
Una demiurga tra salotti, ministri e silenzi: il ritorno sottovoce di Monica Macchioni
Scritto da Alessio Tommasi Baldi il . Pubblicato in Voci Aperte.
Intervista esclusiva rilasciata a ConsulPress
Ha scritto discorsi, scelto giacche, evitato gaffe, lanciato programmi tv e politici. Monica Macchioni era ovunque — senza esserci mai. Ora rompe il silenzio. Con stile.
Monica Macchioni, Lei per tanti anni e’ stata la donna ombra delle istituzioni, demiurgo di molti politici importanti, di tanti ministri. Per anni non si è vista una sua foto e poi d’improvviso e’ “esploso” il salotto con la Maglie, sono apparse le foto delle cene e delle feste faraoniche su Dagospia, l’amicizia con la Galleria Benucci, il fidanzamento con Buzzanca, diventa portavoce di Lotito e fa un bagno di visibilità che dura molti anni. Oggi che fa? …Si è di nuovo inabissata?
Per anni ho lavorato tantissimo. Senza cercare contratti. Quando era in auge Silvio Berlusconi, c’era un passaparola forte sul mio nome. Avevo tantissimi clienti, molti mandati direttamente dal dottore. Li seguivo direttamente in ogni aspetto, dalla preparazione del comunicato stampa da diramare, alle interviste da preparare, alle comparsate tv da fare, al colore degli abiti da indossare davanti alle telecamere. Lavoravo giorno e notte perché facevo una rassegna stampa ragionata dei quotidiani nazionali e locali e da lì selezionavo temi e argomenti da proporre non solo per le trasmissioni tv, ma anche con la quale mi confrontavo con i redattori dei telegiornali che spesso cercavano commenti sonori dei politici – all’epoca anche non leader di prima fascia – alle dichiarazioni e alle interviste del giorno.
Avevo molta organizzazione e molto metodo di lavoro. Accompagnavo ministri e parlamentari alle trasmissioni tv, in Rai, a La7, a Sky e a Mediaset. A un certo punto da Mediaset mi chiesero anche di lanciare programmi fra cui Tgcom24 e collaborai con Matrix per individuare gli ospiti da far invitare in tv. Avevo ed ho ottimi rapporti con la redazione, gli inviati e i personaggi di Striscia la Notizia. Diciamo che ho portato fortuna a molte vittime degli “agguati” simpatici della trasmissione di Ricci.
Fra le persone che ho lanciato e seguito spiccano tanti nomi importanti, due dei quali sono attuali ministri del governo Meloni. Fu un periodo molto bello e intenso, ebbi modo di interfacciarmi quotidianamente con professionisti del calibro di Claudio Brachino, Mario Giordano, Alessandro Banfi, oltre ai colleghi del tgcom24 Galluzzo, Pascotto, Laurelli, Coggi, e molti altri. Non avevo tempo per curare la mia immagine, lavoravo e basta e questa euforia lavorativa è durata per quasi un decennio.
Poi ho provato a fare il salto di qualità: da singolo che interagisce con collaboratori ad azienda strutturata, ma non ha funzionato. Sbagliando, ho capito che ci sono lavori che non si possono delegare e purtroppo quello della comunicazione e dell’ufficio stampa – quando e’ basato su risultati reali e tangibili e non su rapporti e cordate che ti garantiscono la non volatilità del cliente – è’ troppo delicato e si basa su agenda personale e interazioni interpersonali, ragion per cui oggi son tornata alla formula iniziale. Sola con alcuni collaboratori.
Ma oggi fa sempre comunicazione? Non si vedono più le feste che faceva ? Non pensa di essere passata di moda?
Curo la comunicazione di alcuni privati ed alcune aziende, grazie a cui son riuscita a mantenermi in vita. Vedi l’imprenditore Gianfranco Librandi che con la sua TCI di Saronno seguo dal 2006, da prima che entrasse in Parlamento e a cui va la mia gratitudine. Persona stupenda sotto ogni aspetto, uomo dinamico e intelligente. Con una grandissima passione politica, scevra da interessi personali, e una vera e non sbandierata attenzione per il sociale.
Continuo a mantenere rapporti storici con la politica come quelli con Fabrizio Cicchitto, oggi direttore di Civiltà Socialista e Presidente di ReL Riformismo e Libertà, ma non sono più in trincea dal 2018. Ho avuto qualche nemico scomodo e forse non troppi amici veri, e comunque non si può pensare ne’ di piacere a tutti ne’ di non andare mai fuori tempo, soprattutto se non si e’ inclini al compromesso e non si ha o non si vuole avere la duttilità di cambiare formula.
Mi occupo di una piccola ma agguerrita casa editrice, la Male edizioni che ha pubblicato libri e autori che negli anni hanno avuto tutti una certa visibilità, vedi Ivo Mej, Paola Sacchi, Alberto Veronesi, Marco Rizzo, Mario Mantovani, Maria Antonietta Spadorcia, Maria Giovanna Maglie, Fabrizio Rizzi, Antonio Pascotto, Ida Peritore, Giorgio Cavagnaro, Rita Cavallaro, Serenella Bettin, Massimiliano Buzzanca, Carmine Castoro, Carlo Biffani, Francesco Bardaro Grella, e l’elenco potrebbe a lungo continuare.
Ed oggi sono impegnata quotidianamente a lanciare il Graffio che mi sta dando molte soddisfazioni.
C’è’ stato un picco nelle letture proprio a ridosso della polemica che abbiamo sollevato sul Nitag, quando abbiamo criticato l’intenzione di Schillaci di revocare le nomine da lui stesso firmate, segno che quello della salute e dei vaccini e’ un tema massimamente sentito fra la popolazione. Ci auguriamo di continuare a stare sopra ai 20.000 lettori.
Progetti per il futuro?
Pensare sempre che “domani è un altro giorno”.
Riportiamo anche altri articoli usciti sulla nostra testata relativi a pubblicazioni di MaleEdizioni di Monica Macchioni, in particolare il 19.03.2017 e il 12.05.2017.
