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Una “Commemorazione Non Politicamente Corretta” per l’Ex Presidente-Emerito Giorgio Napolitano

RASSEGNA STAMPA  (fonte FACEBOOK) 
Note della Redazione /   In alcune rubriche della Consul Press già risultano pubblicati vari interventi a firma di nostri Redattori e Collaboratori, che hanno espresso a titolo personale commenti o interpretazioni sulla figura e sul ruolo svolto dall’Ex Presidente Emerito Giorgio Napolitano.
In questa “Rassegna Stampa” – che sarà quotidianamente aggiornata ed integrata sino al termine del presente mese  di settembre – verranno inserite riflessioni decisamente “Non Politicamente Corrette”. Ciò in quanto la Consul Press – in base alla sua Linea Editoriale, come coerentemente esposta in home page – di ritiene libera di contrastare il PENSIERO UNICO DOMINANTE.    

il Segretario  Generale  Massimo Arsetti

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LA MORTE DI GIORGIO NAPOLITANO

___________di  AUGUSTO SINAGRA

Ho sempre detto e ripeto che la morte, la morte di chiunque, impone il silenzio e il rispetto. Questo non significa, tuttavia, che la morte opererebbe come un meccanismo automatico di santificazione di chiunque; nel senso, cioè, di ritenere chiunque muoia una brava e meritevole persona in vita.
È in questa prospettiva che pur sottovoce per il rispetto dovuto al defunto, non posso non ricordare, tra le altre e diverse circostanze, che Giorgio Napolitano è la stessa persona che militava nei Gruppi Universitari Fascisti a Napoli; che ebbe ad approvare (quando era membro del Comitato Centrale del P. C.I.) l’intervento militare sovietico in Ungheria nel 1956 che si concluse in un bagno di sangue e con l’arresto di centinaia e centinaia di cittadini ungheresi; che era forse l’unico ad entrare e ad uscire dagli Stati Uniti d’America in piena “guerra fredda” quasi disponesse di un visto permanente, nonostante fosse un esponente di rilievo del PCI; che è nota la stretta e confidenziale amicizia tra lui ed Henri Kissinger (che è un noto e spregiudicato mestatore politico americano e un vecchio attrezzo della criminalità politica a stelle e strisce, il quale annunciò al grande Presidente Aldo Moro che, se non avesse cambiato la sua politica di avvicinamento al PCI, lo avrebbe pagato con la vita, come poi accadde); che volle insistentemente la partecipazione dell’Italia all’aggressione in danno della Libia al fianco di americani, francesi e inglesi, costringendo il governo allora presieduto dall’On. Silvio Berlusconi ad adeguarsi alle sue imperiose richieste ancorché estranee alle sue competenze; che fu singolare la sua condotta nella mai chiarita vicenda della trattativa “Stato-mafia”.
Non voglio aggiungere altro se non il dispiacere per una vita che si spegne ma senza alcun rimpianto per il defunto.

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Già nel corso della odierna giornata verranno riportati altri interventi