo proprio di un forte, strategico terrorismo psicologico nella fattispecie di “terrorismo immigratorio”.


In pochi giorni, con una interminabile fila di barchini, sulla nostra isola sono già giunti quasi 7.000 immigrati, ma la cosa  non finisce qui: il nostro paese è meta di un esodo incredibile dal nord Africa, nel quale alla solita e gravosa immigrazione senza regole, se non quelle della criminalità africana con la complicità di quella del sud Italia, si aggiunge l’infiltrazione di molti elementi, sembra pure ex militari, addestrati al compimento di azioni turbative e sabotative dell’accoglienza, esasperando sia la disperazione degli immigrati che quella degli ammirevoli soccorritori italiani.
Basta considerare i ripetuti scontri di taluni gruppi di immigrati che, subito dopo il loro sbarco, hanno cercato la pretestuosità dello scontro con le nostre forze dell’ordine, rifiutandosi di rispettare la partenza da Lampedusa secondo la progressione numerica di registrazione di ogni arrivo sull’isola stessa. Non solo, alcuni di tali elementi si sono mostrati particolarmente decisi, se non ostili, nella sottrazione di cibo agli immigrati o nella richiesta di utilità ai lampedusani oppure improvvisamente inclini alla rissa prevaricatoria, anche per futili motivi.

                                           

Ciò avviene nel crescente clima preelettorale per le Europee del ’24, abilmente manovrato nei tempi e nei numeri da chi tenta l’unica carta utilizzabile per screditare a livello internazionale e nazionale il governo Meloni. Quest’ultima aveva tanto incautamente promesso di contenere il fenomeno immigratorio, registrando, invece, sinora, solo un crescente numero di sbarchi e tragedie, dunque niente di meglio che affondare il dito nella piaga e sputtanare il governo con la paura di un’inarrestabile valanga di immigrati, ai quali poi dare accoglienza con costi a carico delle scarse risorse finanziarie del paese.
L’obiettivo è chiaro, ritorcere contro questo governo la paura dell’immigrazione, già  utilizzata dalla Meloni nella campagna elettorale delle ultime elezioni politiche: insomma, il Presidente del Consiglio vittima di se stesso e, al tempo stesso, del disagio, della paura crescenti degli italiani verso un fenomeno immigratorio tanto vasto.
Guarda caso, tutto questo accaduto coincidente con un rinnovato isolamento dell’Italia dinanzi al problema dell’immigrazione e con un inasprimento anti-immigratorio di Francia e Germania: tutto avviene proprio quando sono in difficoltà l’intera area socialista, tutto il fronte attuale della sinistra, pure quella moderata, sinora in auge nel Parlamento Europeo.
Ho il fondato sospetto che tutta la sinistra europea, compresa quella italiana, abbiano appaltato a mercenari africani il lavoro sporco del terrorismo immigratorio contro il governo Meloni.

____________ FRANCO D’EMILIO

NOTA A MARGINE
In considerazione dell’argomento trattato, mi permetto richiamare l’attenzione dei nostri Lettori su un’intervista rilasciata alla Redazione della Consul-Press dall’Ammiraglio Nicola De Felice, in occasione delle recenti elezioni Regionali del Lazio (febbraio 2023), con la nomina a Governatore della Regione di Francesco Rocca, candidato del Centro-Destra.
Sempre con riferimento alle tematiche immigratorie (e ad altre alle stesse collegate) mi permetto altresì richiamare la medesima attenzione su un precedente lungo intervento pubblicato nel marzo 2017 a firma di Cristina Coccia, brillante ricercatrice, più volte ascoltata durante dibattiti e “Tavole Rotonde”.

________________Giuliano Marchetti  

 


Franco D'Emilio

Storico, narratore, una lunga carriera da funzionario tecnico scientifico nell'Amministrazione del Ministero per i beni e le atiività culturali